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Uccisero il parente di un pentito per farlo ritrattare: tre arresti nel clan Polverino dopo 25 anni

I tre – già detenuti – sono accusati dell’omicidio di Tammaro Solli, ucciso a Villaricca, nella provincia di Napoli, il 22 gennaio del 1998.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Lo si potrebbe definire un cold case, un caso irrisolto, nella fattispecie un omicidio di camorra che ha trovato però finalmente il suo epilogo 25 anni dopo: nelle scorse ore, infatti, i carabinieri del Comando Provinciale partenopeo hanno arrestato tre uomini, ritenuti affiliati al clan Polverino, che sono ritenuti responsabili dell'omicidio di Tammaro Solli, ucciso a Villaricca, nella provincia di Napoli, il 22 gennaio del 1998.

Solli ucciso per punire un collaboratore di giustizia

Le indagini sono state condotte come detto dai carabinieri e coordinate dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli; l'attività investigativa ha permesso di delineare il contesto in cui è avvenuto il delitto, a 25 anni di distanza. L'omicidio sarebbe avvenuto per conto del clan Pianese-D'Alterio al fine di indurre Salvatore Speranza, affiliato al clan Nappo e parente di Solli, a ritrattare le dichiarazioni che aveva fornito fino a quel momento agli inquirenti in quanto collaboratore di giustizia.

Tammaro Solli ucciso a bordo della sua auto

Il 22 gennaio del 1998, dopo svariati sopralluoghi da parte dei killer, Tammaro Solli venne individuato a Villaricca a bordo della sua automobile, una Renault 5, che venne raggiunta da numerosi colpi d'arma da fuoco: per Solli non ci fu scampo. La vettura e le armi utilizzate dai killer vennero poi occultate in un box nella disponibilità del clan Polverino.

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