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Antiabortisti, contro eutanasia e cannabis: le mani della destra sul Comitato di bioetica

L’appartenenza ad associazioni pro vita, le pubblicazioni su riviste religiose, le posizioni iper-conservatrici sui temi etici, accomunano la grande maggioranza dei professori, giuristi, medici chiamati a far parte del Comitato di bioetica, che fa consulenza al governo.
A cura di Redazione
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di Annalisa Girardi e Marco Billeci

Dubbi sull'aborto, contrarietà a eutanasia e suicidio assistito; per la sacralità della vita e la tutela della famiglia naturale. Il nuovo Comitato di bioetica nominato fa Giorgia Meloni è il terreno su cui il governo marca la sua impronta ideologica e trova una sintesi alla "rivoluzione conservatrice" delle destre.

Il Comitato è un organo consultivo, a cui il governo si appoggia per chiedere pareri sui grandi temi di bioetica e biodiritto che interessano il Paese: il rapporto tra tecnologia e medicina, la cura della vita umana, il progresso delle scienze. Gli ultimi pareri formulati dal Comitato riguardano la pandemia e le vaccinazioni anti Covid. Ma è plausibile ipotizzare che nei prossimi anni il Comitato sarà chiamato a occuparsi  di temi su cui ormai da tempo  sono al centro dello sconto ideologico tra le forze politiche: aborto, eutanasia, maternità surrogata, gender.

Per scegliere i membri del nuovo comitato, Meloni ha detto di aver tenuto conto "dei criteri di pluralismo ideale e professionale". In realtà, se si guarda in particolare alle new entry, tra i componenti nominati dal governo, emerge una matrice e comune.

L'appartenenza ad associazioni pro vita, le pubblicazioni su riviste religiose, le posizioni iper-conservatrici sui temi etici, accomunano la grande maggioranza dei professori, giuristi, medici chiamati a far parte dell'organismo. Molti sono legati a vario titolo ad Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e "ideologo" del governo per quanto riguarda i cosiddetti temi etici. Ecco nomi, curriculum e posizioni di alcuni degli uomini e le donne scelti da Meloni.

Angelo Luigi Vescovi

Scienziato di fama internazionale, specializzato in ricerca sulle cellule staminali, è stato indicato come presidente del nuovo comitato. È  direttore della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, struttura creata e inaugurata da Padre Pio nel 1956.

Ha presieduto il comitato per il No al referendum  per la legalizzazione della cannabis, ipotesi che in un'intervento sul sito di Pro Vita e Famiglia ha definito "un suicidio sociale". Nelle prime interviste dopo la nomina, pur affermando di non voler toccare la legge 194, ha affermato che “la vita inizia incontrovertibilmente all’atto del concepimento” e che oggi “ci si è avvicinati pericolosamente a un uso dell’aborto come metodo contraccettivo”.

Mauro Ronco

È uno dei vicepresidenti del Comitato. Esponente di Alleanza Cattolica, una "associazione di cattolici che si propone lo studio e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa", che "mira alla promozione e alla costruzione di una società a misura di uomo e secondo il piano di Dio", Mauro Ronco è anche professore di diritto penale all'Università di Padova. È poi presidente del Centro Studi Livatino, il cui fondatore è proprio il sottosegretario Alfredo Mantovano. Il centro si occupa di "temi riguardanti in prevalenza il diritto alla vita, la famiglia, la libertà religiosa, e i limiti della giurisdizione".

Proprio questo centro studi ha pubblicato il suo intervento alla Camera sulle proposte di legge contro l'omotransfobia. Un'audizione del 2020 in cui Ronco affermava:

Sotto il pretesto di arrecare una maggiore determinatezza alla norma, si intende porre sotto lo scudo della protezione penale tanto i vari orientamenti sessuali, ancora oggi valutati come disturbi della personalità, come la tendenza voyeuristica, la tendenza sessuale masochistica, la tendenza sessuale sadistica, la tendenza sessuale feticistica, quanto le ancora oggi assai controverse teorie del gender, alla cui stregua l’identità della persona non è determinata dalla biologia, bensì dalla libera scelta dell’individuo.

Insomma, parlando di "problematiche teorie del gender", definiva gli orientamenti sessuali come disturbi della personalità, mettendoli sullo stesso piano di sadismo e feticismo. E in un'intervista pubblicata da ProVita & Famiglia, subito dopo il naufragio del ddl Zan in Senato, affermava:

Ritengo non si debba abbassare la guardia intorno a questa propaganda mediatica, a questa campagna d’odio, indirizzata soprattutto contro coloro che sostengono i valori tradizionali o del buon senso, i valori della vita sociale comune, essenziali per vivere.

Maria Luisa Di Pietro

Altra vicepresidente di nuova nomina (il terzo, il rabbino capo della comunità ebraica romana Riccardo di Segni, è stato riconfermato). Di Pietro è  un medico e docente all’Università Cattolica di Milano. È  co-presidente dell’Associazione Scienza & Vita, nata in opposizione alla legge 40 sulla procreazione assistita, in occasione del referendum del 2005. Tra i fondatori dell'associazione, troviamo tra gli altri ancora Alfredo Mantovano, oltre al presidente del comitato bioetico Vescovi e alla ex senatrice Paola Binetti.

