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Omicidio Garlasco, appello bis: Stasi condannato a 16 anni

La decisione dei giudici della Corte D’Assise d’Appello di Milano che lo hanno condannato per l’omicidio volontario della fidanzata Chiara Poggi. Stasi dovrà anche risarcire i familiari di Chiara per un totale di 1 milione di euro.
A cura di Antonio Palma
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A cinque anni esatti (era il 17 dicembre 2009) dal verdetto di primo grado che aveva mandato assolto Alberto Stasi, oggi 17 dicembre 2014, la Corte d’Assise d’Appello ha ribaltato quella decisione e condannato l'imputato a 16 anni di carcere per l'omicidio volontario di Chiara Poggi. La accusa ne aveva chiesti 30, ma all'imputato non è stata riconosciuta l'aggravante della crudeltà. Dovrà anche risarcire i familiari della vittima con un milione di euro totali. La Cassazione aveva già annullato la sentenza di secondo grado e disposto la trasmissione degli atti suggerendo, come poi è stato disposto dai giudici, di integrare l'istruttoria dibattimentale con nuovi esami per portare a far luce sul delitto."Non cercate a tutti i costi un colpevole condannando un innocente", ha detto Alberto prima della sentenza.

Ore 20.45 – Il calcolo della pena per Stasi –  Ad Alberto Stasi i giudici della Corte d'assise d'appello di Milano non hanno riconosciuto alcuna attenuante, mentre il delitto è stato qualificato come omicidio "semplice" con esclusione, come detto, dell'aggravante della crudeltà che era contestata dall'accusa. Il calcolo della pena è stato fatto partendo dalla condanna base per l'omicidio non aggravato: 24 anni, che sono stati ridotti di un terzo (otto anni) essendo il processo stato definito con rito abbreviato. Risultato finale: 16 anni. L'impugnazione, scontata, della sentenza in Cassazione eviterà per ora a Stasi di finire in carcere. I giudici, tuttavia, potrebbero in qualsiasi momento adottare una misura cautelare se fosse ravvisato un pericolo di fuga dell'imputato.

Ore 20.25- Stasi è "sconvolto" dopo la sentenza – Alberto Stasi è "sconvolto" dopo la condanna a 16 anni di carcere per il delitto di Garlasco . Lo riferiscono i suoi legali. Secondo l’avvocato Fabio Giarda, "è una sentenza che non ha senso ispirata al principio `poca prova, poca pena´". Va comunque detto che l'imputato può – e certamente lo farà – ricorrere in Cassazione. Ed è quasi certo fatto anche il fatto che Stasi resterà in libertà fino al prossimo grado di giudizio: è improbabile che l'accusa ne chieda l'arresto.

Ore 20.00 – Mamma di Chiara: "Siamo soddisfatti, non abbiamo mai mollato" – Sono le parole di Rita Poggi, subito dopo la lettura del dispositivo con cui i giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano hanno condannato a 16 anni di carcere l'imputato Alberto Stasi, accusato di aver ucciso sua figlia Chiara. Giuseppe Poggi, il padre della vittima, visibilmente commosso, si è limitato a dire che c'è stata "un po' di giustizia".

Ore 19.55 – Non riconosciuta aggravante crudeltà – Ad Alberto Stasi con la condanna a 16 anni di carcere non è stata riconosciuta l'aggravante della crudeltà che era stata contestata dal sostituto Pg che aveva chiesto 30 anni. Da qui la pena inferiore alla richiesta dell'accusa.

 Ore 19.40 – Stasi dovrà anche risarcire i familiari di Chiara: 1 milione di euro – Oltre al carcere, Alberto Stasi è stata condannato anche a risarcire la famiglia della vittima, trovata morta a Garlasco il 13 agosto 2007 nella villetta in cui viveva con i genitori: la cifra totale è stata fissata in un milione di euro per padre, madre e fratello.L’imputato è stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’interdizione legale durante il periodo della condanna. Madre e padre della ragazza, visibilmente commossi, hanno abbracciato il loro avvocato, Gian Luigi Tizzoni che ha seguito la vicenda fin dall'inizio.

