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Campania bocciata per la qualità dell’aria, Napoli la città con più smog

Campania bocciata da Legambiente per la qualità dell’aria. Nel report Mal’aria sugli ultimi 5 anni, le cinque città capoluogo di provincia (Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno) sono tutte sotto la sufficienza. Napoli la più inquinata. Il Comune rinvia di 30 giorni l’avvio del piano anti-smog.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Campania bocciata da Legambiente per la qualità dell'aria. Nel report Mal'aria, stilato dall'associazione green, che si concentra sugli ultimi 5 anni, le cinque città capoluogo di provincia (Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno) sono tutte sotto la sufficienza. È Napoli la città più inquinata. Il capoluogo partenopeo porta a casa un magro voto 3, su una scala di 10, maglia nera sia per gli sforamenti dei limiti di Pm10 che di Pm2,5, alla stregua di Salerno, Caserta, Benevento e Avellino, la più pulita, prende un risicato 4. Intanto, il Comune di Napoli ha deciso di far slittare di 30 giorni le nuove norme del piano anti-smog che prevedono la limitazione della circolazione in città per le categorie di auto più inquinanti. Da quest'anno oltre alle Euro 0 e 1, si aggiungono anche le Euro 3 Diesel. Una misura prevista a livello europeo per contrastare l'inquinamento atmosferico e aiutare nella lotta contro i cambiamenti climatici. “Abbiamo chiesto uno slittamento di 30 giorni – spiega Marco Gaudini, presidente della commissione Ambiente – per consentire al Comune di fare una campagna di informazione adeguata per la cittadinanza sui nuovi divieti”.

Report Legambiente su qualità dell'aria, Campania bocciata

Il report Mal'Aria, edizione speciale, di Legambiente analizza la qualità dell'aria di 97 città italiane sulla base degli ultimi 5 anni – dal 2014 al 2018 – confrontando le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10, Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) con i rispettivi limiti medi annui suggeriti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La Campania non se la cava bene, purtroppo. L'Italia infatti nel 2018 e nel 2019 è stata deferita dalla Commissione Europea alla Corte di Giustizia Europea per aver violato le norme contro l’inquinamento dell’aria, in particolare per i superamenti di PM10 e biossido di azoto NO2 in alcune zone tra cui anche la Zona di risanamento Area Napoli e Caserta.

Sforati i limiti di polveri sottili

Nella pagella di Legambiente, la maggior parte delle città campane sconta il mancato rispetto negli anni soprattutto del limite suggerito per il Pm2,5 e in molti casi anche per il Pm10. In particolare Napoli e Benevento nei cinque anni presi in esame hanno sempre superato i limiti previsti dall'OMS per le polveri sottili (Pm10 e Pm2,5), mentre Caserta ha superato sempre i valori di Pm10 nei cinque anni. Le città campane si salvano solo grazie al fatto che sono riuscite a rispettare il limite previsto dall'OMS per il biossido di azoto (NO2). In particolare Avellino e Benevento non hanno mai sforato, mentre Napoli e Caserta una sola volta e Salerno due volte .

Lo smog colpisce soprattutto la Provincia di Napoli: secondo i dati dell'Arpac, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Campania, elaborati da Legambiente, ad oggi il caso peggiore è a Volla con 80 sforamenti, seguita da San Vitaliano con 67 sforamenti, segue Pomigliano D'Arco dove i giorni di superamento sono stati 51, Acerra con 47, Nocera Inferiore con 45 sforamenti, infine Aversa con 38 sforamenti. Non è migliore l'aria nelle città capoluogo dove a superare la soglia di polveri sottili consentita per legge sono Avellino con 52 sforamenti e Napoli con 36 centralina di Via Argine.

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