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Inchiesta Croce Nera, ambulanze private a Napoli

Finti volontari su ambulanze del 118: “Se la Regione non fa ciò che diciamo blocchiamo il servizio”

La seconda puntata dell’inchiesta “Croce Nera” ha al centro la Misericordia di Caivano, tra i più grandi gestori del servizio del 118 in Campania. L’ex presidente Cuono Puzone è finito agli arresti domiciliari per un’inchiesta per corruzione sugli appalti dell’Asl di Caserta. All’inizio della pandemia in un audio inviato su Whatsapp agli altri gestori minacciava di fermare il servizio se il presidente Vincenzo De Luca non avesse accettato le loro richieste. I volontari lavorano fino a 24 ore al giorno: “Se ci controllano diciamo che stiamo facendo volontariato, ma siamo dipendenti a tutti gli effetti”. Chi lavora con la Misericordia di Caivano accederebbe anche al reddito di cittadinanza: “Loro lo sanno, è una truffa legalizzata”. Espulsi nel 2016 dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie, l’associazione di Caivano ha creato un “impero” in tutta la regione. La senatrice Castellone (M5S): “Le associazioni usano personale registrato come volontario, sembra un lavoro nero legalizzato”
A cura di Redazione Napoli
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a cura di Antonio Musella, Gaia Martignetti e Peppe Pace

La seconda puntata dell'inchiesta Croce Nera di Fanpage.it, mostra le condizioni di lavoro all'interno della Misericordia di Caivano, una tra le più grandi associazioni in Campania a gestire servizi del 118. Espulsa dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie nel 2016, l'associazione di Caivano presieduta fino a poche settimane fa da Cuono Puzone, si era aggiudicata gli appalti più importanti, dall'Asl di Caserta, alle Asl Napoli 2 e Napoli 3. Sulle loro ambulanze, come raccontato a Fanpage.it, lavorano ufficialmente dei volontari, che svolgono però turni da 12 o 24 ore per più giorni consecutivi e molti di loro percepirebbero il reddito di cittadinanza. Una sorta di "truffa legalizzata" con cui l'associazione riduce i costi del lavoro per il personale delle ambulanze. A febbraio, la Misericordia di Caivano è stata coinvolta nella maxi inchiesta della Procura di Napoli Nord sugli appalti all'Asl di Caserta. L'ex presidente Puzone è accusato di turbativa d'asta insieme a dei funzionari dell'Asl locale, proprio sull'appalto per il servizio del 118. In un audio risalente all'inizio della pandemia da coronavirus, di cui Fanpage.it è entrata in possesso, Puzone invitava tutti i gestori delle ambulanze a sospendere il servizio se Vincenzo De Luca non avesse consegnato i dispositivi di sicurezza e stabilizzato il personale. Spese che da contratto spettano esclusivamente a chi gestisce il servizio. "Io sono il più grande e che nessuno si tiri indietro" avvertiva Puzone.

