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Castel dell’Ovo, le foto dei gravi danni causati dalla mareggiata. Crolli anche all’interno

Muri crollati, i basoli vesuviani della pavimentazione divelti e trascinati in mare o sospinti all’interno dei corridoi, rosoni e vetri rotti anche all’interno. Sono ingenti i danni subiti dal Castel dell’Ovo a causa della mareggiata che ha flagellato il Lungomare di Napoli il 28 dicembre scorso. Già partiti i lavori di messa in sicurezza, affidati dal Comune a NapoliServizi.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Muri crollati, i basoli vesuviani della pavimentazione divelti e trascinati in mare o sospinti all’interno dei corridoi, rosoni e vetri rotti anche all’interno. Sono ingenti i danni subiti dal Castel dell’Ovo a causa della mareggiata che ha flagellato il Lungomare di Napoli il 28 dicembre scorso. Dalle immagini acquisite da Fanpage.it, si notano grossi danni alle aree esterne del castello, nella zona cosiddetta del Ramaglietto, dove diversi elementi delle strutture sono collassati sotto l’impeto delle onde. Altri danni sono stati registrati anche all’interno del Castello e domani sarà effettuato un sopralluogo dai tecnici per quantificarli. Da ieri, intanto, è partito l’intervento per la messa in sicurezza delle aree esterne. Lavori affidati dal Comune alla NapoliServizi, la società partecipata guidata dall'amministratore Salvatore Palma, e appaltati ad un ditta specializzata esterna che sta intervenendo anche con la ruspa. Il dossier sul Castel dell'Ovo è affidato all'assessore alla Protezione Civile Rosaria Galiero.

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Partiti i lavori di messa in sicurezza esterni

In queste ore sarà ultimata la prima messa in sicurezza di Castel dell'Ovo, danneggiato dalla violenta tempesta del 28 dicembre scorso che ha causato gravi danni anche ai ristoranti del Lungomare e al muretto borbonico. Saranno raccolti e risistemati tutti i basoli e i mattoni crollati o franati a mare, o spinti dalle acque all’interno dei corridoi. L’intervento servirà ad evitare che il prezioso materiale possa essere portato a mare da eventuali altre mareggiate ed a proteggere l’area del Ramaglietto da nuove ondate. Dopodiché bisognerà mettere a punto un progetto di restyling per il Castello, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali, espressione territoriale del ministero. Tra le ipotesi ventilate negli scorsi giorni dal Comune di Napoli, anche quella di utilizzare delle barriere che possano bloccare le onde prima che si infrangano sugli elementi architettonici del castello.

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