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Ad Atreju si fa ironia sull’assenza di Schlein e sul mancato duello con Meloni: “Elly? chi l’ha vista?”

Dopo il mancato faccia a faccia tra Meloni e Schlein, saltato dopo che la premier ha posto come condizione la presenza anche dell’ex premier Giuseppe Conte, ad Atreju si fa ironia sull’assenza della segretaria del Pd e sulle tensioni con il leader del M5s: “Scusate se vi abbiamo fatto litigare”, si legge in un cartello.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel secondo giorno della festa Atreju, l'annuale kermesse di Fratelli d'Italia – il cui slogan quest'anno è ‘Sei diventata forte – L’Italia a testa alta ‘ – si fa ironia sull'assenza della segretaria del Pd Elly Schlein, che ha scelto di non presenziare, nonostante l'invito ricevuto, per via dell'indisponibilità della premier Meloni di un confronto a due sul palco. La contromossa della padrona di casa, che ha mandato in tilt l'opposizione, è stata quella di fissare una condizione, ovvero la presenza del leader del M5s, Giuseppe Conte.

Schlein non è caduta nella trappola, e ha rilanciato allargando il confronto anche ai vicepremier Salvini e Tajani, ed eventualmente anche agli altro leader del campo largo, Bonelli e Fratoianni. Conte, invece, ha accettato la sfida, rammaricandosi per il passo indietro di Schlein e parlando di "occasione persa", perché "insieme avremmo avuto la possibilità di sostituirci anche a quelle conferenze stampa che Giorgia Meloni non vuole fare e l’avremmo potuta incalzare per rispondere ai dati reali a cui lei non risponde".

Naturalmente Meloni ha giocato d'astuzia sapendo di toccare un nervo scoperto, cioè la delicata questione della leadership nel centrosinistra. "Non spetta a me stabilire chi è il leader opposizione", era stata la risposta di Meloni a Schlein. A questo punto la leader di Fdi è riuscita a mettere in difficoltà la segretaria del Pd e il presidente del M5s, facendo emergere le fragilità della coalizione del centrosinistra.

La premier Giorgia Meloni interverrà domenica 14 dicembre 2025 per chiudere la manifestazione, dopo gli interventi dei leader del centrodestra Matteo Salvini, Antonio Tajani, Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa. In quel momento Schlein sarà altrove, e presiederà l'assemblea del Pd, convocata per lo stesso giorno.

Il tema del rifiuto di Schlein sembra essere diventato un leitmotiv di quest'edizione di Atreju. "Scusate se vi abbiamo fatto litigare" è il messaggio che si legge su un cartellone con le foto di Elly Schlein e Giuseppe Conte, che è stato mostrato oggi durante la diretta de "L'Italia chiamò", la radio dei gruppi parlamentari del partito, dai conduttori, Grazia Di Maggio ed Etelwardo Sigismondi, in compagnia della deputata Sara Kelany.

‘L'Italia chiamò' ieri aveva invece aperto le trasmissioni con il cartello esposto dai conduttori: "Elly? Chi l'ha vista". Per Arianna Meloni "Conte e Schlein avrebbero anche potuto coalizzarsi contro mia sorella, darsi forza l'uno con l'altra". Insomma, il mancato confronto è stata "un'occasione persa".

La scelta di Schlein di disertare il faccia a faccia con la premier, dopo l'aggiunta della clausola Conte, è stata invece difesa ieri dal sindaco di Roma Gualtieri:" Non è colpa di Elly. Sarebbe stata una bella occasione, ma si potrà recuperare". Per Arianna Meloni, capo della segreteria politica di FdI, che ieri ha aperto la kermesse, al contrario "Conte e Schlein avrebbero anche potuto coalizzarsi contro mia sorella, darsi forza l'uno con l'altra".

Anche i big del partito hanno colto l'occasione per un nuovo affondo: "Credo che sia stato giusto avere avuto riguardo per coloro che hanno accettato l'invito, senza porre condizioni", senza dire "che devono fare il confronto con questo o con quello, l'hanno accettato e quindi dobbiamo esser loro riconoscenti", ha sottolineato il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato Lucio Malan, commentando con la radio dei gruppi parlamentari di Fdi la decisione della segretaria dem di non presenziare. "Come sempre succede ad Atreju i leader di altri partiti, con cui abbiamo forti dissensi e che a volte ci hanno attaccato anche in modo pesante, sono accolti con sincera cortesia".

"Ieri – ha proseguito Malan – c'era il sindaco di Roma Roberto Gualtieri" che, pur avendo idee diverse da quelle dei militanti di Fdi, "è stato più volte applaudito e anche lui è stato molto cortese".

"Questo è l'atteggiamento giusto. Si possono avere idee diverse ma siccome si presume che chi fa politica lo faccia a favore della patria o della città, anche se dissentiamo con il modo, credo sia giusto il rispetto, ed è, da patrioti, un rispetto sincero per il sindaco di Roma".

"Qui ci si diverte e si ride, è una festa travolgente, e da quando c'è Arianna Meloni anche conturbante. Quindi Schlein, che come tutta la sinistra è barbosa, quando c'è da divertirsi e ridere non ce la fa a venire. Al di là delle battute, Elly Schlein ha emesso il primo ruggito del coniglio", ha detto Andrea Delmastro Delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia e sottosegretario alla Giustizia.

Schlein, ha aggiunto Delmastro durante un intervento a "L'Italia chiamò",  "voleva ingabbiare Giorgia Meloni, dicendo ‘invitami se hai il coraggio'. Cercava di sparigliare. Ma se giochi a poker devi sapere chi è il tuo avversario. E con Meloni perdi, perché rilanci e ha sempre l'asso di poker in mano. Le ha detto, ‘vieni pure, ma a casa mia non mi racconti chi devo invitare perché saresti vagamente maleducata'. E a prescindere da questo, Meloni ha spiegato: ‘mi dicano chi è il leader della sinistra e io ci dialogo'. Lo avessero detto al centrodestra, banalmente andava Giorgia. Questi non ce la fanno venire ed è iniziata una balcanizzazione della politica nella pancia della sinistra. Il risultato: lei non c'è. Ma dormiremo lo stesso sogni tranquilli, continueremo a divertirci".

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