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No Tav, in Val di Susa un’altra notte di guerriglia

Altre notte di scontri in Val di Susa, dove la frangia più estrema del movimento No Tav ha attaccato il cantiere della Maddalena di Chiomonte, ferendo 6 agenti.
A cura di Alfonso Biondi
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No Tav

L'ala più estremista del movimento no Tav della Val di Susa, quella che per intenderci viene definita "autonoma" e "anarchica" torna a far parlare di sé. Ieri notte  circa duecento dimostranti hanno hanno attaccato il cantiere Tav della Maddalena di Chiomonte (Torino); indosso avevano caschi e maschere antigas per non essere riconosciuti. La violenta azione di protesta è stata condotta accerchiando il cantiere e attaccandolo da due fronti:  dall'area archeologica, già martoriata a seguito degli scontri dei gianni scorsi, e dalla zona sottostante il viadotto autostradale Clarea dell'A32 Torino Bardonecchia, che, a causa dei disordini, è rimasta chiusa al traffico fino alle 3 di mattina. Fonti della Questura hanno parlato di "attacchi protratti nel tempo con veemenza".

Gli agenti di polizia che presidiavano il cantiere sono stati investiti da una fitta pioggia di sassi, fumogeni e bombe carta. La polizia ha risposto con l'uso di idranti e lancio di lacrimogeni. I dimostranti hanno inoltre cercato di sradicare una rete, ma gli operatori preposti alla protezione hanno prontamente reciso il cavo metallico che i no Tav avevano attaccato alla protezione. Nel bosco che circonda la zona archeologica i dimostranti hanno anche appiccato un incendio che le forze dell'ordine si sono prodigate a spegnere.

Il bilancio della nottata, secondo quanto riportato dalla Questura, è stato di 6 feriti tra le forze dell'ordine: nello specifico sono stati colpiti da alcune pietre un dirigente, tre agenti di polizia  e un maresciallo dei carabinieri; un agente della Guardia di Finanza, invece, è stato colpito ad un piede da una bomba carta. Non si hanno notizie d eventuali ferimenti tra le file dei contestatori.

Il movimento No Tav è un movimento di protesta che si oppone alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità che  dovrebbe collegare Torino a Lione. Alla base del dissenso la presunta inutilità e pericolosità dell'opera.

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