Oltre a esprimersi in più occasioni  contro la pillola abortiva, nel 2009, la professoressa Di Pietro ha scritto il libro "Aborto. Dalla manipolazione della scienza alla manipolazione delle parole”. Nella presentazione si legge:

Nell'immaginario collettivo l'aborto è percepito come un «diritto» della donna, in nome del quale si vìola il fondamentale diritto alla vita del concepito. Un autentico capovolgimento culturale a cui contribuiscono la cattiva informazione, la congiura del silenzio, l'assenza di un'adeguata prevenzione”

Domenico Menorello

Già deputato e vicesindaco di Padova, Domenico Menorello è esponente del network Ditelo Sui Tetti, una piattaforma di impronta cattolica che vuole opporsi al cambio di paradigma del sistema di valori che negli ultimi anni, guardando alla "illusione del mito di una autodeterminazione", ha portato alla legge sulle unioni civili, alla sentenza sul suicidio assistito, alle nuove linee guida sull'aborto e alla discussione del ddl Zan in Parlamento. Network che è già stato ricevuto a Palazzo Chigi dal nuovo governo e con cui il sottosegretario Alfredo Mantovano ha assicurato una continua collaborazione "per una reale operatività a favore di un servizio alla vita da considerare sempre come un valore assoluto".

Menorello è intervenuto con una lettera aperta ad Avvenire per criticare le nuove linee guida del ministero della Salute in materia di aborto, emanate nel 2020 dal governo Conte II, affermando che queste impedissero e rinnegassero il dovere dei consultori di assistere la donna in gravidanza per "salvare la vita nascente". Menorello ha anche fatto parte del Comitato per il No al referendum sull'eutanasia. Ad un evento tenutosi a Verona lo scorso 23 novembre, con il patrocinio della Camera dei deputati e del network Ditelo Sui Tetti, ha sostenuto che gli organizzatori del referendum promuovessero la "cultura dello scarto".

Raffaele Calabrò

Cardiologo, rettore del campus biomedico di Roma, membro dell’Opus Dei. È  stato consigliere regionale e assessore sanità in Campania, con Forza Italia. Nel 2008 è stato eletto senatore con il Pdl ed è rimasto in parlamento, fino al 2017.  Nel 2009 è stato relatore della commissione d'inchiesta sulla pillola abortiva Ru486, di cui era un forte critico

Dopo il caso Eluana Englaro, Calabrò ha curato per l'allora maggioranza di centrodestra  un ddl su fine vita e cure palliative, mai diventato legge. Il testo fu molto criticato per la sua impostazione restrittiva, che tra l’altro non dava possibilità di interrompere idratazione e alimentazione artificiale. Si è opposto invece alla legge sul testamento biologico approvata nel 2017, che ha definito "inaccettabile".

Assunta Morresi

Professoressa all'Università di Perugia, ha già fatto parte del Comitato di bioetica nel 2006 e ha anche svolto l'incarico di consulente per gli ex ministri Sacconi e Lorenzin. Assunta Morresi è stata anche membro del Collegio di difesa italiano presso la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) per i casi Parrillo vs. Italy e Paradiso e Campanelli vs. ItalyIl primo riguardava una donna ricorsa a procreazione assistita che dopo la morte del compagno, deceduto nell'attentato di Nassiriya, voleva donare gli embrioni alla ricerca, cosa che le fu impedita. Il secondo riguardava invece una coppia di coniugi a cui fu sottratto il bambino che avevano adottato in Russia, perché risultò che questo fosse nato tramite maternità surrogata.

Morresi ha scritto insieme alla ministra Roccella il libro "La favola dell'aborto felice, miti e realtà della pillola abortiva Ru486". E, commentando una risoluzione del Parlamento europeo sui diritti sessuali delle donne, ha affermato che quello all'aborto non dovrebbe essere un diritto:

Non si capisce perché debba esserci un diritto all’aborto. L’aborto non può essere un diritto, è la soppressione di una vita umana. Bisogna piuttosto considerare le leggi che lo regolamentino.

Editorialista di Avvenire, Morresi è spesso intervenuta anche per quanto riguarda l'eutanasia, condannando il principio di disporre della propria vita come meglio si crede, in linea con la dottrina cattolica.

Tonino Cantelmi

Psichiatra e diacono. Presidente Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici. Nel 2007 fu al centro del lavoro di un giornalista del quotidiano Liberazione, che sotto copertura partecipò a sei mesi di una terapia curativa per persone gay. Nel 2011, tuttavia, l'associazione presieduta da Cantelmi ha preso le distanze dalle teorie riparative, che considerano l'omosessualità come una malattia da curare.

