Donna incinta senza fissa dimora vive accampata nel parcheggio Brin: “Va aiutata”

Una donna incinta senza fissa dimora, in avanzato stato di gravidanza, è accampata da giorni in condizioni igienico-sanitarie precarie all'interno del parcheggio pubblico Brin, di via Marina, di proprietà dell'Anm. Una situazione al limite dell'invivibilità, con il giaciglio composto da un materasso, posizionato direttamente sul pavimento, e l'angolo notte delimitato da alcune lenzuola appese ad un filo.
Sansone (Usb): “Quella donna va aiutata”
A denunciare la situazione è Marco Sansone, dell'Esecutivo Confederale Regionale USB: “C'è la necessità di tutelare una donna incinta prossima al parto che vive in condizioni disumane che mettono in serio pericolo la sua salute e quella del bambino che porta in grembo. Dobbiamo denunciare ancora una volta lo stato di abbandono e di degrado in cui versa il parcheggio Brin dell'ANM”.
Il parcheggio Anm è vigilato dalla security. Ed è proprio ai vigilantes che si rivolgono i sindacalisti Usb: “In questo caso dobbiamo occuparci soprattutto della salute di una donna prossima al parto e del bambino che porta in grembo”. Ad oggi, spiega il sindacalista, i vigilantes impiegati sarebbero “pochissime unità” per “la sorveglianza di un parcheggio tanto strategico per l'ANM e per il Comune di Napoli”. I vigilantes, aggiunge, “hanno il dovere di intervenire subito rispetto a quanto stiamo denunciando”. “Vogliamo solo mettere in sicurezza la donna incinta ed il suo bambino”, aggiunge Pasquale Balzano, rsa della USB.
Trapanese: “Stiamo monitorando la situazione”
Il caso della donna incinta che vive dentro il parcheggio Brin è noto anche al Comune di Napoli.
Sulla vicenda interviene a Fanpage.it l'assessore al Welfare Luca Trapanese:
“La conosciamo, è stata segnalata, ma lei purtroppo non vuole andare via da lì, né parlare né essere aiutata. Ci andiamo quotidianamente. L'Asl conosce il caso e la monitora. È una donna incinta. Al momento non possiamo prelevarla per portarla in struttura, perché è libera di rifiutare l'assistenza. Ma stiamo monitorando costantemente la situazione, considerando la gravidanza estremamente delicata. Cercheremo di stabilire quando dovrà partorire e in quell'occasione la porteremo in ospedale e si valuterà il futuro del bimbo. Sarà libera di poterlo tenere ed essere accolta in una comunità, eventualmente, o di intraprendere un percorso diverso”.