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Nel 2015 sono arrivati in Europa un milione di migranti

Secondo Unhcr e Oim, durante quest’anno in 972.500 hanno attraversato il Mar Mediterraneo, mentre oltre 34.000 sono passati dalla Turchia in Bulgaria e in Grecia via terra. La maggior parte dei migranti sono profughi siriani. Durante questi viaggi, circa 3.600 persone sono morte o risultano disperse.
A cura di Claudia Torrisi
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migranti rigugiati mattarella

Mai come nel 2015 si è sentito parlare costantemente di "emergenza immigrazione". Secondo Unhcr e Oim – Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono oltre un milione le persone che da gennaio hanno viaggiato per raggiungere l'Europa. Un anno che ha registrato il numero di sfollati e profughi a causa di guerre più alto mai visto nella parte occidentale e centrale del Vecchio continente dal 1990, durante il conflitto in Jugoslavia. Secondo le stime, al 21 dicembre in 972.500 hanno attraversato il Mar Mediterraneo, mentre oltre 34.000 sono passati dalla Turchia in Bulgaria e in Grecia via terra. Un flusso non costante, ma che è andato ad aumentare dall'inizio dell'anno: a fronte dei 5.5000 di gennaio, a ottobre si è registrato un picco mensile di 221.000 persone. I numeri maggiori si sono verificati in Grecia, dove al 21 di questo mese si contavano 818.654 arrivi, contro i 150.200 dell'Italia.

La metà dei migranti approdata nel 2015 è costituita da profughi siriani in fuga dalla guerra, circa mezzo milione di persone. Il 20% di loro, invece, viene dall'Afghanistan (186.000), il 7% dall'Iraq. La maggior parte dei migranti, l'80%, ha seguito la nuova rotta balcanica, arrivando in Europa attraversando il Mar Egeo, partendo dalle coste turche verso quelle greche. Una tratta percorsa da 800.000 rifugiati. Allo stesso tempo, la pressione sull'altra rotta, quella che dal Nord Africa punta verso l'Italia, si è ridotta: il numero di arrivi è sceso da 170.000 del 2014 a circa 150.000.

Durante questi viaggi, secondo Unhcr e Oim, circa 3.600 persone sono morte o risultano disperse. "Sappiamo che le migrazioni sono inevitabili, necessarie e desiderabili. Ma non basta contare il numero di quanti arrivano o dei quasi 4.000 che quest’anno sono morti o dichiarati dispersi. Dobbiamo anche agire. Le migrazioni devono essere legali, sicure e protette sia per gli stessi profughi sia per i Paesi che li accolgono", ha affermato il capo dell’Oim, William Lacy Swing.

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