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Trasporto pubblico a Napoli

Metro Linea 1 chiusa per picco di dipendenti malati, multa da 40mila euro del Garante: “Fu sciopero occulto”

La Commissione di Garanzia sugli scioperi ha multato i sindacati dei trasporti per il picco di ammalati che ha portato ai disservizi del 28 e 29 marzo sulla metro Linea 1. Ira dei sindacati: “Le assenze erano per malattia certificata, non per iniziativa sindacale. Pronti ricorsi”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Metro Linea 1 chiusa
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Trasporto pubblico a Napoli

Multa da 40mila euro ai sindacati dei trasporti per il picco di dipendenti dell'Anm ammalati che a marzo portò alla chiusura a sorpresa per due giorni consecutivi (28 e 29 marzo) della metro Linea 1 di Napoli. È quanto ha deciso la Commissione di garanzia sugli scioperi che, dopo quelle giornate di disservizi, aveva aperto una istruttoria interna. In quei giorni era in corso una protesta dei lavoratori dopo la sospensione da parte di Anm, l'Azienda Napoletana della Mobilità che gestisce le linee su ferro 1 e 6, di sospendere i bonus delle “competenze variabili” degli stipendi, a seguito di una indagine sulle presunte mancate timbrature dei cartellini. Contemporaneamente, si era registrato un picco di malattie dei dipendenti che aveva portato a chiusure anticipate della metropolitana. Per la Commissione sugli Scioperi si sarebbe trattato di una forma di "sciopero occulto". In gergo chiamato anche "sciopero bianco".

Multa da 40mila euro ai sindacati dei trasporti per il boom di ammalati

La Commissione di Garanzia ha quindi sanzionato per 40mila euro complessivi i sindacati dei trasporti: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Fna, Faisa Cisal, Faisa Confail , Orsa, Trasporti Usb. "La lunga ed approfondita istruttoria svolta – scrive il Garante – ha accertato che il picco di assenze per malattia del personale Anm (Azienda napoletana mobilità) addetto alle linee metropolitane, interessato dallo stato di agitazione aperto dai Sindacati per il mancato pagamento di alcune voci retributive, ha assunto nei giorni indicati un carattere abnorme (73%, 85%, 92%), rispetto al personale di superficie non coinvolto nella vertenza. Le assenze per malattia hanno concretizzato, nella sostanza, una forma di sciopero occulto nel contesto di una situazione di conflittualità governata dalle Organizzazioni sindacali presenti in Azienda, responsabili per non avere esercitato sui lavoratori la propria influenza, dissuadendoli da condotte elusive e dissociandosi inequivocabilmente da comportamenti che hanno provocato gravi disservizi e danni alla cittadinanza".

Era già successo nel 2017 e nel 2020

Non è la prima volta che succede in Anm. Era già accaduto nel 2017, durante gli anni difficili precedenti al concordato preventivo pre-fallimentare, e poi, ancora, nel 2020 in concomitanza con una trattativa sindacale. La Commissione di Garanzia, in merito ai fatti del 28 e 29 marzo 2025 – si legge nella nota – "auspica, per il futuro, che simili episodi non abbiano a ripetersi e ribadisce che continuerà ad assicurare la sua vigilanza per la puntuale applicazione delle norme sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, anche con riferimento a forme surrettizie di astensioni che possano pregiudicare i diritti costituzionali dei cittadini utenti".

