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Parla il comandante licenziato Schettino: “Vado in aula e ci metto la faccia”

Francesco Schettino parla della sua decisione di far causa a Costa Crociere perché è “un diritto di ogni lavoratore”, così come è un suo diritto andare in aula per assistere all’incidente probatorio sulla scatola nera. Vuole essere sicuro che i dati siano interpretati bene.
A cura di Susanna Picone
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Francesco Schettino parla della sua decisione di far causa a Costa Crociere perché è “un diritto di ogni lavoratore”, così come è un suo diritto andare in aula per assistere all’incidente probatorio sulla scatola nera. Vuole essere sicuro che i dati siano interpretati bene.

L’ultima notizia che vedeva protagonista l’ex comandante della Concordia Francesco Schettino è stata quella del suo ricorso al licenziamento da Costa Crociere. Ieri è trapelato, infatti, che Schettino ha deciso di impugnare il provvedimento e di chiedere stipendi arretrati e reintegro ai suoi datori di lavoro. Decisione poi confermata dallo stesso comandante della nave naufragata al Giglio che ha spiegato la necessità di impugnare il licenziamento “soprattutto quando questo è avvenuto prima che fosse accertata qualsivoglia responsabilità”. Insomma, dice Schettino, se non avesse fatto causa a Costa Crociere sarebbero decaduti i termini “impedendomi di farlo” dopo, a prescindere da cosa emergerà dalle indagini. Il comandante non farebbe altro, stando alle dichiarazioni anche dei suoi legali, che esercitare quello che è un diritto di ogni lavoratore.

In aula per assistere all'incidente  probatorio – Ma le “mosse” di Francesco Schettino riguardo la vicenda del naufragio della sua nave non si fermano qui: l’ex comandante ha spiegato all’Ansa ciò che farà nei prossimi giorni. “Il 15 ottobre sarò in aula a Grosseto per l’incidente probatorio e ci metterò la faccia, la mia competenza quando si discuterà dei dati della scatola nera”. Uno Schettino battagliero spiega infatti che è un suo diritto partecipare a Grosseto per dare supporto ai suoi consulenti e per essere sicuro “che i dati della scatola nera siano interpretati bene e che si sviscerino tutte le problematiche”. E mentre fa queste dichiarazioni il comandante lascia intendere, ancora una volta, che la verità su quanto accadde quella notte deve ancora venire a galla.

"Interpretare bene i dati per omaggiare le vittime" – Schettino ha infatti detto di voler “vedere in faccia le persone che dicono quelle cose che io avrei fatto, persone che fanno doverosamente il loro lavoro”. Perché, lui ne è convinto, da quel giorno di gennaio sono state dette molte cose sul suo conto ed è per questo motivo che lui desidera “che dall’incidente probatorio sulla scatola nera emerga la verità di quanto accadde quella sera”. L’interpretazione dei dati sarà anche un modo, secondo il comandante licenziato, per omaggiare le vittime. E nell’aula di Grosseto, probabilmente, Schettino si troverà di fronte agli altri indagati della compagnia Costa Crociere, Manfred Ursprunger, Paolo Parodi e Roberto Ferrarini.

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