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Ocse, disoccupazione aumenta ancora: 12,9%. Un giovane su due senza lavoro

Entro la fine dell’anno il numero dei senza lavoro è destinato ad aumentare secondo l’organizzazione parigina. L’allarme, ancora una volta, riguarda soprattutto i giovani.
A cura di Biagio Chiariello
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Ancora pessime notizie anche sul fronte dell’andamento del tasso di disoccupazione in Italia, se per gli ultimi dati Istat la percentuale dei senza lavoro si attesta al 12,6%, l’Ocse stima che a fine anno salirà di altri 0.3 punti percentuali, fino al 12,9% quindi. Stando alle previsioni dello scorso maggio, ricorda l'organizzazione internazionale nel rapporto sul lavoro diffuso oggi, "la crescita in Italia resterà modesta nel corso del 2014 per aumentare lievemente nel 2015". Il tasso di disoccupazione, sottolinea l'Ocse, "è cresciuto ancora per raggiungere il 12,6% nel luglio 2014, 2,4 punti percentuali sopra la media Ue, mentre risultava occupata solo il 55,5% della popolazione in età da lavoro". Per questo, l'Ocse "non prevede che la disoccupazione si ridurrà di molto prima della fine del 2015".

Un giovane su due senza lavoro

A preoccupare di più sono i giovani: secondo l’ente parigino, più della metà dei ragazzi sotto i 25 anni (il 52,5%) ha un “lavoro atipico”, tra finte partite Iva e precariato tout court. Il doppio rispetto al 26,2% del 2000. Una percentuale in lieve calo rispetto al 2012 (52,9%), ma nettamente superiore agli anni pre-crisi (42,3% nel 2007). In particolare, sempre secondo i dati Ocse per il 2013, il 36,3% degli under 25 italiani occupati resta nel suo posto di lavoro per meno di 12 mesi. Percentuale che sale al 40,2% per le giovani donne. Complessivamente, la disoccupazione tra gli under 25 nel 2013 ha toccato quota 40%, quasi il doppio del periodo pre-crisi (20,3% nel 2007).

Ocse: altro problema è quello dei giovani Neet

Questa tendenza, sottolinea l'organizzazione internazionale con sede a Parigi, "si accompagna con l'ancor più preoccupante aumento dei giovani inattivi che non frequentano corsi d'istruzione. Di conseguenza, la quota di giovani non occupati e non in istruzione e formazione (Neet) è salita di 6,1 punti percentuali, raggiungendo il 22,4% alla fine del 2013". Questa dinamica, rileva l'organizzazione, "contrasta con quella della maggior parte dei paesi dell'area, in cui i giovani hanno reagito alle scarse prospettive occupazionali aumentando l'investimento in istruzione (e l'incidenza dei Neet si è, in media, stabilizzata), o quella di paesi come la Germania, in cui la quota di Neet è scesa più rapidamente rispetto al tasso di disoccupazione aggregato”.

Tasso di disoccupazione nell'eurozona

Per quanto concerne la media dell’eurozona, il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere, nel quarto trimestre dell’anno, all’11,7%, contro l’11,8% del quarto trimestre 2013. Per arrivare all’11,2% nel 2015. Attualmente l’Ocse sottolinea che “circa 45 milioni di persone sono senza lavoro nell’area Ocse, 11,9 milioni più che appena prima della crisi”. Guardando all’Italia rispetto agli altri Paesi, va detto che il nostro è l’unico tra i primi cinque in classifica dove il tasso di disoccupazione rispetto all’anno scorso è aumentato. Sono infatti migliorati i dati di Grecia (27,8% nel 2013), Spagna (27,3% nel 2013), Portogallo (18,2% nel 2013) e Slovacchia(14,6% nel 2013). I paesi Ocse con il tasso di disoccupazione più basso sono Norvegia (3,3%), Giappone (3,5%), Corea del Sud (3,7%), Austria (4,7%), Svizzera (4,8%), Messico (4,9%) e Germania (5,1%).

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