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Lollobrigida e il treno fermato: “Attaccano me per colpire altri, perciò non volevo fare il ministro”

Il ministro Lollobrigida torna sul caso del treno fermato a Ciampino per farlo scendere e commenta: “Non volevo fare il ministro proprio per questo motivo, sapevo che avrebbero attaccato me per arrivare ad altri”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Attaccano me per colpire gli altri. Si difende ancora, Francesco Lollobrigida, gridando a un complotto in stile classico. La storia del treno fermato a Ciampino per farlo scendere non è passata inosservata, anche perché parte delle opposizioni continua a chiedere le dimissioni da ministro – che ovviamente non arriveranno – e anche nella maggioranza sono usciti fuori alcuni distinguo. Nei giorni scorsi, tra l'altro, il Fatto Quotidiano ha anche ricostruito altri passaggi della vicenda, con una prima richiesta di Lollobrigida – a cui il capotreno avrebbe detto di no – a cui sarebbe seguita una telefonata diretta all'amministratore delegato di Rfi.

Lollobrigida, in un colloquio uscito oggi sulla Stampa, nega tutto: "Io non ho preteso niente, ho soltanto detto al capotreno se in una di quelle fermate si potesse scendere, lui credo abbia chiesto un'autorizzazione, come è normale". Poi precisa più volte: "Io non ho chiamato nessuno". Insomma, il ministro avrebbe semplicemente chiesto al capotreno di fare una sosta in più e lui avrebbe deciso di accettare, previo autorizzazione di non si sa bene chi.

"Il treno accumulava ritardo su ritardo – continua Lollobrigida – Quando ho visto che erano diventati più di cento minuti e il treno continuava a fermarsi, ho capito che non ce l'avrei fatta ad arrivare a Caivano". L'esponente del governo ha sottolineato più volte, nei giorni scorsi, quanto fosse importante e simbolico l'appuntamento. Da qui la decisione di chiedere di fermare il treno.

"Io non volevo fare il ministro proprio per questo motivo – si lamenta lo storico esponente di Fratelli d'Italia – sapevo che sarei stato attaccato a prescindere, non in quanto Francesco Lollobrigida, ma per attaccare altri". Ovviamente si riferisce al fatto che Giorgia Meloni è sua cognata. Ma Lollobrigida smentisce anche altre voci su una possibile candidatura alle europee, magari insieme alla moglie Arianna Meloni: "Io non voglio, i risultati al ministero stanno arrivando, nemmeno l'opposizione su questo mi attacca, al massimo dicono che non mettiamo abbastanza risorse, ma ora con questi tre miliardi abbiamo chiuso pure questa polemica mi pare".

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