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Afghanistan, Di Maio: “Progressi raggiunti in 20 anni, soprattutto per donne, non vadano cancellati”

“Le immagini strazianti dei profughi e le aspettative di pace e sviluppo di un intero popolo ribaltate in pochi giorni non possono lasciarci indifferenti. Come non ci lascia certo indifferenti la prospettiva che i progressi faticosamente raggiunti in 20 anni, soprattutto per le donne, possano essere cancellati”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nella sua informativa al Senato sulla situazione in Afghanistan.
A cura di Annalisa Girardi
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"Prima ancora che come parlamentari o membri del governo, quanto sta accadendo in Afghanistan ci chiama in causa come donne e uomini. Le immagini strazianti dei profughi e le aspettative di pace e sviluppo di un intero popolo ribaltate in pochi giorni non possono lasciarci indifferenti. Come non ci lascia certo indifferenti la prospettiva che i progressi faticosamente raggiunti in 20 anni, soprattutto per le donne, possano essere cancellati": con queste parole il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha aperto la sua informativa al Senato sulla situazione in Afghanistan, ribadendo che il Paese resterà al fianco della popolazione. Il ministro è appena rientrato da una missione nella regione, in cui ha incontrato i suoi omologhi dei Paesi vicini: "Abbiamo discusso di stabilità, lotta al terrorismo e al traffico di droga. Abbiamo deciso una strategia su due fronti, dall’intelligence al sostengo ai rifugiati", ha comunicato.

Cosa ha detto Di Maio sui rifugiati afghani

Di Maio ha anche ricordato che, come presidenza di turno del G20, l'Italia ha anche proposto un vertice straordinario sull'Afghanistan. Per poi proseguire: "Una settimana fa si è conclusa la fase emergenziale. La priorità è stata l’evacuazione, abbiamo portato in Italia oltre cinquemila persone. Ora abbiamo avviato una fase nuova, di gestione della crisi. L’Italia continuerà ad aiutare gli afghani, in modo diverso vista la partenza dei contingenti militari e della chiusura dell’ambasciata". Il ministro ha precisato che per ora l'ambasciata italiana sarà trasferita a Doha: "Il Qatar ha confermato massima collaborazione. Con i Paesi limitrofi continuiamo a collaborare per gestire la situazione a livello regionale".

E ancora: "Dai sopralluoghi che ho svolto e come mi hanno confermato gli interlocutori della cooperazione allo sviluppo sul campo, almeno per il momento, dal punto di vista dei flussi migratori la situazione rimane sotto controllo, ma il rischio è che la crisi economica e alimentare, anche in vista dell’inverno, possa innescare flussi più ampi".

Le relazioni con il governo dei Talebani

Per quanto riguarda invece le relazioni con il governo dei Talebani, Di Maio ha affermato che l'approccio italiano sarà in linea con quello europeo. "Il rapporto va misurato sulla base delle loro azioni, non delle dichiarazioni. Azioni che giudicheremo sulla base di cinque parametri", ha aggiunto il ministro. Questi parametri sono:

  1. Ripudio del terrorismo e lotta al narcotraffico
  2. Rispetto dei diritti umani, in particolare delle donne e delle minoranza
  3. L’istituzione di un governo inclusivo
  4. L’accesso umanitario alle organizzazioni internazionali, specialmente delle Nazioni Unite
  5. Il rispetto dell’impegno assunto ad assicurare libero passaggio a coloro che intendono lasciare il Paese

"Certo, ciò che stiamo vedendo in Afghanistan in queste ore non affatto è incoraggiante. Il nostro approccio deve unire al pragmatismo sul piano operativo la fermezza sui principi. Vigilare sul rispetto delle queste condizioni e calibrare di conseguenza il nostro atteggiamento nei confronti delle autorità afghane ci permetterà anche di utilizzare al meglio le leve di cui disponiamo. In primis quella dell'assistenza economico finanziaria: non dobbiamo dimenticare che l'Ue è il primo erogatore di aiuti allo sviluppo".

La minaccia al terrorismo

Di Maio ha quindi proseguito parlando della minaccia del terrorismo: "Dobbiamo prevenire il rischio che la crisi afghana destabilizzi la regione, con implicazioni che potrebbero andare ben oltre. Mi riferisco agli attacchi terroristici. Gli attacchi all'aeroporto di Kabul dimostrano come questa sia una minaccia concreta e immediata". E ancora: "Il Paese non può tornare ad essere un posto sicuro per i terroristi". C'è poi, come detto, la questione della lotta al narcotraffico: Di Maio ha sottolineato l'estensione della produzione di oppio, da cui si ricava l'eroina, da parte dei talebani affermando che su questo punto si stanno muovendo varie agenzie internazionali.

Quindi ha concluso: "Giovedì scorso, su mia proposta, il Consiglio dei Ministri ha destinato 120 milioni di euro a iniziative di resilienza a favore della popolazione afghana, all'assistenza ai rifugiati nei Paesi limitrofi, nonché alla partecipazione italiana all'attuazione di programmi internazionali di risposta alla crisi in Afghanistan. Si tratta di fondi originariamente destinati alla formazione delle forze di sicurezza afghane nell'ambito della delibera missioni. Auspico di nuovo il sostegno del Parlamento per autorizzare quanto prima l'attribuzione di queste risorse, da utilizzare entro fine anno".

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