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Festival di Sanremo 2024

Geolier parlerà all’Università Federico II, il Rettore: “Simbolo di creatività e della Napoli che ce la fa”

Il rapper 23enne sarà invitato alla Federico II per un incontro con gli studenti. Il rettore Matteo Lorito a Fanpage.it: “È la storia di un ragazzo che vuole dimostrare come il lavoro, il talento e la qualità anche se nascono al Sud poi hanno il loro riconoscimento”
Intervista a Matteo Lorito
Rettore dell'Università Federico II di Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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Geolier con gli studenti per un giorno all'Università Federico II di Napoli. Il rapper napoletano di Secondigliano – periferia nord di Napoli – reduce dal successo di Sanremo dove è stato acclamato dal pubblico, classificandosi secondo, sarà ufficialmente invitato dall'ateneo fridericiano per un incontro pubblico con gli studenti. «Per me, Geolier è un talento napoletano, un simbolo della grande creatività di Napoli» spiega a Fanpage.it Matteo Lorito, rettore dell'Università Federico II di Napoli, la più antica università laica d'Europa, che proprio quest'anno festeggerà gli 800 anni dalla fondazione.

E aggiunge: «Io credo che la vicenda di Geolier sia una buona notizia per Napoli. Ha reso ancora una volta protagonista a livello nazionale la valenza artistica della musica napoletana, seppur in termini totalmente nuovi. Nessun altra canzone di Sanremo si può identificare con una regione, come è riuscito a fare lui».

Non si tratta di una lezione universitaria, è bene precisarlo. Ma di un incontro con gli studenti, ai quali il rapper racconterà la propria storia. Geolier, cantautore di Secondigliano tra i più ascoltati in Italia e molto popolare soprattutto tra i ragazzini, è stato uno dei protagonisti indiscussi dell'edizione 2024 del Festival di Sanremo. Il rapper 23enne si è affermato come il più votato al televoto dagli italiani ed è stato premiato dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al Maschio Angioino, con la targa della città, per il contributo alla diffusione della conoscenza della cultura napoletana.

Matteo Lorito, rettore della Federico II di Napoli
Matteo Lorito, rettore della Federico II di Napoli

Professore, come nasce l'idea di invitare un cantante rapper come Geolier all'Università?

Noi abbiamo inaugurato un percorso per promuovere la presenza dell'Università nelle periferie. Abbiamo aperto sedi accademiche a Scampia e San Giovanni a Teduccio. Proprio a Scampia, nella nuova sede della Facoltà di Medicina, abbiamo avuto recentemente ospite anche l'attore Salvatore Esposito, il Genny Savastano di Gomorra la serie, per presentare il suo libro. Ma abbiamo ospitato anche tanti altri personaggi del mondo dello spettacolo conosciuti e amati soprattutto dai giovani, come l'allenatore Luciano Spalletti, miss Italia Zeudi Di Palma e i The Jackal.
Stiamo cercando di rafforzare la connessione tra il mondo accademico e i giovani del territorio. Noi abbiamo circa 40mila studenti esentati dal pagamento delle tasse e molti di questi provengono da quartieri o comuni periferici. Geolier, in questo percorso, rappresenta l'esempio di un ragazzo che, pienamente consapevole delle difficoltà di oggi, grazie al lavoro, alla sensibilità artistica e al talento ha raggiunto risultati importanti.

Cosa pensa della canzone di Geolier?

Non sono un esperto di Sanremo, ma credo che oggi lui sia la vera novità nel panorama musicale italiano, almeno quello espresso durante il festival. È chiaro che ognuno ha i suoi gusti e le sue preferenze musicali, ma credo che il successo di pubblico nel televoto sia indiscusso e abbia sorpreso gli stessi organizzatori di Sanremo.

E del dibattito sul napoletano utilizzato all'interno del testo?

Ho seguito la polemica sul testo della canzone, se fosse scritta in un napoletano corretto o meno, ma non mi ha appassionato. La libertà dell'espressione artistica è fondamentale, è un elemento di creatività. Credo che lui l'abbia interpretato molto bene. Geolier ha messo assieme il sound del rap napoletano con dei testi interessanti, che seppur semplici, e al di là del rispetto rigoroso della forma dialettale, sono dei messaggi che arrivano dalla gioventù e vanno alla gioventù.

Nei video di Geolier a volte viene ripreso anche l'uso di armi. Che ne pensa?

Le sue performance, mi sembra, tendano a chiudersi con un messaggio positivo contro la violenza e la sopraffazione. E credo che quello che ha chiuso ogni querelle sia stata la risposta molto matura di Geolier. Un giovane che non è per nulla interessato a fare l'eroe napoletano schiacciato dal mondo anti-Sud o anti-Napoli, ma di un ragazzo che vuole dimostrare come il lavoro, il talento e la qualità anche se nascono al Sud poi hanno il loro riconoscimento. Chi ha vinto Sanremo alla fine è anch’essa una giovane del Sud, Angelina Mango.

Cosa pensa della differenza di giudizio tra la giuria popolare del televoto e quella di sala stampa e radio?

Sanremo è intrattenimento e anche cultura. Rappresenta uno strumento per la cultura giovanile. E molte canzoni, se guardiamo i titoli, esprimono difficoltà giovanili. Le università oggi non si possono permettere di ignorare i diversi livelli culturali delle varie fasce sociali e di età. Non ci sono una cultura alta e una cultura bassa nettamente distinte. Ci sono vari livelli culturali che cambiano attraversando gli strati sociali. È chiaro che quando il livello culturale scende a livelli troppo bassi, entriamo nel tema della povertà educativa che diventa un tema sociale.

Cosa farà Geolier alla Federico II?

Noi abbiamo pensato ad un incontro con gli studenti per raccontare la sua storia. Noi abbiamo anche una radio di ateneo, che è un laboratorio frequentato dagli iscritti di tutte le facoltà, che fa tante attività. Le occasioni, di certo, non mancano, compatibilmente con i suoi impegni. Possiamo assicurargli che avrà l'affetto e il riconoscimento dell'Ateneo che lavora per tirar fuori la bellezza e la creatività dai giovani napoletani, come ha fatto lui.

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