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Covid 19

Vaccini AstraZeneca da Campania, a Veneto, il commissariato Covid smentisce: “Solo bilanciamenti”

Vaccini AstraZeneca dalla Campania (dove c’è un alto tasso di rifiuto tra over 60) al Veneto, per le seconde dosi alle categorie vaccinate per prime. La notizia del Corriere fa il giro del web e il commissariato di governo guidato dal generale Figliuolo smentisce: “I bilanciamenti di dosi tra diverse regioni sono effettuati, sentite le Regioni interessate, sempre ed esclusivamente in coerenza con il piano vaccinale”.
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I vaccini AstraZeneca rimasti inutilizzati in Campania diretti al Nord, in Veneto, che ha fatto richiesta di altre fiale per accelerare la sua campagna vaccinale anti-Covid, soprattutto per garantire le seconde dosi (all'inizio della campagna vaccinale si vaccinava per categorie professionali non per fasce d'età).

La notizia, pubblicata dal Corriere del Veneto, fa il giro d'Italia costringendo in mattinata il commissariato di governo Covid guidato dal generale Francesco Figliuolo  a smentire. Quasi in contemporanea analoga reazione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: «Non è vero che ieri in conferenza delle Regioni è stato detto che arriveranno i vaccini inutilizzati dal Sud Italia».

Di quali vaccini si parla? Per intenderci, l'attenzione è su quei  flaconi rimasti "a terra" nella nostra regione, così come anche in Sicilia e Calabria perché gli over 60 che ne avevano diritto li hanno rifiutati, visto l'enorme – ingiustificato – scetticismo nei confronti del vaccino a vettore adenovirus prodotto dalla casa anglo-svedese.

Il Corriere del Veneto scrive nell'edizione cartacea di oggi, 12 maggio:

Il Veneto sarà una delle prime regioni del Nord a ricevere i vaccini di AstraZeneca rimasti inutilizzati in Sicilia, Campania e Calabria (perché gli over 60 li hanno rifiutati) e che il commissario per l’emergenza, generale Francesco Figliuolo, su pressione proprio dei governatori di Veneto, Piemonte e Friuli ha accettato di cominciare a redistribuire.

Situazione paradossale: sia Vincenzo De Luca che Luca Zaia lamentano da sempre scarsità di dosi vaccinali. Addirittura oggi pomeriggio a Napoli riapriranno con le nuove forniture di Pfizer-BionTech due dei principali hub vaccinali partenopei, chiusi da lunedì per mancanza di dosi,Mostra d’Oltremare e Capodichino-Atitech.

Dunque, mentre il lamento è continuo e costante, la Regione Campania lascerebbe andar via preziose dosi di vaccino? Il tutto proprio mentre, in queste ore, la città di Caserta conclude un esperimento di successo con l'open day, ovvero la giornata di vaccinazione no-stop con AstraZeneca aperta a tutte le fasce d'età?

La replica del commissariato di governo Covid

In tarda mattinata, però, si cambia scenario. La notizia del Corriere fa il giro del web e la struttura commissariale con una nota (e su pressioni delle due regioni, Veneto e Campania) è costretta a uscire con una nota per evitare lamentele a mezzo social con relativa bufera politica.

Ecco cosa scrive la struttura del generale Figliuolo:

Eventuali trasferimenti di dosi tra Regioni sono di esclusiva competenza della Struttura Commissariale.

Il Commissario straordinario, nel corso della Conferenza delle Regioni tenutasi ieri, aveva già ribadito che in merito al vaccino Vaxzevria – meno utilizzato in alcune Regioni – gli eventuali bilanciamenti sono effettuati, sentite le Regioni interessate, sempre ed esclusivamente a cura della Struttura Commissariale, per ragioni programmatiche e di coerenza con il piano vaccinale, oltre che per motivi legati alla logistica di trasporto e alla catena del freddo.

Tali bilanciamenti – che peraltro non riguardano solo movimenti da sud verso nord ma, come già avvenuto, anche tra Regioni del sud – sono comunque da considerarsi quali anticipazioni di dosi di vaccino nell’ottica di un costante riequilibrio della ripartizione prevista tra Regioni/Province autonome, seguendo il criterio ‘una testa – un vaccino'.

Cosa dice il commissario? Non smentisce che dosi di AstraZeneca possano viaggiare dalla Campania in Veneto. Le definisce però «bilanciamenti» (temporanei) diversa dalle «assegnazioni» (definitive).
Sostanzialmente smentisce che queste dosi saranno sottratte al computo finale dei vaccini, che vede peraltro la nostra regione in attesa di poco meno di 200mila dosi mancanti, come ha più volte ricordato lo stesso De Luca.
Riepilogando: i vaccini sono eventualmente spostati («bilanciati») secondo «ragioni programmatiche» (ergo: lì dove servono) e non «assegnati», cioè trasferiti definitivamente.
C'è però il fenomeno dei ‘rifiuti' di AstraZeneca Vaxzevria che nella nota della struttura commissariale viene eufemisticamente definito come vaccino «meno utilizzato».

Tornando al caso specifico della Campania: qui AstraZeneca come da raccomandazione Aifa al momento viene somministrato solo agli over 60 (tranne che nelle giornate open aperte a tutti dai 18enni in su). Quindi, a parte le seconde somministrazioni, in Campania c'è poco da fare: a meno che non cambino le regole su AstraZeneca Vaxzevria, siamo sostanzialmente ‘dipendenti' da Pfizer e Moderna e  J&J.

Quando De Luca non ha rispettato il piano vaccinale

Parla di «coerenza col piano vaccinale», il commissariato Covid, anche se a dire il vero la Campania si sta muovendo autonomamente e liberamente per molti aspetti senza che Figliuolo & co. siano mai intervenuti: si pensi alla vaccinazione a tappeto (con Pfizer e Moderna) di Ischia, Capri e Procida e all'annuncio di voler vaccinare prioritariamente i residenti delle zone costiere della Campania.
Ma si pensi anche anche al pre-contratto stipulato dalla Regione Campania, in autonomia dal commissariato di Figliuolo, con la Russia per una possibile fornitura (previa approvazione di Aifa) del vaccino Sputnik V.

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Il piano per le zone turistiche Covid-free

Il governatore della Campania ha più volte annunciato di voler vaccinare le persone nelle zone turistiche per rilanciare aree "covid free" nei pacchetti da vendere ai visitatori stranieri. Ieri però il generale Francesco Figliuolo, capo del commissariato nazionale Covid ha ribadito ai presidenti di Regione che è necessario andare avanti con quanto stabilito nel piano di vaccinazione.

Il generale ieri ha peraltro sottolineato, secondo quanto spiegato da fonti presenti all'incontro, che le vaccinazioni nelle aziende arriveranno a giugno. «Nelle prossime settimane arriveranno milioni di vaccini non c'è alcun rischio di rimanere a corto di dosi. Ci sono tutte le condizioni per proseguire nel buon lavoro che stiamo facendo» ha invece assicurato il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini.

(articolo aggiornato 12 maggio ore 13.15)

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