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Ocse: “L’economia italiana è ufficialmente in stallo”. Luigi Di Maio: “Non si intrometta”

Gurria, segretario generale dell’Ocse, lancia l’allarme per l’economia italiana: “In Italia il tenore materiale di vita, inteso come Pil procapite, è all’incirca allo stesso livello del 2000”. La replica del vicepremier Luigi Di Maio: “No intromissioni, grazie. Sappiamo quello che stiamo facendo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo l'Ocse "Oggi l'economia italiana è ufficialmente in stallo". Lo ha detto il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, sottolineando che "il rallentamento dell'economia sottolinea ancora una volta l'urgenza di sviluppare politiche per rivitalizzare la crescita". L'allarme era stato lanciato già ieri da Firenze dal ministro del'Economia Giovanni Tria, che ha confermato la crescita zero per il nostro Paese: "L'Italia da dieci anni cresce un punto percentuale in meno del resto d'Europa, significa che la nostra economia è allo ‘zero' mentre la Germania riesce a rimanere allo 0,7-0,8 per cento". Secondo Gurria la situazione è preoccupante: "In Italia il tenore materiale di vita, inteso come Pil procapite, è all'incirca allo stesso livello del 2000", sottolinenando anche che "la riduzione del rapporto fra debito e Pil è una priorità".

Alla presentazione del Rapporto economico sull'Italia, l'organizzazione parigina ha sottolineato che il nostro Paese "continua ad affrontare significativi problemi in campo economico e sociale" e "per risolverli è necessario adottare una serie di riforme pluriennali per favorire una crescita più solida e inclusiva e ripristinare la fiducia nella capacità di riforma". Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza ha detto che "Il livello del trasferimento, previsto dal programma attuale del Reddito di Cittadinanza, rischia di incoraggiare l'occupazione informale e di creare trappole della povertà". 

Invece il governo dovrebbe "attuare un programma pluriennale per rinnovare i centri per l'impiego basato sull'applicazione di standard di servizio essenziali e investimenti più cospicui in sistemi informatici, strumenti di profilazione e risorse umane", suggerisce l'Ocse, invitando l'Italia a "garantire la capacità di amministrare il reddito di cittadinanza sfruttando e rafforzando, ove necessario, i servizi di assistenza sociale dei comuni e creando una stretta collaborazione tra questi ultimi e centri per l'impiego". L'Ocse, nel Rapporto invita anche a "ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori a basso reddito" e per incentivare "la partecipazione del secondo coniuge alla vita attiva attraverso la diminuzione dei contributi sociali a carico del datore di lavoro e mediante riforme fiscali e previdenziali, mantenendo però la progressività del sistema d'imposizione".

Secondo Gurria poi "Una marcia indietro sul regime di pensionamento anticipato introdotto con ‘Quota 100' consentirebbe di liberare risorse per 40 miliardi di euro" da qui al 2025.

La replica di Di Maio

A stretto giro arriva la replica di Luigi Di Maio: "Rispetto l'opinione di tutti, ma quando non perdi occasione per sparare contro il mio Paese e contro gli italiani no, mi dispiace, ma questo non lo accetto". Così il vicepremier, Luigi Di Maio, ribatte su Facebook alle osservazioni dell'Ocse su quota 100 e reddito di cittadinanza. "No intromissioni, grazie. Sappiamo quello che stiamo facendo!", afferma annunciando che i prossimi passi del governo saranno "un abbassamento del carico fiscale alle imprese e un grande aiuto alle famiglie".

Il ministro Tria risponde su quota 100

Quota 100 "serve ad affrontare un problema di transizione" collegato alla riforma delle pensioni "di alcuni anni fa fatta per dare stabilità e sostenibilità al sistema pensionistico". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a proposito delle critiche dell'Ocse sull'impatto negativo dell'innalzamento dell'età pensionistica sui conti pubblici. "Il problema di transizione – ha spiegato Tria – è che si è determinata, specie nel breve termine, un'interruzione di quel turnover naturale della forza lavoro".

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