Ore 19.30 – Alberto Stasi condannato a 16 per omicidio – Alberto Stasi è stato condannato a 16 anni di carcere. Questa la decisione dei giudici della Corte D'Assise d'Appello di Milano che lo hanno condannato per omicidio volontario della fidanzata Chiara Poggi accogliendo quando richiesto dal sostituto pg Laura Barbaini. La sentenza è arrivata dopo circa 5 ore di camera di consiglio.

Ore 19.20 – Stasi: "Non cercate per forza un colpevole condannando un innocente" – "Non cercate a tutti i costi un colpevole condannando un innocente. Sono anni che sono sottoposto a questa pressione. accaduto a me e non ad altri. Perché? Mi appello alle vostre coscienze: spero che mi assolviate". Lo avrebbe detto Alberto Stasi, secondo quanto riferisce Quarto Grado, nel processo a porte chiuse. La sentenza per l'omicidio Poggi è attesa per le 19.30.

È il giorno della quarta sentenza per Alberto Stasi, l'unico imputato nel processo per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi avvenuto ormai oltre sette anni fa. A cinque anni esatti dal verdetto di primo grado per l'omicidio di Garlasco che assolse l’ex studente bocconiano, Stasi infatti oggi sarà nuovamente giudicato dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano nel processo bis dopo che la Cassazione ha annullato la precedente sentenza di secondo grado con rinvio. Probabilmente neanche questa sentenza sarà definitiva visto che entrambi le parti, difesa e procura, quasi sicuramente ricorreranno in Cassazione in caso di verdetto a loro sfavorevole. La sentenza è attesa nel pomeriggio di oggi. Solo dopo le repliche del sostituto procuratore generale di Milano Laura Barbaini, del pool difensivo e dei legali della famiglia Poggi, la Corte presieduta da Barbara Bellerio infatti potrà si ritirarsi in camera di consiglio per uscire con il verdetto.

Chiesta condanna a 30 anni per Stasi

Alberto Stasi, assolto nel precedente processo d'appello, si è sempre dichiarato innocente, ma secondo l'accusa sarebbe stato proprio lui a uccidere Chiara Poggi e poi a inscenare il ritrovamento del cadavere. Durante la requisitoria del procuratore generale Laura Barbaini, infatti, la pubblica accusa ha chiesto nei suoi confronti 30 anni di carcere contestandogli l’omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. La difesa di Stasi invece come nei precedenti dibattiemnti chiede l'assoluzione completa sottolineando che non ci sono prove per giudicarlo responsabile dell'omicidio di Garalasco. Agli atti del processo d'appello bis per Alberto Stasi ci sono una serie di perizie aggiuntive degli esperti nominati dalla Corte ma anche i risultati di approfondimenti fatti svolgere dai legali della famiglia Poggi che hanno tentato di colmare una serie di lacune ed errori dell’inchiesta originaria.

I nuovi accertamenti del processo d'appello bis

Tra questi nuovi esami quello principale è sulla camminata di Stasi sul luogo del delitto, che ha stabilito l’impossibilità che Alberto Stasi non si fosse sporcato di sangue le suole delle scarpe, ma anche quelli sul bulbo di un capello trovato nel palmo della mano sinistra di Chiara e sulle sue unghie che però non hanno dato esiti. Nel mirino dell’accusa ci sono anche una serie di altri indizi gudicati importanti: la terza bici mai trovata, la finestra temporale che avrebbe consentito al ragazzo di uccidere Chiara e tornare a casa e continuare a lavorare al computer per la sua tesi di laurea, la testimonianza di due carabinieri che parlano di due piccoli graffi visti sull'avambraccio di Alberto il giorno del delitto, ed infine una foto che mostra sulla maglietta del pigiama di Chiara quattro impronte di una mano dell'assassino che sono scomparse quando il cadavere è stato spostato.

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