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Bimbo annegato a Torre del Greco, la madre resta in carcere: respinta l’istanza dell’avvocato

Resta in carcere la 40enne accusata di avere annegato il figlio di 2 anni a Torre del Greco (Napoli): la perizia medica ha escluso incompatibilità con la detenzione.
A cura di Nico Falco
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Resta in carcere Adalgisa Gamba, la 40enne accusata di avere ucciso il figlio di due anni, morto annegato la sera del 2 gennaio scorso in località La Scala, a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Il Tribunale del Riesame ha respinto l'istanza presentata dall'avvocato difensore della donna, che aveva chiesto un'attenuazione della misura cautelare emessa dal gip del Tribunale Fernanda Iannone al termine dell'interrogatorio di garanzia.

Il legale della Gamba aveva chiesto che la sua assistita fosse sottoposta ad un giudizio medico, per valutare la compatibilità delle sue condizioni di salute col regime carcerario. Il gip aveva accolto la richiesta e la settimana scorsa sono stati esperiti gli accertamenti, ma non sono emersi elementi tali da ritenere che la donna dovesse lasciare il carcere femminile di Pozzuoli, dove si trova dallo scorso 5 gennaio. Dalle indagini era emerso che la 40enne non aveva mai accettato quel bambino, che riteneva fosse autistico; una "diagnosi" che aveva fatto lei stessa, cercando su Internet, sulla base di comportamenti che aveva osservato nel piccolo. Il 3 gennaio, il giorno dopo la tragedia, uno psichiatra avrebbe dovuto visitare il bambino per valutare se effettivamente soffrisse di qualche disturbo.

Quella sera del 2 gennaio la donna è uscita di casa col bambino ed è andata verso il mare. L'hanno ritrovata dopo circa due ore, sulla scogliera in località La Scala: attirati dalle sue urla, alcuni ragazzi si sono avvicinati per prestare soccorso e hanno trovato il bambino già morto, annegato. Quello che è successo in quei frangenti non è ancora chiaro: la 40enne non sarebbe stata in grado di spiegare con chiarezza come è arrivata sulla spiaggia e perché, e avrebbe detto che il piccolo le sarebbe sfuggito di mano e sarebbe entrato in acqua senza che lei riuscisse a fermarlo. La donna è accusata di omicidio volontario aggravato.

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