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Opinioni

Le scuole chiuse per l’allerta meteo a Napoli, l’ex sindaco che gongola e il consigliere insultato

L’allerta meteo scatena il meglio (dell”ironia) e il peggio (dell’aggressività) degli studenti napoletani.
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Allerta meteo e scuole chiuse: c'è chi ci scherza, chi ci fa un po' di propaganda a buon mercato e chi la subìsce con insulti. Premessa: un tempo anche col maltempo forte le scuole quasi mai venivano chiuse preventivamente. Il cambiamento climatico è anche questo: temporali violentissimi e inattesi, "bombe d'acqua" capaci di paralizzare strade e allagare interi quartieri. Piove sempre meno ma quando piove fa paura, dunque il bollettino meteo è diventato cruciale.

Nell'ultima fase della seconda consiliatura di Luigi De Magistris l'allora sindaco di Napoli prese molte volte la decisione di chiudere le scuole causa maltempo, diventando un po' il beniamino degli studenti partenopei nei commenti su Instagram e Facebook. De Magistris non chiudeva le scuole per compiacere i ragazzi ma semplicemente perché dagli uffici competenti aveva informazioni preoccupanti circa il cattivo tempo in città. Con una ordinanza il primo cittadino assume una responsabilità davanti non solo agli studenti ma anche ai docenti e al personale scolastico tutto.  Fatto sta che la storia di «De Magistris chiude le scuole» divenne argomento di sfottò e di meme sui social.

Ora con Gaetano Manfredi il tutto è cambiato. Sarà che l'attuale sindaco, già Rettore della Federico II e ministro dell'Università, ha il phisique du role del prof che fa lezione «sempre e comunque». Sarà che molto semplicemente le condizioni in cui si trova gli fanno decidere diversamente dal predecessore, ma le scuole restano aperte – non sempre – anche con allerta meteo arancione, dopo opportuna consultazione con gli uffici preposti, così come faceva De Magistris.

Cosa accade oggi? Che l'ex sindaco, ormai fuori dal ogni assise cittadina e provinciale ma desideroso di tornarci, sui suoi canali social rilancia gli sfottò degli studenti cui piacevano tanto i «bei tempi andati» dello stop alle lezioni causa cattivo tempo.

Di contro, invece, chi è latore di "cattive notizie" come i consiglieri comunali che cercano di anticipare sui social le decisioni del Comune, si prende gli insulti. È il caso di Gennaro Acampora,  capogruppo del Partito Democratico al Consiglio comunale di Napoli.

Acampora è noto per le sue comunicazioni tempestive su meteo, piano traffico, scioperi e altre storie d'interesse immediato per la cittadinanza. Ieri quando ha comunicato che il Comune avrebbe tenuto aperte le scuole nonostante l'allerta meteo arancione ha incassato insulti inspiegabili, pesanti e orribili. Lo spiega lui stesso:

Si sono scatenati contro di me ragazzini, credo con contatti falsi, che per una banalità come la chiusura delle scuole, hanno iniziato a offendermi in ogni modo ed in ogni dove,  ovvio che queste sono decisioni di carattere tecnico e non dipendono strettamente da me. Negli anni ho sempre risposto sulla questione con simpatia a tanti ragazzi che mi scrivevano, ma anche con serietà ai tanti genitori e insegnanti che mi chiedevano informazioni per organizzarsi, visto che spesso giravano e girano fake news sull'argomento.
Non mi era mai capitata invece una violenza così forte.
Una violenza che mi lascia molto sconfortato, perché la presa in giro mi può far anche sorridere, le offese personali e alla mia famiglia proprio no.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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