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Malato di tubercolosi e paralitico, torna a camminare dopo l’operazione al Policlinico di Napoli

Il 35enne Mory, colpito dal Morbo di Pott, salvato dai medici del Policlinico Vanvitelli: gli hanno ricostruito la colonna vertebrale e restituito l’uso delle gambe.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Affetto da una grave forma di tubercolosi che gli colpisce anche la colonna vertebrale e lo rende quasi paralitico, Mory torna a camminare dopo la cura e un'operazione chirurgica al Policlinico Universitario di Napoli “Luigi Vanvitelli”. Una lunga storia quella del 35enne, originario della Costa d'Avorio. I medici sono riusciti a ricostruirgli la spina dorsale e a ridargli l'uso delle gambe.

Colpito dal Morbo di Pott, non riesce più a camminare

Arrivato in Italia dopo un lungo viaggio, viene colpito improvvisamente dalla malattia, una tubercolosi ai polmoni che gli rende difficile anche un'operazione semplice come respirare. Il giovane perde il lavoro e tutto ciò che ha, oltre alla capacità di essere autonomo. Gli è impossibile anche solo stare diritto e camminare a causa dell’infezione che, dai polmoni, finisce col divorare parte della colonna vertebrale.

“L’uomo è arrivato da noi affetto da un forma diffusa di tubercolosi polmonare – spiegano i clinici del Policlinico – associata ad un importante accumulo di pus e ad una gravissima spondilodiscite dorsale, chiamata Morbo di Pott, che causava una grave compressione del midollo. Aveva un crollo in cifosi della colonna toracica ed una paraparesi con un deficit degli arti inferiori”.

Il ricovero, poi l'operazione lunga 12 ore

Ma la storia ha un lieto fine. Mory torna a vivere una vita normale, grazie alle équipes del Policlinico Universitario "Luigi Vanvitelli" di Napoli. Il percorso sanitario inizia a gennaio 2022. Dopo un anno di cure per debellare una grave forma di tubercolosi, finalmente all'inizio di gennaio 2023, il giovane viene sottoposto ad un complesso e delicato intervento chirurgico, durato più di 12 ore.

Un caso tanto complesso da richiedere il lavoro sinergico della Clinica di Malattie Infettive, diretta dal professor Nicola Coppola, della Chirurgia Toracica, diretta dal professor Alfonso Fiorelli, e della Clinica Ortopedica, diretta dal professor Enrico Pola.

Salvato dalla rete di solidarietà

Ma è proprio nel momento di maggiore difficoltà che comincia la risalita. Quando il ragazzo arriva al Policlinico Vanvitelli, la sua situazione viene presa a cuore dal personale. Tra medici e infermieri scatta una gara di solidarietà. Lo aiutano a rinnovare il permesso di soggiorno. Gli comprano piccoli beni per le necessità di ogni giorno, anche il pigiama e le pantofole.

La cura e il recupero delle gambe

Mory viene sottoposto per circa un anno ad un trattamento medico da parte del team di Malattie Infettive. Risolta l’infezione tubercolare, viene ricoverato presso il reparto di Ortopedia e, a ridosso dell’Epifania, i chirurghi studiano e realizzano un intervento combinato di chirurgia Ortopedica (realizzato dal professor Pola) e di Chirurgia toracica (realizzato dal professor Fiorelli). Circa 12 ore di sala operatoria, per un intervento reso possibile anche dall’assistenza dello staff anestesiologico, coordinato dalla professoressa Caterina Pace.

Due le fasi che hanno caratterizzato questo delicatissimo intervento. In un primo momento, l’equipe ortopedica è intervenuta sulla schiena di Mory, decomprimendo il midollo spinale e stabilizzando il rachide dorsale correggendo la cifosi. La seconda fase dell’operazione è servita invece, accedendo dal torace, a liberare finalmente il polmone e la colonna vertebrale dal pus creatosi a causa dell’infezione tubercolare.

I medici gli hanno ricostruito la colonna vertebrale

Poi, gli ortopedici hanno ricostruito per via anteriore la colonna vertebrale, ormai completamente erosa dalla tubercolosi. È stato necessario sostituire quattro vertebre usando una speciale struttura espandibile in titanio. “Il decorso – concludono i clinici – è andato per il meglio, grazie al grande lavoro di squadra e all’organizzazione messa in campo dalla Direzione Strategica della nostra Azienda Ospedaliera Universitaria”.

Ora Mory riesce a respirare normalmente, può stare diritto in piedi e riesce già a fare i primi passi. Una rinascita che un anno fa sembrava impossibile. “La multidisciplinarietà e l’altissima specializzazione che contraddistingue le nostre unità operative – commenta il Direttore Generale Ferdinando Russo – la capacità di coniugare al meglio l’anima universitaria a quella clinica, ci consente di offrire ai nostri utenti un’offerta assistenziale d’eccellenza”.

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