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Alfano dopo sentenza Unipol: “Vogliono eliminare Silvio Berlusconi”

Tutto il PdL, a partire dal segretario, reagisce con severità alla sentenza dei giudici milanesi che hanno condannato a un anno di reclusione il Cavaliere con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio: “Una condanna ridicola, indicente e surreale”.
A cura di Biagio Chiariello
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Come era facile ipotizzare, la nuova condanna giudiziaria abbattutasi su Silvio Berlusconi  (vicenda Unipol-Bnl) non è piaciuta agli ambienti vicini al Cavaliere: "È sempre più chiaro che vi è un tentativo di eliminazione di Silvio Berlusconi per via giudiziaria, essendo fallito quello per via elettorale e democratica. Il Pdl reagirà con tutta la forza di cui dispone per difendere la democrazia italiana". A parlare è il segretario del Pdl, Angelino Alfano:

Abbiamo denunciato da anni che nessuno è stato mai perseguito e punito per avere divulgato notizie riservate. Abbiamo provato con tutte le nostre forze a riformare la legge sulle intercettazioni che ha unito e continua a unire gli uffici giudiziari e le redazioni dei giornali e non ce l'abbiamo fatta proprio per questo mix antidemocratico che ha trovato sponda parlamentare nella sinistra giustizialista e in aree dell'ex centrodestra (Fini in primis) che si sono prestate al disegno antiberlusconiano. Oggi assistiamo a una tragedia che diventa farsa con la condanna della più grande vittima di violazione del segreto istruttorio proprio per una irreale fuga di notizie".

E alle parole di Alfano, si aggiungono quelle di Cicchitto:

È talmente lampante  – esordisce il capogruppo del Pdl, in una nota – da essere ormai pericoloso per la stessa democrazia, il disegno di operare e procedere con tutti i poteri e gli strumenti disponibili alla eliminazione di Silvio Berlusconi attraverso la strada giudiziaria. La sinistra non è riuscita attraverso il voto a sconfiggere il capo della coalizione di centrodestra e dunque adesso una parte della magistratura raccoglie il testimone e sviluppa un attacco frontale. Faremo sentire forte la nostra voce per difendere la democrazia e per esigere una giustizia giusta e degna di un paese civile".

Gli fanno eco altre fedelissime del Cav. L'ex ministro Carfagna: "La condanna a Silvio Berlusconi per concorso in rivelazione del segreto d'ufficio è abnorme e, allo stesso tempo, ridicola", e  Anna Maria Bernini, portavoce vicario del Pdl: "Una sentenza indecente e surreale. Qui si gioca per motivi politici con la vita e la libertà delle persone. La condanna per concorso in rivelazione di segreto d'ufficio a carico dell'uomo più intercettato d'Italia è un orribile paradosso". Anche la pidiellina Gabriella Giammanco non usa mezzi termini contro i pm milanesi: "La condanna di Berlusconi nell'ambito del processo Unipol è a dir poco scandalosa in un Paese in cui quotidianamente le procure rivelano alla stampa atti coperti dal segreto istruttorio. Questa non è giustizia ma un attentato alla democrazia".

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