Alitalia, Lupi: esuberi scendono da 2251 a 980

UPDATE – Gli esuberi scendono a 980. A oggi il numero degli esuberi in Alitalia si è ridotto a circa 980: a dirlo è il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi dopo l’incontro con i sindacati. Dei 2.251 esuberi previsti dal matrimonio tra Alitalia ed Etihad, ha spiegato, 250 assistenti di volo anziché andare in mobilità avranno il contratto di solidarietà. Per circa mille persone si sta cercando una ricollocazione. I 980 esuberi, ha sottolineato Lupi, “andranno in mobilità con l’80% dello stipendio per 4 anni” e si utilizzerà il contratto di ricollocamento previsto dall’ultima legge di stabilità. Lupi ha parlato di una la soluzione che è “un grande successo” raggiunto “con lo sforzo di tutti”.
Stretta finale da parte del Governo sulla trattativa Alitalia che entro domani dovrebbe portare ad una conclusione sulla gestione dei 2.251 esuberi. "Oggi il governo farà le sue ultime proposte, ma entro domani deve arrivare una risposta definitiva cosicché ognuno si assuma le proprie responsabilità" ha affermato oggi il ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Maurizio Lupi, lanciando una sorta di ultimatum ai sindacati sulla trattativa Alitalia. "Alle 16,30 abbiamo convocato azienda e sindacati per fare il punto sulla trattativa di questi giorni. I temi li conoscete tutti: il contratto, il taglio del posto del lavoro e gli esuberi" ha spiegato Lupi, ribadendo: "La risposta definitiva dovrà arrivare domani entro le ore 11". Lupi incontrerà i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti dell'ex compagnia di bandiera insieme al ministro del lavoro Giuliano Poletti per presentare le ultime indicazione dell'Esecutivo, ma ha voluto sottolineare che questa è l'ultima opportunità. "Domani entro le 11 dovrà arrivare una risposta definitiva delle parti. Domani verrà infatti presentata la sintesi del lavoro svolto in questi giorni e ognuno si assumerà le proprie responsabilità" ha affermato il ministro, aggiungendo: "Credo che sia doveroso visto che la prossima settimana verrà a Roma l'amministratore delegato di Etihad, James Hogan, e dobbiamo presentarci con una risposta seria, si o no".
"Si decida in una direzione o l'altra"
"Non è un ultimatum, a un certo punto è giusto che si decida in una direzione o l'altra" ha proseguito Lupi, ricordando che "come ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non c'è x o y ma solo il rischio del baratro". Il ministro vuole una risposta certa dei sindacati anche perché così "la prossima settimana si possono chiudere le altre partite con i soci dell'Alitalia, le banche e l'accordo con Etihad". A chi gli chiedeva se ci fosse dell'ottimismo sull'esito della trattativa Alitalia, Lupi ha risposto che da parte del governo c'è "responsabilità e serietà". "Sembra che si sia lavorato positivamente fino ad oggi nella coscienza che tutti hanno che questa è una grande opportunità" ha affermato il ministro, concludendo: "Non vedo perché non si dovrebbe chiudere positivamente".