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Arianna Meloni dice che la Global Sumud Flottilla sta strumentalizzando i morti a Gaza

La Flottilla che oggi salpa verso Gaza vuole rompere il silenzio politico sulla crisi umanitaria, ma per Arianna Meloni si tratta di una “strumentalizzazione vergognosa” che invece alimenterebbe l’odio.
A cura di Francesca Moriero
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Parte oggi pomeriggio la Global Sumud Flottilla, missione umanitaria internazionale che tenta di rompere simbolicamente il blocco israeliano su Gaza; a bordo, attivisti, parlamentari e rappresentanti della società civile, con l'obiettivo di portare aiuti e soprattutto accendere un faro sul genocidio in Palestina; la Flottilla, sottolineano i suoi promotori, non è soltanto un'iniziativa di solidarietà: è un gesto politico che nasce proprio dove la politica istituzionale si mostra assente. È in questo spazio che si inserisce la missione, col suo carico di simboli e di rischi.

Ed è su questo stesso terreno che si innestano le parole di Arianna Meloni, sorella della premier e dirigente di Fratelli d’Italia, che, in un'intervista al Corriere della Sera, respinge la legittimità del gesto e lo definisce "vergognoso", denunciando il pericolo che un'azione nata per testimoniare, degeneri invece in carburante per nuove divisioni: "La Flottilla sa perfettamente che non potrà consegnare nulla. Strumentalizza i morti a Gaza, ed è vergognoso". L’Italia, rivendica Meloni, "è la prima nazione Ue per aiuti alla popolazione" e dunque non avrebbe nulla da dimostrare sul piano della solidarietà. Arianna Meloni ha poi aggiunto:  "A Gaza c’è una situazione molto delicata: è ostaggio di Hamas, che utilizza i palestinesi come carne da macello. Netanyahu deve fermarsi, perché per distruggere Hamas non si può passare sopra donne e bambini. Ma le iniziative non possono essere queste".

Se i promotori della Flottilla rivendicano il valore simbolico della rotta verso Gaza come testimonianza concreta di vicinanza alla causa palestinese, Meloni mette invece in guardia dal rischio che secondo lei il gesto diventi benzina per un clima di odio crescente: "Queste iniziative creano tragedie come il ragazzo ucciso a soli 31 anni negli Usa perché voleva portare avanti le proprie idee. È un clima pericolosissimo. Che si alimenta di silenzi. Rischiamo di ritornare a quando i ragazzi si ammazzavano. Noi riceviamo molti insulti".

La sorella della premier allarga poi il discorso al ruolo della stampa, accusata di inseguire "il gioco del click morboso", e rivendica il rispetto che "deve esserci" in ogni confronto. "Non possiamo permetterci di tornare a un tempo di odio, conclude Arianna Meloni. "Chi usa i morti per propaganda, da qualunque parte lo faccia, si prende una responsabilità enorme".

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