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Omicidio di Noemi Durini a Lecce

Funerali Noemi, la madre ai giovani: “Non odiate, porta solo violenza”

Trasferito stamani dalla casa della vittima alla camera ardente allestita presso il centro Capsda il feretro di Noemi Durini, la sedicenne uccisa dal fidanzato, è arrivato nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Vergine di Specchia. Il funerale è stato officiato dal vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, monsignor Vito Angiuli.
A cura di Susanna Picone
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È oggi il giorno dell’ultimo saluto a Noemi Durini, la ragazza di sedici anni di Specchia (Lecce) scomparsa da casa il 3 settembre e del cui omicidio si è accusato il fidanzato diciassettenne. Trasportata a spalla tra due ali di folla e accompagnata da un lungo applauso commosso, la bara bianca che custodisce il corpo della giovanissima è arrivata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Vergine di Specchia, dopo le 15, per la cerimonia funebre. Il feretro, che oggi è stato vegliato nella camera ardente, era preceduto da una grande foto di Noemi e seguito dalla famiglia della giovane, mamma, padre e due sorelline. La chiesa è gremita e moltissima gente non è riuscita ad entrare. Alla cerimonia, presieduta dal vescovo, Vito Angiuli, partecipa anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Mamma Noemi ai giovani: "Non odiate, porta solo violenza"

"Non voglio odio, non odiate, perché l'odio porta solo violenza", così la mamma di Noemi Durini, Imma Izzo, si è rivolta a margine della cerimonia funebre ai tanti ragazzi presenti al funerale della figlia uccisa dal fidanzatino 17enne dopo una tormentata storia osteggiata dai genitori di lui. "Vi chiedo se avete problemi, venite a casa di Noemi e parlate, la porta sarà sempre aperta per ascoltarvi", ha aggiunto la donna nel suo appello ai tanti amici dell'adolescente che hanno voluto tributare l'ultimo saluto alla ragazzina nella chiesa di Specchia, in provincia di Lecce.

"Non rifugiatevi nella solitudine del vostro mondo, ma lasciateci intravvedere l'immenso desiderio di bene che alberga dentro di voi. Affrontate con coraggio la vita, non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà", aveva detto poco prima monsignor Vito Angiuli, vescovo di Ugento, durante l'omelia al funerale di Noemi da lui celebrato nella chiesa parrocchiale di Specchia. "L'uccisione di una donna si ripresenta, nel nostro tempo, con sempre maggiore frequenza. Cambiano scenari, motivazioni, età e condizioni sociali, ma efferatezza, crudeltà e ferocia sono simili. Cosa sta accadendo alla nostra società? perché, nonostante il tanto parlare, la donna non è ancora rispettata? Perché sempre più spesso i giovani si sentono soli e, non trovano chi ha tempo da dedicare a loro per ascoltarli e orientarli?" ha chiesto il prelato.

Lutto cittadino a Specchia

Dopo l’autopsia di ieri, che non ha fornito elementi certi per stabilire le cause della morte della giovane, il feretro stamane è stato trasferito dalla casa della famiglia alla camera ardente allestita presso il centro Capsda. Ad accogliere il feretro di Noemi c’era il sindaco di Specchia, Rocco Pagliara, e insieme a lui tanti cittadini si sono presentati alla camera ardente per dare l’ultimo saluto alla sedicenne. Oggi nel paese di Noemi è stato proclamato il lutto cittadino. Tutte le attività commerciali resteranno chiuse e con le serrande abbassate in occasione del lutto cittadino.

Il corpo di Noemi consegnato alla famiglia dopo l’autopsia

La bara bianca della ragazza era arrivata a Specchia ieri sera intorno alle 21 ed era stata accolta da numerosi presenti in un religioso silenzio interrotto solo dal grido di dolore dei nonni della vittima. La bara questa notte è rimasta a casa della giovane, dove per volere della famiglia si è svolta la veglia funebre in forma privata. Straziante l'abbraccio tra le lacrime alla bara della madre Imma. Su iniziativa di alcuni cittadini vicini alla famiglia, è stato aperto un conto corrente per raccogliere i soldi necessari per affrontare le spese legali.

L’autopsia: difficile stabilire le cause della morte, sospetti su lesioni al collo

Nonostante l’autopsia di ieri non abbia fornito elementi certi per stabilire le case della morte di Noemi i medici legali hanno fatto sapere di avere “forti sospetti” su alcune lesioni presenti tra il collo e la testa della sedicenne. Il fidanzato "dalla personalità borderline" che si è autoaccusato del delitto aveva detto di aver ucciso la ragazza con una coltellata al collo, probabile dunque che abbia detto la verità. Resta ancora da accertare però quale sia stata l'arma utilizzata e se ci sono stati eventuali complici che abbiano aiutato il ragazzo a nascondere il corpo. Stando a quanto emerso dagli esami sul cadavere, Noemi sarebbe stata uccisa il giorno della scomparsa, il 3 settembre, dunque dieci giorni prima del ritrovamento sotto una catasta di sassi nelle campagne di Castrignano del Capo.  L'accertamento sulle cause della morte della sedicenne è per questo abbastanza difficile.

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