Alla Sanità lo scontro tra i clan Sequino-Savarese e Vastarella: l’elenco di stese e agguati

Un clan che cerca di rialzare la testa, forte della scarcerazione di alcuni componenti di rango, l'altro che prende le armi per imporre la propria presenza sul territorio: è in questo contesto che le indagini collocano gli omicidi di Emanuele Tufano ed Emanuele Durante, riconducibili al clima di tensione che c'era tra i Vastarella e i Sequino-Savarese. Gli episodi, tra stese e tentati omicidi, sono ricostruiti nell'ordinanza eseguita dai carabinieri oggi, 18 dicembre: 8 arresti, nei confronti di presunti appartenenti al gruppo Sequino Savarese.
Gli omicidi di Emanuele Tufano ed Emanuele Durante
I due omicidi non sono direttamente collegabili ai contrasti tra i due clan, ma sono legati tra loro da una logica di imposizione del potere criminale. Emanuele Tufano, infatti, hanno ricostruito gli inquirenti, è stato ucciso, ad appena 15 anni, durante uno scontro tra un gruppo di giovanissimi della Sanità e uno del quartiere Mercato, nella notte del 24 ottobre 2024. Probabilmente colpito da "fuoco amico", ovvero da una pallottola esplosa da un giovanissimo della sua stessa "paranza", Tufano non aveva precedenti penali e nemmeno era direttamente legato a contesti di criminalità. Era nipote di Silvestro Pellecchia, ritenuto ai vertici del clan Sequino, e questo aveva portato il clan a fare una sorta di indagine interna per capire come fosse avvenuto lo scontro tra paranze e chi fosse stato il responsabile dell'omicidio.
In quella fase, però, il clan aveva rilevato che i ragazzi coinvolti si erano mostrati omertosi. Un atteggiamento interpretato come una mancanza di rispetto che, agli occhi del gruppo di camorra, avrebbe potuto minare il potere del clan nella Sanità. Da qui, la decisione di punire quello che era stato ritenuto più sacrificabile: Emanuele Durante, anche lui parte della paranza di giovanissimi del rione e con Tufano la notte dell'omicidio. Per l'agguato sono finiti in carcere, precedentemente, Salvatore Pellecchia ed Alexandr Babalyan.
Gli scontri tra i Sequino-Savarese e i Vastarella
Nell'ordinanza vengono menzionati gli episodi che, per gli inquirenti, sono riconducibili ai contrasti tra i due clan. L'elenco parte dal 17 marzo 2024, notte del primo assalto armato nel bar "Sweet coffee" di via Fontanelle, nella zona ritenuta sotto il controllo criminale dei Vastarella: in quella circostanza individui armati hanno fatto irruzione e hanno minacciato titolari e clienti, imponendo la chiusura della attività. La stessa cosa si è ripetuta il 4 aprile successivo. In entrambi i casi, si sarebbe trattato di una intimidazione dei Sequino (legati anche al gruppo Pirozzi) verso i Vastarella.
Il 20 giugno 2024 Alexandr Babalyan è stato vittima di un tentato omicidio, ma nell'agguato è rimasto solo ferito lievemente. Un mese dopo, il 26 luglio 2024, una bomba è esplosa nei pressi di uno stabile di via Discesa Sanità. Il 24 ottobre 2024 è la notte in cui è rimasto ucciso Emanuele Tufano e sono stati feriti in maniera lieve altri due giovanissimi, tutti della Sanità. Qualche mese dopo, il 15 marzo 2025, l'agguato in cui è stato ucciso Emanuele Durante: sarebbe stato la vendetta per la morte di Tufano.
Il 2 settembre 2024 sono stati esplosi colpi d'arma da fuoco in via Sanità, all'altezza di via San Vincenzo, ed è stata danneggiata un'automobile parcheggiata; venti giorni dopo, il 22 settembre, una seconda stesa armata, in vico Pacella ai Miracoli, senza danni né feriti.
Una terza stesa armata è stata registrata il 27 novembre 2024, quando diversi uomini in sella ad alcuni scooter sono passati, armi alla mano, in via Fontanelle e nelle strade attigue, roccaforte dei Vastarella. Le telecamere li hanno ripresi mentre puntano le pistole verso alcuni giovani in strada che, impauriti, immediatamente alzano le mani. Il 6 febbraio 2025, in una ennesima stesa armata, è stata danneggiata la finestra di un abitante della zona, risultato non avere legami con i clan.
A fine mese, un altro tentato omicidio: nel mirino, il 20 febbraio, un giovane che gli inquirenti collegano a una piazza di spaccio del posto; il 27 maggio 2025, ancora una stesa armata, in via Sanità, nei pressi della Basilica di San Vincenzo, col danneggiamento di alcune automobili parcheggiate.
Ultimo episodio inquadrato in quei contrasti, il duplice tentato omicidio del 5 giugno 2025, quando due giovani sono stati feriti gravemente mentre erano in via Sanità, nei pressi di un locale; uno è nipote di un elemento di vertice del gruppo Pirozzi, l'altro è imparentato con un pregiudicato per droga del posto e con un elemento di vertice dei Savarese.