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Napoli ad un anno dall’elezione di Manfredi: “La città è sporca, le strade puzzano”

Dopo un anno di amministrazione di Gaetano Manfredi siamo andati a verificare lo stato di pulizia della città. Un quadro desolante su un tema particolarmente sentito dai cittadini. Ma il Comune sta mettendo in campo interventi strutturali.
A cura di Antonio Musella
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"Costruiremo un futuro importante per Napoli e per l'Italia", erano queste le parole conclusive del primo discorso di Gaetano Manfredi il 4 ottobre 2021, appena eletto Sindaco di Napoli. Uno dei temi più importanti che il nuovo sindaco è stato chiamato ad affrontare, è stato quello della pulizia della città. Un tema "antico", su cui anche la precedente amministrazione di Luigi De Magistris era andata in profonda sofferenza negli ultimi anni.

Una città che fa i conti con un piano di raccolta dei rifiuti mai decollato del tutto, con una assenza di impiantistica cronica, con l'impianto di compostaggio di Ponticelli atteso da 10 anni e ancora non realizzato. Inoltre Napoli deve fare i conti con un processo di turistificazione oggettivamente fuori controllo che ha portato inevitabilmente ad un aumento esponenziale della produzione di rifiuti, dovuto soprattutto alle attività di ristorazione, dai fast food ai baretti, dalle pizzerie alle friggitorie, che producono ininterrottamente rifiuti di ogni tipo.

Siamo andati tra le strade del centro e della zona collinare a verificare lo stato di pulizia della città, su un tema che sarebbe dovuto essere una delle priorità della nuova amministrazione Manfredi.

I rifiuti al centro, cumuli ovunque: "Siamo abbandonati"

Basta passeggiare per le piazze principali del centro storico, Piazza Trieste e Trento, Piazza Dante, Piazza San Domenico, Largo Berlinguer e via Toledo, per rendersi conto di quanto Napoli sia una città oggettivamente molto sporca. Cumuli di rifiuti continui, ad ogni angolo di strada dove stazionano le "campane" della raccolta differenziata. Ma invece di trovare un conferimento ordinato, proprio intorno ai cassonetti che dovrebbero ospitare la raccolta differenziata si formano delle vere e proprie discariche. Cartoni, plastica, ma soprattutto rifiuti indifferenziati lasciati accanto alle campane.

"Prima si facevano le nottate per controllare gli sversamenti, si facevano le multe, le difficoltà non mancavano ma si gestivano in maniera diversa" spiega a Fanpage.it Bianca Verde del centro sociale Sgarrupato, un presidio sociale rilevante nel quartiere di Montesanto. "Non è possibile che tutti i rifiuti dei baretti e dei ristoranti vengano lasciati accanto alla differenziata, tra l'altro sono tutti rifiuti rispetto ai quali è facilmente identificabile chi ha sversato, quindi si potrebbero fare le multe con molta facilità, ma non c'è alcun tipo di controllo da parte della polizia ambientale" sottolinea. In Piazza San Domenico lo scenario è desolante a qualsiasi ora del pomeriggio. Tra il flusso continuo dei turisti che affollano il decumano inferiore e i tavolini dei baretti spuntati come funghi in tutta la zona, troneggia il "monumento alla monnezza", una distesa di cartoni, recipienti di plastica, bicchieri, rifiuti indifferenziati, tutti accumulati accanto alle campane della differenziata, in una delle piazze che dovrebbero essere la vetrina della città.

Ai Quartieri Spagnoli ed a Montestanto invece l'emergenza continua è quella degli ingombranti, arredi di intere stanze lasciati per giorni e giorni accanto ai piccoli cassonetti dell'umido, come a via del Formale, oppure agli angoli della strada. Anche in questo caso è la turistificazione incontrollata che gioca un ruolo importante, con i lavori continui presso le abitazioni, un tempo abitati dalle fasce sociali più deboli ed ora, dopo sfratti esecutivi arrivati a cifre record in città secondo i dati della Prefettura di Napoli, quelle stesse abitazioni vengono trasformate in B&B e case vacanze. Lavori edilizi, sversamenti abusivi, mobili abbandonati in strada, una catena continua.

Per non parlare della raccolta che dovrebbe avvenire "porta a porta". La zona della Pignasecca, nei pressi dell'Ospedale Pellegrini è la migliore fotografia. Accanto al via vai continuo dalle stazioni della metropolitana e della cumana, i marciapiedi sono una distesa continua di sacchetti dei rifiuti, e proprio accanto all'Ospedale si formano i principali cumuli. Il paradosso è che proprio nei quartieri dove dovrebbe esserci la raccolta "porta a porta" c'è la difficoltà maggiore. "Il centro è sporco, non solo per i cumuli, ma proprio le strade sono unte, c'è puzza ovunque" commenta Bianca Verde.

Nel salotto del Vomero: "Le strade puzzano e sono spariti i controlli"

Non va meglio nel quartiere collinare del Vomero, nella cosiddetta "Napoli bene". Le strade sono invase dai rifiuti proprio come nel centro storico della città. Via Morghen in particolar modo sembra abbandonata, erbacce e sterpaglie popolano i marciapiedi e accanto alle campane della differenziata si formano i cumuli di rifiuti indifferenziati. Basta guardarci dentro per capire il fenomeno. In Viale Michelangelo ci avviciniamo alle campane della differenziata dove tutto intorno si sono accumulati rifiuti di ogni tipo e proviamo a vedere cosa c'è nei sacchetti. Materiale edile di scarto, carta, materiali in Tnt (non riciclabili), avanzi di cibo, tutti appoggiati al bidone giallo che dovrebbe ospitare la plastica differenziata.