Lo psichiatra rimane però su posizioni molto conservatrici in tema di diritti omosessuali, dal  ddl Zan alla cosiddetta teoria gender. Posizioni che sono spesso rilanciate dalla stampa cattolica, ma anche da star dei movimenti anti Lgbt come Mario Adinolfi e Costanza Miriano

Claudia Navarini

Professoressa di Filosofia morale a Roma, Claudia Navarini negli ultimi anni è finita al centro delle polemiche per aver adottato, nel suo corso di Filosofia della vita e bioetica, un manuale del cardinale Elio Sgreccia in cui l'omosessualità veniva definita come una "malattia da trattare" e un "vizio deliberato".

Nel 2015 Navarini era tra i 58 intellettuali che scrissero una lettera aperta al Parlamento definendo "impresentabile" la legge sulle unioni civili. L'anno scorso ha partecipato alla scuola di bioetica del movimento ProVita & Famiglia, che si proponeva di "formare e informare per meglio difendere la vita e la famiglia".

Alberto Gambino

Prorettore Vicario dell'Università Europea di Roma e consigliere dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani. È  presidente dell’Associazione Scienza e Vita, di cui abbiamo già parlato a proposito della professoressa Di Pietro. Nel corso dell'ultima legislatura,è più volte intervenuto pubblicamente, per opporsi alla legge sul fine vita e al referendum sul suicidio assistito.

Dopo la sentenza della Corte Suprema Usa che ha abolito il diritto all'aborto, Gambino ha commentato:

In senso giuridico non esiste un diritto assoluto all’interruzione della gravidanza ma la non punibilità di un reato perpetrato in talune circostanze. Dunque non potranno certamente coartarsi le coscienze dei sanitari contrari a tale pratica

E sulla legge 194, nel corso di un convegno ancora del Centro Studi Livatino di Alfredo Mantovano, ha affermato che occorre:

trovare controproposte che mettano in luce le contraddizioni che ci sono nella 194 e prospettino un diverso contemperamento fra le due posizioni soggettive […] È  divenuto ormai necessario un nuovo bilanciamento fra embrione e donna

Giovanna Razzano

Professoressa alla Sapienza di Roma, Giovanna Razzano anche lei tra i fondatori dell'associazione Scienza e Vita. Con il Centro Studi Livatino nel 2017 ha firmato il manifesto "in difesa della vita", quando alla Camera si votava la proposta di legge sulle disposizioni anticipate di trattamento. È intervenuta su casi come quello di dj Fabo, accompagnato in Svizzera a morire da Marco Cappato, chiedendosi se sia "davvero un diritto quello di suicidarsi".

Marcello Ricciuti

Direttore di un'azienda ospedaliera a Potenza, Marcello Ricciuti, l'anno scorso pubblicava su Avvenire una lettera aperta contro l'eutanasia in cui, richiamandosi al valore assoluto della vita anche in condizioni di sofferenza, citava Cicely Saunders, infermiera cristiana britannica nata nel primo Novecento, a cui si deve la diffusione degli hospice:

L’esistenza di un’opzione legale per una via rapida che porti alla morte implica una scarsa considerazione del valore della persona che sta morendo e del viaggio che sta conducendo.

E, parlando della morte, lui stesso affermava:

"Oltre" c’è un mondo oscuro, con sirene che cantano e attirano con la promessa della felicità, che però ha il volto della morte programmata. Certo, qui si entra in un ambito più grande, antropologico, dove fede e ragione si confrontano, e dove si genera la vera libertà, che non è necessariamente «autodeterminazione», perché nasce da una relazione, verticale e orizzontale, cui ogni uomo non può sfuggire. La medicina non può non tener conto di tutto questo e non può essere costretta a essere mera esecutrice di volontà o desideri. Piuttosto deve assicurare a tutti sempre le migliori cure

Ricciuti è anche intervenuto sul tema dell'aborto, firmando un appello contro la campagna pubblicitaria della pillola Ru86 in cui si sosteneva che l'unico traguardo di civiltà fosse quello che permette di rimuovere le cause che portano la donna alla "soppressione del concepito, il più indifeso degli esseri umani".

Matilde Leonardi

Neurologa, anche lei di estrazione cattolica. Nel 2008 si è candidata alla Camera per la lista “Aborto? No Grazie” di Giuliano Ferrara.

Andrea Manazza

Oncologo palliativista. È  tra gli autori del libro“Eutanasia. Le ragioni del No”, curato da Alfredo Mantovano e pubblicato a fine 2021, per opporsi al referendum sul fine vita promosso dai radicali e poi bocciato dalla Corte Costituzionale

Giuliana Ruggieri

Professoressa all'università di Siena, collabora con siti come Cultura Cattolica, dove scrive di fine vita. Giuliana Ruggieri definisce la morte come "il limite che ci deve sempre ricordare che non siamo onnipotenti e che essa è la parte da attraversare per arrivare alla vera vita". È anche presidente dell'Osservatorio di bioetica di Siena, che appena un mese fa ha partecipato ad un convegno organizzato da "Non si tocca la famiglia", insieme al Family Day e al network Non Ditelo sui Tetti. Ha firmato il manifesto per le ragioni del No al referendum insieme, tra gli altri, a Mantovano e Ronco.

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