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8 marzo, Salvini: “Ddl Pillon è solo l’inizio, troppe donne usano i minori come ricatto”

Matteo Salvini in Senato, in occasione dell’8 marzo, parla in conferenza stampa in Senato del Ddl Pillon: “È solo un punto di partenza, ma il diritto di famiglia va riformato. Bisogna lavorare sulla parità di diritti di ex moglie, ex mariti, figli, che non diventano ex, e nonni. Troppo spesso i bimbi sono usati per le beghe degli adulti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per Matteo Salvini il diritto di famiglia "va riformato". Il ministro degli Interni lo ha detto rispondendo a una domanda sul ddl Pillon durante la conferenza stampa in Senato, insieme alla ministra Giulia Bongiorno e al sottosegretario Molteni. "Ci sono troppe donne che utilizzano i minori a scopo ricattatorio per ottenere ciò che sarebbe loro diritto in fase di separazione, così come ci sono anche troppi uomini furbi che non danno gli alimenti. E poi penso ai tanti nonni che perdono i propri nipoti". Quindi il diritto di famiglia "va riequilibrato nell'interesse esclusivo dei minori, troppo spesso usati come merce di scambio". Poi ha aggiunto: "Il ddl Pillon è un punto di partenza e non di arrivo. Si può migliorare. Bisogna lavorare sulla parità di diritti di ex moglie, ex mariti, figli, che non diventano ex, e nonni. Troppo spesso i bimbi sono usati per le beghe degli adulti".

In occasione dell'8 marzo il ministro ha dichiarato di voler discutere oggi solo di temi che riguardano donne: "Al di là della mimosa o della rosa, fatti concreti – ha annunciato il ministro – Una donna, anche con la minigonna, anche alle dieci di sera, deve avere il diritto e la libertà di andare in giro senza essere molestata", ha scritto su Facebook.

"I ministri non possono limitarsi alle mimose – ha ribadito durante l'intervento – credo sia più utile presentare due leggi che diventeranno presto realtà, entro la primavera, e risparmieranno sofferenze a migliaia di donne che sono in balia di delinquenti e norme inefficaci". I due provvedimenti introducono appunto il ‘Codice rosso' per le denunce di violenza e stalking, per permettere alle donne di essere sentite dal magistrato entro 72 ore dalla denuncia, e l'abolizione del rito abbreviato con sconti di pena per i reati contro le donne.

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