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Nigeria, miliziani di Boko Haram assaltano le chiese: decine di morti

I miliziani dell’organizzazione terroristica hanno lanciato bombe e sparato sui fedeli che stavano pregando durante la messa.
A cura di D. F.
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I miliziani fondamentalisti dell'organizzazione Boko Haram hanno stamattina fatto irruzione in numerose chiese nigeriane mentre si stava tenendo la messa domenicale: all'interno degli edifici di culto sono state lanciate bombe e sono stati esplosi colpi di arma da fuoco. I villaggi colpiti sono quelli di Kwada, Ngurojina, Karagau e Kautikari. Giunti in selle a delle motociclette, i terroristi hanno inseguito i fedeli che tentavano la fuga, uccidendoli. Almeno tre chiese sono state date alle fiamme e distrutte. Secondo gli abitanti della zona che sono riusciti a scappare e a dare l'allarme, il bilancio del raid potrebbe essere di decine di morti tra i fedeli, compresi donne e bambini, ma al momento è impossibile verificarlo con certezza. L'attacco dei guerriglieri pone pesanti dubbi sulla strategia adottata dalle forze di sicurezza nigeriane nel nord-est del Paese, epicentro da cinque anni della rivolta armata di Boko Haram.

Boko Haram: nei giorni scorsi rapiti 90 giovani

Quella dei miliziani fondamentalisti di Boko Haram rappresenta un problema da non sottovalutare per la Nigeria. Attentati sono ormai frequentissimi, così come i rapimenti: qualche giorno fa l'organizzazione terroristica ha rapito 60 ragazze e 31 ragazzi nel nord est del paese. Nel corso dell'operazione sarebbero state uccise altre 30 persone. L’attacco, in particolare, si sarebbe verificato sabato scorso  nel villaggio di Kummabza, a 150 chilometri dalla capitale dello Stato del Borno, Maidaguri. Ci sarebbero anche bambini tra le persone rapite.

Boko Haram, ad aprile sequestrate 200 liceali

Boko haram è la stessa organizzazione che ad aprile ha sequestrato 200 studentesse a Chibook. Un video, diffuso qualche mese fa, rivela come le ragazze siano detenute coperte con un velo, mentre il capo dei fondamentalisti chiedeva il rilascio di alcuni prigionieri in cambio della liberazione di un gruppo di studentese. Per far fronte alla crisi il governo nigeriano ha dato il via a una massiccia controffensiva, che tuttora al momento non sembra aver prodotto risultati positivi.

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