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Ogni venti secondi in India muore un bambino

“Nessun bambino nasca per morire” è la nuova campagna lanciata da Save the Children con l’obiettivo di persuadere il governo indiano ad aumentare la spesa destinata alla sanità pubblica.
A cura di Nadia Vitali
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Nessun bambino nasca per morire è la nuova campagna lanciata da Save the Children con l'obiettivo di convincere il governo indiano ad aumentare la spesa destinata alla sanità pubblica.

L'India è un territorio attraversato da fortissimi squilibri e disuguaglianze, un paese i cui dati parlano di progressi record negli ultimi anni, di una crescita rapidissima che l'ha portata a diventare una delle economie più grandi del mondo contemporaneo e, al contempo, di una mortalità infantile che sfiora dei numeri spaventosi: ogni anno, in India, muoiono circa 1,73 milioni di bambini prima del compimento del loro quinto anno di età, con una media di un decesso ogni venti secondi.

Secondo i dati 2009 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il 41% di essi non ha raggiunto neanche un mese di vita. Tra le cause principali di morte, semplici dissenterie e, sopratutto, la febbre che, a causa della mancanza di farmaci e di ritardi nelle cure, si trasforma rapidamente in polmonite fatale: secondo uno studio recentemente pubblicato da The Lancet, l'India detiene il record mondiale di bimbi al di sotto dei cinque anni uccisi dalla polmonite per tutto il periodo 1995-2010.

Inoltre, il 43,5% dei bambini risulta sottopeso, una percentuale più alta addirittura di quella dell'Africa sub-sahariana, che fa ancora più rabbrividire al pensiero dello sviluppo che l'India ha conosciuto negli ultimi due decenni: in paesi come Bangladesh e Nepal, con un reddito pro capite inferiore, i decessi infantili sono andati incontro ad una notevole diminuzione grazie all'aumento della spesa per la sanità pubblica.

Un'iniziativa che sarebbe necessaria anche per questa vastissima nazione, al fine di rendere le medicine di base accessibili a tutti e di inaugurare campagne capillari di vaccinazioni: per sensibilizzare le istituzioni indiane, spingendo loro a rispondere subito a questa vera e propria emergenza umanitaria, Save the Children ha lanciato l'iniziativa Nessun bambino nasca per morire. Attraverso una campagna popolare, l'Organizzazione Non Governativa mira a presentare una petizione al governo per chiedere che al servizio sanitario venga destinato il 5% del PIL anziché l'1,1% come attualmente accade. Da questo dipendono le vite di oltre un milione di bambini che, purtroppo, in India, valgono poco più niente.

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