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Inchiesta Croce Nera, ambulanze private a Napoli

Ambulanze del 118, la gara dell’Asl Napoli 1 tra i guai giudiziari di vincitori e vinti

L’appalto per il 118 dell’Asl Napoli 1 conteso tra due cordate, entrambe con guai giudiziari. Da un lato il gruppo con First Aid One e Italy Emergenza, coinvolte in 2 inchieste in Lombardia e Sicilia. Dall’altro Croce Rossa Italiana e Bourelly, che hanno partecipato con la Misericordia di Caivano, travolta dall’inchiesta sulla corruzione all’Asl di Caserta e al centro della seconda puntata dell’inchiesta “Croce Nera” di Fanpage.it.
A cura di Redazione Napoli
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a cura di Antonio Musella e Nico Falco

Sono settimane di battaglia per il servizio del 118 dell'Asl Napoli 1, la più grande azienda sanitaria del Sud Italia. Lo scorso 11 Marzo è stata resa nota l'aggiudicazione (non ancora formalizzata) per il servizio del 118 all'associazione di imprese composta da Heart Life Croce Amica srl, Italy Emergenza e First Aid One, un raggruppamento di imprese siciliane già attive in tutta Italia, che per la prima volta entrerebbe nella gestione delle ambulanze pubbliche a Napoli. L'offerta ha superato quella del raggruppamento formato da Croce Rossa Italiana, Bourelly Healt Service e Misericordia di Caivano, che ha presentato ricorso.

I guai giudiziari, però, non mancano in nessuna delle due cordate. Poche settimane fa a Pavia, e ancor più di recente a Palermo, sono scattati gli arresti per amministratori di fatto ed ex vertici di imprese del gruppo siciliano, mentre, dall'altro lato della barricata, la Misericordia di Caivano è il centro della seconda puntata di "Croce Nera", l'inchiesta giornalistica di Fanpage.it sul mondo delle ambulanze. Dal quadro che emerge è evidente come il servizio del 118, intorno a cui girano decine di milioni di euro di soldi pubblici, mostri dei lati oscuri preoccupanti in cui la magistratura a più livelli sta iniziando a indagare con costanza.

Da Pavia a Palermo, i "guai" del cartello dei siciliani

Legate da compartecipazione di quote e dalla partecipazione ad un unica società consortile, Heart Life Croce Amica, Italy Emergenza e First Aid One, sono un raggruppamento di imprese che gestisce i servizi di 118 in tutta Italia, dalla Lombardia al Lazio, dalla Sicilia alle Marche, fino all'appalto dell'Asl Napoli 1 in Campania. I guai giudiziari per i siciliani si sono moltiplicati negli ultimi mesi. Un'inchiesta della Procura della Repubblica di Pavia lo scorso 18 Marzo, ha travolto la First Aid One, società che i magistrati reputerebbero, insieme alla Heart Life Croce Amica (estranea alle indagini), direttamente riconducibile ai fratelli Antonio e Francesco Calderone, arrestati, che non compaiono nelle compagine societarie ma che ne sarebbero gli amministratori di fatto.

L'accusa è quella di turbativa d'asta per l'appalto del 118 a Pavia, agli arresti domiciliari sono finiti anche il direttore dell'ASST di Pavia e il responsabile del procedimento di gara d'appalto. La First Aid One avrebbe indicato i costi del lavoro dei dipendenti in misura molto inferiore ai minimi sindacali e avrebbe costretto i lavoratori a prestare anche attività come volontari. Di contro l'ASST di Pavia, nonostante le violazioni contrattuali già accertate durante il periodo di prova, non aveva revocato l'appalto.

I fratelli Calderone fanno parte di una storica famiglia di gestori di ambulanze, attivi sin dagli anni '90 sia in Sicilia che a Roma. Scomparsi dalle compagini di tutte le aziende del raggruppamento, manterrebbero però secondo gli inquirenti il controllo delle stesse. Il 12 aprile un'altra inchiesta ha riguardato i "siciliani", questa volta a Palermo, dove la Guardia di Finanza e i NAS dei Carabinieri, hanno posto agli arresti domiciliari Alessandro Caccioppo, fino a pochi mesi fa presidente di Italy Emergenza, altra impresa del gruppo che si è aggiudicato l'appalto all'Asl Napoli 1. L'accusa è di corruzione nell'ambito dell'appalto per il servizio di ambulanze al Policlinico di Palermo tra il 2012 e il 2018. Caccioppo avrebbe consegnato, con una serie di versamenti nascosti, 130mila euro all'ex segretario del Dipartimento dei servizi centrali del Policlinico.

La Misericordia di Caivano e l'inchiesta per corruzione a Caserta

Ma se nel raggruppamento dei siciliani i guai giudiziari abbondano, anche nell'altro schieramento uscito sconfitto non mancano i problemi. É il caso della Misericordia di Caivano, al centro della seconda puntata dell'inchiesta "Croce Nera" di Fanpage.it, in cui abbiamo mostrato il sistema dei "finti volontari" costretti a lavorare per turni dalle 12 alle 24 ore per circa 50 euro a turno. Dei dipendenti a tutti gli effetti, ma che vengono inquadrati come persone che svolgono una attività di volontariato, senza diritti e senza tutele.

L'ex presidente della Misericordia di Caivano, Cuono Puzone, è finito agli arresti domiciliari lo scorso 22 febbraio, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli Nord su un giro di corruzione sugli appalti dell'Asl di Caserta. Puzone è accusato di turbativa d'asta: secondo i magistrati la Misericordia di Caivano si sarebbe aggiudicata la gara d'appalto per il servizio di 118 di Caserta corrompendo un funzionario, ovvero dando un posto di lavoro a sua moglie e offrendo una occupazione a sua figlia all'interno dei servizi di ambulanze dell'associazione.

Nella stessa inchiesta sono emersi anche i rapporti tra Puzone e la politica, mediati da Luigi Carizzone, ex direttore del dipartimento di salute mentale dell'Asl di Caserta e al centro dello scandalo su cui indagano i magistrati. A Puzone sarebbero stati chiesti voti per le elezioni amministrative di Aversa, in provincia di Caserta, nel 2019. Poche settimane dopo lo scandalo, l‘Asl di Caserta ha revocato l'appalto alla Misericordia di Caivano e lo scorso 6 aprile anche la Asl Napoli 2 Nord, per cui l'associazione gestisce i servizi di 118, ha revocato in autotutela il servizio alla compagine di Puzone.

Proprio con la Misericordia di Caivano si erano presentati alla gara d'appalto dell'Asl Napoli 1 la Croce Rossa e la Bourelly Healt Service srl, che già gestivano in precedenza il servizio del 118 per la città di Napoli.  Le tre imprese hanno presentato una diffida all'Asl Napoli 1 sull'assegnazione della gara al raggruppamento dei siciliani, fondata sul fatto che le ambulanze indicate dalle aziende vincitrici per gestire il 118 a Napoli, sarebbero in gran parte già impegnate nello stesso servizio in Lombardia e Lazio.

Saranno gli organi deputati a dover dirimere la questione relativa all'appalto per le ambulanze dell'Asl Napoli 1, ma ciò che emerge è che il mondo della ambulanze private, che gestisce milioni e milioni di euro di soldi pubblici, è interessato da preoccupanti fenomeni di corruzione e malaffare. Un mondo in cui i controlli in autotutela delle Asl appaiono quanto meno deficitari, sia sul funzionamento del servizio, sia sulle condotte stesse delle associazioni e cooperative che gestiscono quelle ambulanze che chiamiamo in caso di emergenza. Un servizio da cui spesso dipende la vita e la morte delle persone.

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