L'inchiesta per corruzione a Caserta e il "ricatto" a De Luca

Lo scorso 22 febbraio Cuono Puzone, fino a quel giorno presidente della Misericordia di Caivano, finisce agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta per la gara d'appalto dei servizi del 118 dell'Asl di Caserta. Puzone insieme a un funzionario dell'Asl, secondo i magistrati, si sarebbe aggiudicato il servizio del 118, dal valore di 16 milioni di euro in 3 anni, offrendo un posto di lavoro alla moglie del funzionario e promettendogliene anche uno per la figlia. Lo scorso 10 Marzo, la Asl di Caserta in autotutela ha sospeso l'appalto. Ma nelle intercettazioni della Procura di Napoli Nord emergono anche gli incontri che ci sarebbero stati tra Puzone e alcuni politici: l'attuale presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero (indagato nella stessa inchiesta per altre circostanze, estranee all'appalto del 118) e l'ex consigliere regionale Stefano Graziano (che non risulta indagato in queste indagini), oggi commissario del Partito Democratico in Calabria. A chiedere l'impegno di Puzone è Luigi Carizzone, ex direttore del dipartimento di salute mentale dell'Asl di Caserta al centro dell'inchiesta dei magistrati di Napoli Nord. Puzone avrebbe partecipato a due incontri elettorali con la presenza di Oliviero e Graziano, per le elezioni amministrative del Comune di Aversa, vinte poi dal candidato di centrosinistra Alfonso Golia. In un'altra intercettazione Carizzone al telefono riferendosi a Puzone dice: "Lo porta anche lui, gli ho dato i bigliettini (elettorali) di Stefano Graziano, lo conosce anche lui". In una terza intercettazione, il funzionario dell'Asl di Caserta che avrebbe fatto da tramite per l'aggiudicazione dell'appalto alla Misericordia di Caivano per il 118, ricorda a Puzone di garantire il sostegno elettorale per le elezioni comunali di Aversa. Ma è con l'esplosione della pandemia da Covid – 19 che l'associazione di Puzone gioca un ruolo fondamentale in Campania. È il mese di Marzo del 2020 e Puzone invia un messaggio audio su Whatsapp a molti gestori del servizio ambulanze in Campania. "Sono Cuono Puzone della Misericordia di Caivano, ho la fetta più grossa del 118 della Campania" esordisce l'ex presidente. "Non abbiamo avuto i DPI da parte delle Asl, noi dobbiamo fare forza sulla coesione e fermare tutto il servizio, dobbiamo essere garantiti dalla Regione Campania, da De Luca soprattutto, il quale ci deve fornire i DPI e ci deve mettere in condizione di assumere tutto il personale, che nessuno si tiri indietro!". Puzone dice che De Luca li deve "garantire", ma quello che chiede l'ex presidente della Misericordia di Caivano, che minaccia di fermare il servizio in un momento di pandemia sanitaria mondiale, dovrebbe essere garantito dalle stesse associazioni. A spiegarlo a Fanpage.it è Giuseppe Galano, responsabile del 118 della Regione Campania. "I DPI devono essere forniti dai gestori del servizio – spiega il dirigente – anche i contratti di lavoro spettano esclusivamente al datore di lavoro".

Il sistema dei finti volontari e i "furbetti" del reddito di cittadinanza

Ma come funzionano le associazioni che gestiscono appalti da milioni di euro con le Asl per garantire il servizio di ambulanze del 118? Lo spiega la senatrice Mariolina Castellone del Movimento 5 Stelle, sostenitrice di un disegno di legge per la riforma del settore del soccorso infermi e membro della commissione sanità. "In genere i servizi di 118 sono affidati ad Onlus, il margine di guadagno di queste associazioni è molto ampio, parliamo di milioni di euro" spiega la senatrice. "Un volontario presta un'opera che non è un vero e proprio lavoro, questo personale è registrato però come volontario, sembra un vero e proprio lavoro nero legalizzato", sottolinea la Castellone. Una circostanza che sembrerebbe emergere anche dai racconti dei volontari della Misericordia di Caivano: "Io domani mattina faccio 24 ore di lavoro – spiega a Fanpage.it un lavoratore della Misericordia di Caivano – la legge dice che devi fare 12 ore, più di 12 ore non puoi fare. Noi siamo senza contratto, ti danno il rimborso spese, 20 turni da 12 ore sono 1.000 euro al mese, ti fanno l'assegno come rimborso spese volontario". Chi lavora sulle ambulanze accumula turni di lavoro che durano anche tra le 12 e le 24 ore al giorno, è questa la condizione psicofisica di chi deve garantire il soccorso in caso di emergenza. Il sistema descritto sarebbe questo: i volontari devono raccogliere degli scontrini relativi ad acquisti di ogni tipo e devono raggiungere la cifra pattuita per il "rimborso spese", che in verità è uno stipendio a tutti gli effetti da dipendente. A mostrarlo è un video arrivato alla redazione di Fanpage.it da un volontario della Misericordia di Caivano. Nelle immagini vengono mostrate una montagna di scontrini: "Questa è la Misericordia di Caivano che ci chiede gli scontrini se no non ci paga. Ci paga 4 euro all'ora sfruttando noi lavoratori. Signori questo è il volontariato" si sente nell'audio del video. "Quando viene chiamata un'ambulanza – spiega la senatrice Castellone – è perché c'è un'emergenza, la qualità di quel soccorso può fare la differenza tra la vita e la morte". Ma c'è di più: chi lavora a bordo delle ambulanze di un'associazione è considerato un dipendente a tutti gli effetti, ma essendo un "volontario" ha diritto alla richiesta del reddito di cittadinanza. È quello che spiega un altro lavoratore della Misericordia di Caivano: "Tutti i volontari che lavorano prendono, per la maggior parte, il reddito di cittadinanza. È legale, perché pure se ti ferma la polizia sull'ambulanza tu dici che stai facendo volontariato mica stai lavorando, è una truffa legale. I gestori lo sanno, e non solo la Misericordia di Caivano, parliamo di tutti i gestori del 118. Per il lavoro che facciamo il volontariato non si attiene, sei dipendente a tutti gli effetti".

