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Cannabis, il capo dell’Antimafia a favore della legalizzazione: “Necessaria per combattere le mafie”

Durante il congresso dell’Anm, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti è tornato a chiedere la legalizzazione delle droghe leggere: “O si mettono in campo tutte le risorse per combattere il traffico di droghe leggere, o diamo allo Stato il monopolio della produzione e vendita delle droghe leggere”.
A cura di Charlotte Matteini
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Sono passati solo pochi giorni dall'approvazione della legge sulla cannabis terapeutica – snaturata rispetto all'iniziale proposta avanzata da un intergruppo composto da oltre 200 parlamentari che vedeva al centro della discussione la legalizzazione della cannabis per uso personale -, ma la polemica non accenna a placarsi. Non solo i parlamentari favorevoli alla legalizzazione stanno continuando a protestare, sostenendo che il testo passato alla Camera non sia altro che un inutile palliativo, ma anche il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, è tornato a chiedere a Parlamento e Governo di prendersi le proprie responsabilità e mettere in campo tutti gli strumenti possibili per combattere il traffico di droghe leggere. "Abbiamo chiesto al Parlamento e al Governo una scelta che non si può eludere: o si mettono in campo tutte le risorse per combattere il traffico di droghe leggere, o diamo allo Stato il monopolio della produzione e vendita delle droghe leggere, senza per questo far venir meno il disvalore morale di chi le usa. Ma l'obiettivo dello stato di diritto è quello di sconfiggere i poteri criminali e non quello di conviverci", ha spiegato Roberti intervenendo
al Congresso dell'Anm.

Non è la prima volta che Roberti chiede al Parlamento di operare una legalizzazione delle droghe leggere, la posizione in passato è stata chiaramente espressa in molteplici relazioni dell'Antimafia. Secondo il procuratore nazionale Roberti, infatti, solo dando il controllo della produzione e della vendita delle droghe leggere in mano allo Stato è possibile contrastare il traffico illegale di queste sostanze, finora gestito dalle mafie.

Di parere opposto rispetto a quello di Roberti è invece il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri: "Si continua erroneamente a parlare di droghe leggere e pesanti quando ormai anche quelle leggere sono geneticamente modificate, e non sono quindi leggere. Anche il traffico di cannabis si può e si deve contrastare con un impegno serio, la legalizzazione non risolverebbe il problema perché i ragazzini non hanno i soldi per comprarla in farmacia a 10-12 euro al grammo e rimarrebbero clienti del crimine organizzato che la vende a meno". 

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