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Colpo al clan Moccia, nell’ordinanza anche l’inchiesta di Fanpage.it sulla TAV

L’inchiesta del 2017 mostrò come il clan stava mettendo le mani sugli appalti per l’Alta Velocità nella realizzazione della stazione TAV di Afragola. Antonio Moccia era il titolare di fatto dei terreni.
A cura di Antonio Musella
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Nelle quasi 2000 pagine scritte dai pm della Procura della Repubblica di Napoli che hanno dato un colpo durissimo al clan Moccia di Afragola compare anche l'inchiesta di Fanpage.it sulla realizzazione della stazione dell'Alta Velocità di Afragola (Na). Gli inquirenti hanno accertato come al clan Moccia siano andati gran parte dei lavori per la realizzazione della stazione Tav inaugurata nel 2017, grazie ad una serie di raggruppamenti di imprese vicine alla potente cosca di camorra.

Nell'ordinanza si cita espressamente l‘inchiesta di Fanpage.it "Omicidi, soldi e appalti: le mani della camorra sulla TAV". Il lavoro giornalistico di Fanpage.it prese in esame la proprietà dei terreni intorno alla stazione dell'Alta Velocità, che dovevano essere interessati da un piano di sviluppo successivo all'inaugurazione della stazione. Attraverso una serie di interviste e di documentazione, Fanpage.it mostrò come il titolare di fatto di alcuni terreni, sulla carta di proprietà della Depar srl, era in effetti proprio Antonio Moccia, indicato dagli inquirenti ai vertici del clan insieme ai fratelli Luigi e Angelo.

Grazie alla testimonianza dell'allora Comandante della Polizia Municipale del Comune di Afragola, Luigi Maiello, Fanpage.it mostrò il video che riprendeva le procedure di sequestro del terreno della Depar srl da parte degli uomini della municipale, circostanza nella quale Antonio Moccia si presentò di persona agli agenti, non sapendo di essere ripreso. Moccia, con spavalderia, si dimostrò a tutti gli effetti il reale titolare del terreno e proprio a lui fu notificato il sequestro da parte di Maiello. L'inchiesta provava a dimostrare come la realizzazione dell'intera opera pubblica vedeva una pesante infiltrazione da parte della camorra. Circostanza che, grazie all'operazione della Procura di Napoli e del ROS dei Carabinieri, viene oggi assunta come tesi da parte degli inquirenti.

Il clan, per mettere le mani sugli appalti, utilizzava delle aziende di imprenditori vicini al clan in possesso di certificazione antimafia, che li mettevano nelle condizioni di entrare tra le ditte di fiducia di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) mandataria degli appalti. Il sistema dei prestanome era stato mostrato anche da Fanpage.it, a cui i magistrati fanno riferimento, rispetto al terreno di contrada Lellero di proprietà della Depar srl ma di fatto nelle disponibilità di Antonio Moccia. Dopo la pubblicazione dell'inchiesta da parte di Fanpage.it, Antonio Moccia querelò i giornalisti autori dell'inchiesta e il comandante Maiello, procedimento poi archiviato dalla magistratura.

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