Espulsi dalla Confederazione delle Misericordie: "Erano anomali"

Sebbene l'associazione di Caivano continui a chiamarsi "Misericordia di Caivano", dal 2016 è stata espulsa dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie, per una gestione definita anomala dell'associazione. A spiegarlo a Fanpage.it è Roberto Trucchi, della Confederazione Nazionale delle Misericordie: "Noi abbiamo impostato le Misericordie su tre punti cardine: carità, gratuità, legalità. Quando anche solo uno di questi punti viene meno, allora quella non è più una Misericordia". L'associazione nazionale, che vanta centinaia di anni di storia ed è molto radicata soprattutto in Toscana, aveva analizzato la posizione dell'associazione che era diretta da Cuono Puzone, già diversi anni fa. "Se io ho 100 volontari e 10 dipendenti è chiaro che quella è un'azienda, non è una Misericordia" sottolinea Trucchi. "Ci hanno sempre parlato di questa Misericordia di Caivano, come una Misericordia anomala. Avevamo avuto diverse segnalazioni  e volevamo procedere al commissariamento dell'associazione" prosegue Trucchi. "Nell'assemblea nazionale delle Misericordie del maggio del 2016, abbiamo proceduto all'espulsione. Subito dopo abbiamo inviato una diffida all'associazione di Caivano, invitandoli a non usare il nome, i colori e le divise della Misericordia". Ma nonostante le diffide, l'associazione di Caivano ha continuato a usare i colori sociali della Confraternita delle Misericordie e anche la parola "Misericordia" nel nome. Eppure che qualcosa non andava lo sapevano anche le Asl della Regione Campania, visto che la Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia inviò una lettera a loro, alla Regione Campania e ai Prefetti, comunicando l'espulsione dell'associazione di Caivano dal consesso nazionale.

Da Caserta a Napoli, l'impero (cadente) di Puzone

All'inizio della pandemia da Covid- 19 la Misericordia di Caivano gestiva un vero e proprio impero. A Caserta aveva l'appalto per il 118, nell'Asl Napoli 2 Nord gestiva tre lotti del servizio di 118 per un totale di 17 milioni di euro in 3 anni. E anche nell'Asl Napoli 3, l'associazione di Caivano gestisce alcune postazioni. La Asl di Caserta il 10 marzo ha sospeso l'appalto alla Misericordia di Caivano dopo l'inchiesta della magistratura che ha travolto Puzone. Il 6 aprile anche la Asl Napoli 2 ha sospeso l'associazione dalla gestione dei servizi di 118, in autotutela proprio a seguito dell'inchiesta della Procura di Napoli Nord. Ma la Misericordia di Caivano continua a operare nell'Asl Napoli 3 Sud, con ben 11 postazioni: Sant'Anastasia, Pompei, Poggiomarino, Pollena Trocchia, San Giuseppe Vesuviano, Marigliano, Pomigliano d'Arco, Roccarainola, San Giorgio a Cremano, Portici ed Ercolano. Inoltre proprio la Asl Napoli 3 Sud, nello scorso mese di dicembre ha avviato la procedura per la gara d'appalto per il servizio di 118, a cui la Misericordia di Caivano ha preso parte. Ma l'associazione che era diretta da Puzone, ha un appalto anche con l'Ospedale Cardarelli di Napoli, vinto insieme ad altri, per i trasporti secondari nel più grande ospedale del Mezzogiorno, per un valore di circa 400 mila euro l'anno. Ma come vengono gestite queste postazioni del 118 dall'associazione? Alcune immagini arrivate alla redazione di Fanpage.it mostrano le condizioni della postazione 118 della Misericordia di Caivano a Ischia, nel territorio dell' Asl Napoli 2 Nord. Sono state girate a ottobre 2020, si tratta di due container in condizioni igienico sanitarie pessime. Nel video si vedono materassi luridi sui quali devono dormire i "volontari" che fanno turni da 24 ore consecutive nell'isola. I farmaci sono sistemati alla rinfusa in una specie di scaffale.

"Io credo veramente che vada messo un po' di ordine in questo settore – conclude la senatrice Castellone – le associazioni devono essere strutturate e più facilmente controllabili, trasparenti, noi non abbiamo nemmeno accesso a quelli che sono i dati dei registri di queste associazioni. È un sistema che va rivisto completamente". Ora spetta alle istituzioni competenti fare luce su questa vicenda e sul mondo delle ambulanze, che sembra essere fuori controllo.

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