Protesta dei sindacati contro la sanzione: pronti ricorsi

E scoppia l'ira dei sindacati per la multa. La Filt Cgil in una nota attacca:

"La sanzione con la quale la Commissione di garanzia sugli scioperi ha chiuso la vicenda dei disservizi registrati all'Anm per le assenze per malattia nei giorni 28 e 29 marzo scorsi è, secondo il segretario generale della Filt Cgil Napoli e Campania, Angelo Lustro, una "vicenda assurda e paradossale". "Veniamo ‘indagati' per malattie dei lavoratori e, secondo l'indagine della commissione – aggiunge Lustro – avremmo contravvenuto a una serie di adempimenti previsti quando dichiarammo l'azione di sciopero. Su nostra richiesta di convocazione, 3 giorni dopo facemmo un accordo in merito alle parti economiche non elargite ai lavoratori nel mese di marzo e pagate regolarmente fino a febbraio. Intervenimmo per evitare disagi e ci troviamo oggi a essere indagati e poi condannati. Assurdo". "Ricorreremo in tutte le sedi giudiziarie per tale assurdità nei nostri confronti. È giusto precisare che la malattia – conclude Lustro – non è una protesta indetta dal sindacato, ma viene certificata al lavoratore dai medici, tanto per essere precisi a riguardo. È ovvio che il tentativo è di colpire il sindacato e intimorire i lavoratori. E' giusto per precisare ancora che le nostre azioni di sciopero sono sempre proclamate nel rispetto della legge e delle norme in vigore".

Mentre la Fit Cisl, tramite il segretario generale Massimo Aversa, aggiunge:

“Ci sorprende la decisione della Commissione di garanzia sugli scioperi sui fatti avvenuti il 28 e 29 marzo scorsi. Dal punto di vista formale, procederemo immediatamente con una richiesta di accesso agli atti per valutare la possibilità di presentare ricorso. Al netto di questa procedura che attiveremo ad horas – aggiunge Aversa – come Fit Cisl teniamo a sottolineare l’etica professionale e sindacale che questa organizzazione mette quotidianamente nelle vertenze del settore trasporti in Campania, all’ interno sempre del reticolo legislativo. Un modus operandi utilizzato anche in occasione dei fatti richiamati dalla Commissione, tra l’altro in coincidenza di uno sciopero indetto da altre organizzazioni sindacali e non dalla Fit Cisl”.

L'Usb, unione sindacale di base, in una nota scrive:

"La Commissione di Garanzia ha deciso di colpire i sindacati dei trasporti di Napoli con una sanzione da 40mila euro, accusando i lavoratori ANM di uno “sciopero occulto” il 28 e 29 marzo 2025. USB respinge con forza queste accuse: le assenze erano per malattia certificata, non per iniziativa sindacale. Ricordiamo che USB aveva proclamato regolarmente uno sciopero per domenica 30 marzo, raggiungendo adesioni altissime tra il personale interessato, come seconda azione di una vertenza già avviata con un precedente sciopero di 4 ore.

Cosa aveva chiesto il sindacato di base?

  • 1. pieno riconoscimento del rinnovo contrattuale per i lavoratori che, a seguito di selezioni interne, siano stati assegnati a mansioni con parametri più bassi di quelli precedentemente rivestiti;
  • 2. potenziamento delle misure di prevenzione contro le aggressioni al personale;
  • 3. miglioramento degli ambienti e delle condizioni di lavoro.

"Se ci sono stati presunti comportamenti illegittimi da parte di singoli lavoratori – aggiunge l'Usb -, questi vanno accertati dagli organi preposti e non certo dalla Commissione di Garanzia, che non ha né il ruolo né la competenza per giudicarli. Per noi l’unica forma di lotta resta lo sciopero, così come proclamato da USB nel rispetto delle normative di legge applicate al settore, che – ricordiamo – sono le più restrittive d’Europa in termini di preavviso, franchigie e durata. È inaccettabile che si criminalizzi la difesa della salute e della dignità dei lavoratori, attribuendo ai sindacati responsabilità per assenze individuali e legittime.
Questo provvedimento è ingiusto e pericoloso: mira a intimidire chi lotta e a limitare il diritto di sciopero sancito dalla Costituzione. USB si opporrà in tutte le sedi a questa sanzione e continuerà a battersi per i diritti di chi lavora e per un trasporto pubblico sicuro e di qualità per tutti".

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