327 CONDIVISIONI

Fermo, Amedeo Mancini patteggia pena a 4 anni per l’omicidio di Emmanuel Chidi Namdi

L’uomo che ha ucciso lo scorso luglio Emmanuel Chidi Nnamdi ha patteggiato una pena a 4 anni. L’avvocato della vedova del nigeriano: “E’ una resa, ha capito che non avrebbe potuto difendersi”.
A cura di Davide Falcioni
327 CONDIVISIONI
Immagine

E' stata accolta ieri mattina dalla Procura della Repubblica di Fermo la richiesta di patteggiamento presentata dagli avvocati di Amedeo Mancini, l'uomo fermano di 39 anno accusato dell’omicidio preterintenzionale di Emmanuel Chidi Namdi, il richiedente asilo nigeriano morto il 5 luglio scorso dopo un pugno sferrato dall'italiano in una strada del centro della città marchigiana. Come si ricorderà, Mancini apostrofò la moglie del nigeriano con l'epiteto "scimmia africana", venne affrontato da Emmanuel che poi inseguì, prima sferrandogli un calcio quindi colpendolo con un violento pugno sul volto.

L'avvocato Francesco De Minicis, difensore di Mancini, ha chiesto di poter patteggiare una pena di 4 anni che l'uomo possa scontare agli arresti domiciliari con il permesso di allontanarsi quattro ore al giorno per lavorare nel suo terreno. All'uomo verrà anche rimosso il braccialetto elettronico che lo accompagna da alcuni mesi. Secondo il legale, Mancini dovrebbe usufruire di una pena mite perché sarebbe stato "aggredito dal nigeriano" con un segnale stradale, ed avrebbe reagito con un pugno che ha accidentalmente causato la morte di Emmanuel.

In realtà una recente perizia dei carabinieri del Ris ha appurato che Emmanuel Chidi Nnamdi non ha mai toccato il paletto della segnaletica stradale e che lo stesso oggetto mostra invece chiaramente tracce del Dna di Mancini. Ciò ha fatto decadere la tesi secondo cui il fermano avrebbe agito per legittima difesa. "Accogliamo con favore la richiesta di patteggiamento della difesa di Mancini – ha commentato a Fanpage l'avvocato Letizia Astorri, difensore di Chimiary, la vedova di Emmanuel -. Di fatto si tratta di una rinuncia a sostenere un dibattito in sede processuale, quindi di una vera e propria resa. Significa che tutto ciò che gli avvocati di Mancini avevano sostenuto negli ultimi mesi non poggiava su nessuna base solida, altrimenti perché rinunciare a sostenere quelle ipotesi in fase dibattimentale?".

327 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views