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Non paga il parcheggiatore abusivo, picchiato con una spranga in spiaggia a Castellammare

Due uomini sono stati arrestati a Castellammare di Stabia (Napoli) per il pestaggio a un giovane, punito per non avere pagato il parcheggiatore abusivo.
A cura di Nico Falco
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Aveva parcheggiato la moto nei pressi di una spiaggia libera di Castellammare di Stabia ma, quando il parcheggiatore abusivo gli aveva chiesto "un caffè", si era rifiutato di pagare. Ed era bastato questo per far scattare la ritorsione: era stato raggiunto in spiaggia da due persone, che lo avevano colpito a gambe e torace con una mazza di ferro.

Storia che risale allo scorso settembre e che ha portato, oggi, all'arresto di due uomini, destinatari di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Torre Annunziata su richiesta della Procura; il provvedimento, arrivato al termine delle indagini, è stato eseguito dagli agenti del commissariato di Castellammare di Stabia della Polizia di Stato. I due arrestati sono accusati di tentata estorsione e lesioni personale aggravate, in concorso con una terza persona che resta al momento da identificare.

Non paga l'abusivo: picchiato con la mazza di ferro in spiaggia

Secondo la ricostruzione degli inquirenti quel pestaggio era stata la conseguenza del rifiuto di pagare il parcheggiatore. Dalle indagini è infatti emerso che il ragazzo, proveniente da Napoli, poco prima aveva parcheggiato la moto in un'area di sosta libera di Pozzano e, mentre andava in spiaggia, era stato raggiunto da un uomo che gli aveva chiesto il pagamento di "un caffè" per il parcheggio.

Il ragazzo si era rifiutato e il parcheggiatore gli aveva ordinato di spostare la moto, cosa che lui non aveva voluto fare. Poco dopo la vittima era stata raggiunta in spiaggia da altre due persone, una delle quali armata di mazza di ferro, che lo avevano colpito ripetutamente alle gambe e al torace, procurandogli varie lesioni.

Per Nunzio Fragliasso, procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, "a prescindere dalla modestia della somma di denaro oggetto della pretesa estorsiva, il fatto per cui si procede appare di estrema ed intollerabile gravità, avuto riguardo alla enorme sproporzione tra la somma richiesta (un caffè) e la ferocia della reazione". Una reazione, aggiunge il magistrato, "sintomatica della elevata proclività al delitto" degli aggressori, "i quali hanno palesato la ferma volontà di imporre a tutti i costi, anche ricorrendo alla violenza, la loro ‘signoria' in un luogo pubblico, evidentemente soggetto di fatto al loro assoluto controllo".

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