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Obama e Putin vogliono punire chi fa soldi con l’Isis: fronte comune con l’ONU

La Russia sta negoziando una risoluzione con gli Stati Uniti per tagliare le gambe alle finanze di Isis. Il testo sarà poi esaminato per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite. Intanto anche la Germania è schierata in prima linea nella lotta ai jihadisti.
A cura di Biagio Chiariello
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Usa e Russia sono decisi a varare la risoluzione al Consiglio di sicurezza Onu che colpirà le finanze dell'Isis. Lo riferisce il New York Times. L’obiettivo della bozza congiunta è quello di denunciare e prendere provvedimenti contro chi commercia con lo Stato islamico. Il testo sarà esaminato per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite il prossimo 17 dicembre in una riunione dei ministri delle Finanze dei Quindici membri dell'organo esecutivo del Palazzo di Vetro, guidata dal titolare del Tesoro americano, Jack Lew. L’ambasciatore russo al Palazzo di vetro, Vitaly Churkin, ha spiegato che la risoluzione “inasprirebbe la posizione della comunità internazionale sulla nostra lotta ai terroristi”. Le fonti degli introiti dello Stato islamico sono note, ma i funzionari hanno ammesso che molti dei dettagli si sono rivelati non chiari e difficili da combattere. “Dobbiamo tagliare fuori l’Isis dal sistema finanziario internazionale e interrompere il suo finanziamento sono fondamentali per lottare efficacemente contro questo gruppo terroristico violento”, ha detto Lew.

Russia e USA insieme. Il Cremlino punta a punire Turchia?

C’è da dire che già lo scorso febbraio un provvedimento simile era stato approvato contro il Califfato. In quel caso però Russia, che ha il potere di veto in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza, non aveva coinvolto anche gli Stati Uniti. A far cambiare atteggiamento a Putin sembrano essere state le recenti tensioni con la Turchia dopo l'abbattimento del jet di Mosca il 24 novembre scorso ad opera dei ribelli turcomanni. Da allora il Cremlino ha apertamente accusato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan di proteggere gli jihadisti dello Stato Islamico perché la sua famiglia farebbe “affari” con gli uomini di Abu Bakr al Baghdadi da cui acquista greggio di contrabbando.

Germania in prima linea contro l'Isis

Nel frattempo, da ieri anche la Germania è ufficialmente coinvolta in prima linea sul campo, in Siria, nella coalizione internazionale contro l’Isis, al fianco di Francia e Regno Unito. Sui 598 deputati del Bundestag presenti, 445 hanno votato a favore delle missione dell'esercito tedesco contro l'ISIS. Berlino si impegna dunque ad inviare 1.200 militari, sei tornado di ricognizione, una nave da guerra e un aereo da rifornimento nei territori controllati dai presunti terroristi.

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