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Arresti in Umbria, Matteo Salvini: “Sanità malgovernata dal Pd, subito elezioni regionali”

Il ministro degli Interni Matteo Salvini commenta così l’inchiesta che ha interessato il Pd umbro: “Senza entrare nel merito degli ultimi arresti i cittadini dell’Umbria sono malgovernati da troppo tempo; elezioni Regionali subito”. Sarebbe indagata anche la presidente della Regione Catiuscia Marini.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un terremoto che sta facendo tremare i vertici del Partito deomocratico in Umbria."Senza entrare nel merito degli ultimi arresti i cittadini dell'Umbria sono malgovernati da troppo tempo; elezioni regionali subito". Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini in merito alle vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo la Giunta Regionale umbra, guidata dal Pd, nella bufera per un'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza. Il ministro degli Interni invoca nuove elezioni. Si astiene dal rilasciare dichiarazioni invece l'ex premier Paolo Gentiloni: "Non ho elementi per commentare", ha detto da Cesena, interpellato dall'Agi.

"Ancora una volta apprendiamo dalla Stampa dell’ennesimo arresto, da parte delle forze dell’ordine, all’interno del mondo della Sanità. A finire ai domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta per presunte irregolarità, in merito a un concorso per assunzioni nell’ambito sanitario, il segretario dell’Umbria, Giampiero Bocci, e l’assessore regionale alla salute Luca Barberini, entrambi del Pd", hanno scritto in una nota i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari Sociali alla Camera.

"Da quanto si apprende dalla stampa – hanno continuato – risulta indagata anche la governatrice della Regione Umbria. Se tutto ciò venisse confermato, e sarà la magistratura ad accertare i fatti, dovremmo nuovamente constatare che la nostra battaglia per una Sanità trasparente è animata da solide basi. Non può esserci spazio per episodi del genere all’interno del SSN, perché l’unico interesse deve essere mettere i bisogni dei cittadini al centro della vita politica e sociale di questo Paese".

L'indagine della procura di Perugia ha evidenziato presunte irregolarità commesse in un concorso per assunzioni in ambito sanitario: sono finiti agli arresti domiciliari il segretario del Pd dell'Umbria Gianpiero Bocci e l'assessore regionale alla Salute e coesione sociale Luca Barberini. Anche il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Emilio Duca e il direttore amministrativo della stessa azienda sarebbero ai domiciliari. Coinvolta nell'inchiesta anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, che risulta indagata.

Cosa dice l'ordinanza d'arresto del Gip

Un video documenta come il dg dell'ospedale di Perugia Duca, "avesse con sé le tracce delle prove scritte del concorso e le dovesse portare in ‘consiglio regionale', per consegnarle all'assessore regionale Luca Barberini, il quale risulterà in effetti dal prosieguo delle conversazioni il soggetto più interessato all'esito della procedura e quello anche più ascoltato". È quanto emerge dall'ordinanza emessa dal gip di Perugia. In particolare, l'ordinanza fa riferimento alla "conversazione intercettata" e alle "immagini captate presso l'ufficio di Maurizio Valorosi il giorno prima delle prove scritte". 

Non c'è l'associazione a delinquere "operante nell'azienda ospedaliera e volta a garantire mediante i reati più volte individuati di rivelazioni di segreti d'ufficio, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico per il superamento delle selezioni ai candidati prestabiliti", così come ipotizzato dal pm, ma si è invece "senza dubbio di fronte a un ‘sistema'", spiega il gip. Si tratterebbe invece di un "meccanismo clientelare diffusissimo di cui gli stessi indagati sembrano essere in qualche misura dei semplici ingranaggi". Insomma, a quanto si legge nel documento, "non è affatto dimostrato che costoro abbiano agito in forza di un vincolo di natura associativa e non, invece, più semplicemente, di una prassi generalmente accettata e approfittando della disponibilità di ciascuno a commettere gli illeciti". 

Nell'ordinanza d'arresto del gip di Perugia si legge tra l'altro di una presunta "alterazione della procedura concorsuale consistita nella manipolazione dell'esito del sorteggio dei componenti della commissione esaminatrice".

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