Rifiuti che non dovrebbero essere lì e che, anche in questo caso, permetterebbero di risalire facilmente agli autori dello sversamento. Ma è accanto al bidone della carta differenziata, quello bianco, che troviamo la sorpresa maggiore, una distesa di scarpe da donna disseminate intorno alla campana.

"Basta farsi un giro per vedere che i cassonetti della differenziata sono diventati sversatoio dell'indifferenziata – spiega a Fanpage.it Daniele Quatrano, consigliere della Municipalità 5 – le strade turistiche ospitano cumuli di rifiuti, ma anche quelle non turistiche che accolgono la socialità dei napoletani". Il tema della mancanza dei controlli è un tema ricorrente anche al Vomero: "Per 10 anni i controlli congiunti di polizia ambientale e ASIA sono stati una caratteristica in questa zona, ma adesso io non so dove sia la polizia ambientale e per l'ASIA posso dire che abbiamo un solo ispettore in tutta la Municipalità" sottolinea Quatrano.

Mentre parliamo i turisti diretti a San Martino provano a farsi largo tra i rifiuti accatastati intorno alle campane. "Forse c'è una sfiducia da parte dei cittadini per una raccolta porta a porta, come qui al Vomero, su cui il Comune in precedenza si era impegnato perché vedono questo impegno esaurito nel tempo – spiega il consigliere – di certo mi sembra singolare che l'ASIA ci proponga di eliminare del tutto le campane per la differenziata dalle strade, perché questo non fermerà i cumuli, si faranno altrove. Di certo dopo un anno dall'elezione di Manfredi Napoli è sporca e puzza anche".

Le azioni del Comune: concorsi e nuovi impianti

Da parte sua il Sindaco già a Gennaio aveva annunciato, contestualmente alla nomina del nuovo amministratore delegato di ASIA, interventi di efficientamento per la pulizia della strade. Cosa che, oltre ogni ragionevole dubbio, non c'è stata.

Il tema dell'aumento della produzione dei rifiuti dovuta alla turistificazione e una raccolta più puntuale nei quartieri dove c'è il "porta a porta" non ha trovato risposte convincenti. Negli ultimi giorni il primo cittadino ha fatto sapere che si sta procedendo alla raccolta dei cumuli e che il servizio di raccolta dei cartoni è stato affidato ad un'altra società, attribuendo alla mancata raccolta della ditta precedente la situazione di enorme criticità creatasi in città. Ma è pur vero che le strade e le piazze sporche non sono certo un fenomeno dell'ultimo mese, ma una costante, in particolar modo nelle zone del centro storico.

Da Palazzo San Giacomo però sono molte le iniziative messe in campo a cominciare dalle nuove assunzioni in ASIA, un concorso atteso da molti anni in città, che potenzierà sicuramente la capacità di raccolta dell'azienda di proprietà del Comune, messa in ginocchio, come tutta la macchina comunale, dai tagli dei finanziamenti e dal blocco del turn over. Sugli impianti oltre all'accelerata, si spera decisiva, sulla costruzione dell'impianto di compostaggio di Ponticelli, il Comune di Napoli ha presentato nell'ambito dei fondi del PNRR, il progetto per un ulteriore impianto di compostaggio a Napoli Nord, nella zona di San Pietro a Patierno.

La costruzione dei due impianti darà una svolta sulla gestione della frazione umida dei rifiuti e, con ogni probabilità anche sulla tariffa della TARI, sulla quale influisce in maniera decisiva lo smaltimento dell'umido fatto al momento fuori regione in Veneto e in Sicilia. Misure strutturali rese possibili anche dal "Patto per Napoli" stipulato dall'amministrazione Manfredi con il precedente governo Draghi, che ha sbloccato una serie di importanti finanziamenti per la città, parte dei quali verranno spesi proprio sul tema rifiuti ed igiene della città.

Le opposizioni: "Le cose vanno male"

Il bilancio di un anno di amministrazione Manfredi sul tema dei rifiuti le opposizioni vanno giù duro contro il nuovo Sindaco. "Lui ha avuto quello che noi non abbiamo avuto e che ci spettava, le risorse economiche" spiega a Fanpage.it l'ex Sindaco Luigi de Magistris. "Nonostante un governo a favore, nonostante la minore pressione rispetto a quella che abbiamo avuto contro la mia amministrazione, io direi che la fotografia di un Sindaco inesistente sia quello che non ho visto in questo anno" commenta l'ex Sindaco. Di certo le risorse arrivate negli ultimi mesi devono essere spese, ed oggettivamente ci vorrà del tempo per vederne gli effetti.

Dello stesso tenore anche Stefano Caldoro, consigliere regionale di Forza Italia e capo dell'opposizione a Vincenzo De Luca: "Le cose vanno male, anzi peggiorano, ma non lo dico io, lo dice l'ISTAT che misura come si vive in Italia e siamo ultimi" spiega a Fanpage.it. Ma Caldoro punta anche il dito sul presunto scontro tra Comune e Regione: "Mentre tra De Magistris e De Luca c'era uno scontro quasi fisico, adesso non c'è ma la Regione continua a tagliare i fondi per Napoli, ed è difficile governare quando hai un presidente di Regione nemico".

Di fatto tra Manfredi e De Luca non si evidenziano pubblicamente grandi frizioni. Anzi, i due si mostrano costantemente in sintonia. Sul campo però resta la realtà dei fatti documentati, una città che dopo un anno è sporca, forse esattamente come prima, ma sicuramente ci si aspettava un miglioramento della situazione.

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