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Anche l’Ocse rivede le sue previsioni: nel 2023 l’Italia crescerà solo dello 0,8%

Dopo l’Eurostat, anche l’Ocse ha rivisto le sue previsioni sulla crescita economica globale: l’Italia crescerà dello 0,8% nel 2023 e anche nel 2024, dati ritoccati al ribasso rispetto alle stime precedenti.
A cura di Andrea Miniutti
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Anche l'Ocse rivede al ribasso le previsioni sull'economia italiana: crescerà solo dello 0,8% nel 2023 e anche nel 2024, rispettivamente 0,4 e 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime precedenti. Le stime dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sono ancora più dure rispetto a quelle dell'Unione Europea, anch'esse riviste al ribasso ma che pronosticano una crescita italiana dello 0,9% entro la fine dell'anno. Secondo l'Ocse, anche l'Eurozona avrà uno sviluppo più contenuto rispetto a quanto precedentemente previsto, registrando un aumento del Pil dello 0,6% nel 2023 (-0,3) e dell'1,1% nel 2024 (-0,4).

Da quanto si apprende dal rapporto, il motivo di questa rimoderazione delle stime sta nel fatto che all'inizio del 2023 l'economia mondiale era ripartita molto bene, sia grazie al calo calo dei prezzi dell’energia e che alla riapertura della Cina. Tuttavia, il rallentamento di Pechino, le politiche monetarie restrittive per contenere l'inflazione e la conseguente sfiducia delle imprese hanno reso più complicata la crescita mondiale, che sebbene sia stata rivista in rialzo per quest'anno (3%, +0,3), per l'anno prossimo è già stata ritoccata di 0,2 punti in meno, portandola al 2,7%. In ogni caso, entrambe le stime sono risultati inferiori alla media.

 

Tra le economie più sviluppate, la Germania è l'unica che retrocede: per Berlino l'Ocse aveva previsto una crescita nulla, ma dopo l'ultimo aggiornamento è stata rivista allo -0,2% per il 2023, mentre per il 2024 si prevede un +0,9% (-0,4 punti rispetto alle precedenti stime). Bene Francia e Spagna, le cui stime per quest'anno sono tra le poche ad essere state modificate al rialzo, rispettivamente all'1% (+0,2 punti) e al 2,3% (+0,2 punti). Per quanto riguarda l'anno prossimo, invece, Madrid vede le proprie previsioni invariate al +1,9%, mentre quelle di Parigi riducono la crescita all'1,2% (-0,2 punti).

Nel report dell'Organizzazione c'è spazio pure per l'inflazione: si ridurrà gradualmente sia nel 2023 che nel 2024, ma non raggiungerà ancora il livello che le banche centrali hanno messo come obiettivo. Stando alle previsioni, nelle economie del G20 l'inflazione complessiva – cioè quella che tiene conto sia dei beni e dei servizi, che dei cambi di valuta – dovrebbe scendere al 6% nel 2023 e al 4,8% nel 2024.

Il consiglio da parte dell'Ocse per gli Stati è quello di investire maggiormente nel capitale umano e di abbattere le barriere lavorative per poter aumentare la produttività delle imprese. Come si legge nel rapporto:

I governi devono far fronte alla crescente pressione fiscale dovuta all'aumento del debito e alle spese aggiuntive causate dall'invecchiamento della popolazione, dalla transizione climatica e dagli investimenti nella difesa. Sono quindi necessari maggiori sforzi a breve termine per ricostruire lo spazio fiscale e piani fiscali a medio termine credibili per allineare meglio le politiche macroeconomiche a breve termine e contribuire alla garanzia della sostenibilità del debito.

Infine, ritornando all'Italia, durante la conferenza stampa di presentazione dell'Economic Outlook a Parigi, la capoeconomista dell'Ocse Clare Bombardelli ha dato pure un parere sulla situazione della nostra economia: "La difficoltà per l'Italia è la crescita o meglio l'asssenza di crescita. La nostra raccomandazione alle autorità italiane è avviare delle riforme strutturali per far fronte alla crescita debole, il che significa, ad esempio, rafforzare la concorrenza e l'innovazione".

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