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Paralimpiadi 2016, Tapia orgoglio azzurro: argento nel lancio del disco

L’italo-cubano conquista la quattordicesima medaglia per l’Italia nel lancio del disco riservato ai non vedenti. Curiosa la storia dell’atleta che ha perso la vista nel 2011 in seguito ad un incidente sul lavoro.
A cura di Marco Beltrami
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Ancora una gioia per l’Italia sportiva alle Paralimpiadi di Rio. E’ arrivata infatti la quattordicesima medaglia azzurra, grazie all’impresa di Oney Tapia capace di conquistare l’argento nella gara del lancio del disco nella categoria F11, riservata ai non vedenti. Il gigante italo-cubano ha sfoderato una gran prova facendo registrare un super primo lancio sulla distanza di 40.89. Meglio di lui ha fatto solo il padrone di casa Rodrigo Silva che ha confermato l’ottimo momento di forma, lanciando il disco a 43.06 metri che rappresenta anche il nuovo record paralimpico. Solo applausi per Tapia che, dopo la conquista del titolo europeo in quel di Grosseto con tanto di record continentale, si toglie un’altra grandissima soddisfazione che lo ripaga dei tanti sacrifici fatti.

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Una storia particolare quella del 38enne che ha perso la vista nel 2011. Tapia arrivato in Italia nel 2013 ha iniziato a lavorare come giardiniere a Treviglio, continuando però sempre a coltivare anche la sua passione per lo sport. 5 anni fa però l’italo-cubano ha dovuto fare i conti con un brutto incidente che ha stravolto la sua vita. Colpito alla testa da un tronco mentre lavorava, l’atleta ha dovuto fare i conti con la perdita totale della vista in seguito ai danni riportati alla zona del cervello che la controlla. Da lì in poi per Tapia è cambiato tutto, con lo sport che lo ha aiutato e non poco a ripartire.

Prima il Goalball, poi il judo e infine l’atletica con il lancio del peso e quello del disco. In quest’ultima disciplina sono arrivati i successi capaci di fare del campione un orgoglio italiano. Queste le sue parole ai microfoni di Rai Sport dopo la vittoria dell’argento paralimpico: “Nella mia carriera ho vinto tanto ma questo podio non ha paragoni. All’inizio ero emozionato perché sapevo di poter valere una medaglia, ma ovviamente non di quale metallo. Per me è un sacrificio quotidiano, queste soddisfazioni però ti ripagano di tutto. Sono davvero felicissimo".

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