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Nuovo esame per il Governo, oggi la Camera vota la sfiducia al Ministro Romano

Alla Camera si fa la conta dei deputati prima del voto di questo pomeriggio sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro il Ministro delle politiche agricole, accusato di mafia dai giudici palermitani. Non si aspettano sorprese perché il voto sarà palese e la Lega ha confermato il suo No.
A cura di Antonio Palma
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Il Ministro Romano e Silvio Berlusconi

*** Aggiornamento: tutte le vicende giudiziarie legate a Francesco Saverio Romano si sono concluse con archiviazione o assoluzione. 

La Camera dei Deputati voterà questo pomeriggio la mozione di sfiducia nei confronti dl Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Francesco Saverio Romano. L’onorevole e leader del Pid è coinvolto in un’inchiesta per mafia ed è accusato dai giudici di Palermo di concorso esterno in associazione mafiosa. Un reato indubbiamente grave che ha fatto sollevare le proteste delle opposizioni che ritengono necessarie le sue dimissioni.

La mozione di sfiducia, presentata da vari esponenti delle opposizioni, sulla carta non ha nessuna possibilità di poter essere approvata, anche perché la maggioranza si è compattata attorno al suo Ministro. A confermare la forza dei numeri in campo è la modalità di voto che questa volta avverrà a scrutinio palese, eliminando qualsiasi probabilità di eventuali franchi tiratori.

In realtà come le votazioni sulle autorizzazioni di arresto, anche la seduta di oggi sarà una prova per la tenuta del Governo e per verificare i numeri in Aula. Scontato il voto negativo del Pdl, ma questa volta anche La Lega si presenta unita e assicura di essere compatta nel respingere la mozione di sfiducia al Ministro. E’ soprattutto contro la scelta della Lega che si sono scagliate le opposizioni contando sul malumore delle camice verdi, che più di una volta hanno mugugnato sulle scelte del partito.

Di Pietro se la prende con il Ministro degli interni, Maroni, che a suo dire invece di combattere la mafia salva suoi presunti complici, anche il leader del Pd, Bersani lamenta “mi chiedo dove è finita la Lega di una volta”. A premere sul tasto leghista ci sono anche i deputati del Terzo Polo, che voteranno a favore della sfiducia, il vicepresidente di Fli, Bocchino, infatti, ricorda che “potrebbe essere scritta una bruttissima pagina della nostra storia repubblicana, E la responsabilità maggiore sarebbe della Lega”.

I leghisti non ci stanno e spiegano come questo sia un caso particolare dove non vi è neanche un rinvio a giudizio e dopotutto “si tratta di una mozione di sfiducia presentata dall'opposizione e di conseguenza la maggioranza si compatta” come ha spiegato il capogruppo della Lega, Reguzzoni. Certamente la base leghista non vede di buon occhio che il partito si spenga per salvare personaggi invischiati in procedimenti giudiziari, ma questa volta non si parla di semplici deputati ma di un Ministro del Governo di cui fa parte il Carroccio. Una sfiducia al Ministro aprirebbe un serio caso nella maggioranza non solo per la possibile fuoriuscita degli esponenti del partito di Romano, ma anche per le lotte interne per ricoprire il posto vacante.

Piccole preoccupazioni arrivano solo dalle possibili assenze che, però, non dovrebbero creare situazioni tali da impensierire l’Esecutivo. Romano si dice fiducioso e sicuro della tenuta della maggioranza e anzi nel suo discorso, prima della votazione, pensa di poter addirittura convincere della sua innocenza anche alcuni membri delle opposizioni. Per Romano la mozione nei suoi confronti “è solo un atto strumentale per colpire il Berlusconi” e alla fine il suo ragionamento è “quando avranno finito di ascoltarmi, tanti deputati dell'opposizione avranno una crisi di coscienza”.

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