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Corruzione all’Asl di Caserta, 12 arresti: le gare per il 118 affidate in cambio di regali

Assenteismo, corruzione, gare d’appalto truccate all’Asl di Caserta. Ma anche i servizi di trasporto in emergenza del 118 affidati in cambio di regali e abusi sulla gestione dei pazienti psichiatrici. Sono le piste di indagine al vaglio della Procura della Repubblica di Napoli Nord, che stamattina hanno portato i carabinieri del Nas di Caserta a dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 18 persone, di cui 12 degli arresti domiciliari e 6 destinatarie di misure interdittive.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Assenteismo, corruzione, gare d'appalto truccate all’Asl di Caserta. Ma anche i servizi di trasporto in emergenza del 118 affidati in cambio di regali e abusi sulla gestione dei pazienti psichiatrici. Sono le piste di indagine al vaglio della Procura della Repubblica di Napoli Nord, che stamattina hanno portato i carabinieri del Nas di Caserta a dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord, nei confronti di 18 persone (di cui 12 degli arresti domiciliari e 6 destinatarie di misure interdittive), residenti nella provincia di Caserta. Nel complesso 79 indagati tra funzionari e dipendenti. Tra gli indagati in stato di libertà figura anche il presidente del consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, al quale viene contestato il reato di traffico di influenze.

Sequestrati beni in via preventiva per 1,5 milioni

Secondo i pm, gli indagati sarebbero responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, falso, ricettazione, truffa e corruzione, turbata libertà degli incanti, traffico illecito d'influenze ed altro. I militari dell’Arma hanno anche eseguito un sequestro preventivo di beni, per la somma complessiva di circa 1.580.000 euro, nei confronti di 48 indagati. L'indagine trae origine da una segnalazione, inviata ai carabinieri del Nas di Caserta da parte dell'Asl sulle anomalie nell'utilizzo del sistema informatico interno di gestione delle presenze, da parte di un dipendente che ne aveva accesso per la propria funzione di coordinatore amministrativo aziendale. La stessa indagine, nel novembre scorso, ha portato alla sospensione di 22 "furbetti del cartellino", tra cui importanti funzionari in servizio al distretto ASL di Aversa. Secondo l'indagine, l'affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) avveniva in cambio di regali e assunzioni.

I pazienti psichiatrici affidati a centri privati, ma pagati dall'Asl

Grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali sono emersi, secondo gli inquirenti, numerosi gravi violazioni penali, come l'affidamento a poche ditte compiacenti, di lavori di adeguamento e ristrutturazione di locali aziendali gestiti direttamente dal Dipartimento di Salute Mentale (Dsm), in cambio di somme di danaro e regali vari. Ma anche una serie di falsi ed abusi, in ordine alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche, che venivano affidati a strutture esterne convenzionate (cogestori) senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo da parte del competente organo specialistico (U.V.I.), assoggettando l'onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell'Asl di Caserta.

Il trasporto del 118 a privati in cambio di di regali

Gli inquirenti hanno accertato l'affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) ad un'associazione di volontariato i cui vertici, in cambio, avrebbero corrisposto ad uno dei componenti della commissione aggiudicatrice ed ad altri dipendenti compiacenti dell'Asl, regali e altri vantaggi, come l'assunzione di propri familiari. Sono stati poi riscontrati episodi di corruzione dei gestori delle strutture di riabilitazione convenzionate che, in cambio dell'affidamento diretto dei pazienti e dell'omessa attività di controllo sui piani riabilitativi, corrispondevano periodicamente somme di danaro e altre utilità ai funzionari pubblici che erano preposti alla tutela e corretta attività di recupero dei pazienti psichiatrici. È emersa inoltre la gestione occulta da parte di alcuni funzionari dell'Asl, con intestazione fittizia a persone compiacenti, di strutture private convenzionate presso le quali venivano indirizzati i pazienti, affidati con onere a carico dell'Asl (diaria di circa 88 euro), direttamente dai medesimi funzionari.

Contestati anche la creazione di progetti finalizzati alla cura dei pazienti delle cosiddette “fasce deboli”, di fatto mai attuati e dunque destinati alla sola spartizione delle somme di danaro pubblico investito, tra i sodali dipendenti del D.S.M; l’affidamento pilotato di incarichi legali e mantenimento di apicali incarichi dirigenziali in seno all’ASL, mediante traffici di influenze illecite; l’acquisto di beni strumentali ad uso privato con i fondi pubblici dell’ASL; l’illecito allontanamento dal servizio, da parte di alcuni dipendenti dell’ASL, al fine di assolvere faccende personali e familiari.

Le prime attività investigative hanno permesso di raccogliere gravi indizi, anche grazie alle risultanze delle complesse attività tecniche, nonché rilevare una serie di illeciti allontanamenti dal servizio da parte di 22 soggetti, dipendenti dell’ASL di Caserta, per i quali, in data 25 novembre 2020, è già stata eseguita un’ordinanza cautelare per l’applicazione di misure interdittive, emessa dalla medesima A.G., per truffa ai danni dell’ASL. Nel prosieguo delle indagini – supportate da riscontri alle numerose nuove intercettazioni delle conversazioni telefoniche ed ambientali, nonché dall’acquisizione ed analisi di migliaia di atti aziendali e delle imprese accreditate – è stato possibile evidenziare ipotesi delittuose nei confronti di 79 persone.

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