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Orrore a Rovigo, dalle acque del Po spuntano un femore e una mandibola umani

Sull’alveo in secca del Fiume Po all’altezza di Rovigo sono spuntati alcuni pezzi di un corpo umano smembrato: si tratta di un femore e di una mandibola. Dal calco dentale sarà possibile risalire all’identità della persona a cui appartenevano i resti. È il terzo ritrovamento di ossa umane in pochi mesi.
A cura di Angela Marino
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Foto di archivio
Foto di archivio

Ancora un macabro ritrovamento nelle acque del Po. Resti umani, tra cui una mandibola – riportante ancora i denti – e un femore, sono stati rinvenuti sull'alveo in secca del fiume Po, all'altezza di Ficarolo (Rovigo). Il ritrovamento è avvenuto poche ore fa e ha permesso di accertare che si tratta effettivamente di ossa umane scheletrizzate. Impossibile, per ora, determinare il sesso e l'età della persona cui appartengono. Difficile, al momento, anche individuare anche la provenienza dei resti che verosimilmente sono stati trasportati dalla corrente del fiume. Sulla vicenda sono ora al lavoro i carabinieri della compagnia di Castelmassa e i militari del nucleo investigativo di Rovigo.

Terzo ritrovamento in pochi mesi

Un altro macabro ritrovamento è datato 21 novembre 2018, solo due mesi fa, quando sulle rive del fiume all'altezza di San Benedetto Del Tronto, sono stati ritrovati pezzi di un corpo femminile. In quel caso è stato possibile determinare il sesso della persona cui appartenevano i resti. Altri due corpi umani sono riaffiorati a ottobre 2018 all'altezza di Porto Tolle, uno dei quali senza testa e l'altro attribuile a un uomo in età avanzata. In ognuno di questi casi il DNA estratto dai corpi senza nome viene confrontato con quello delle persone scomparse nelle zone limitrofe.

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