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Addio alla piccola Retaj, la bimba portata dall’Egitto a Napoli che lottava contro una malattia rara

Non ce l’ha fatta la bimba che dalla nascita lottava contro una rara patologia. Grazie alla tenacia dei genitori era giunta dall’Egitto a Napoli per sottoporsi a cure, trovando tanta solidarietà e vicinanza.
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Samer ha pubblicato la foto più dolorosa della sua vita. È in auto e dietro si vede il feretro della sua Retaj, la bimba di otto anni che nel 2017 aveva ricevuto una diagnosi devastante dopo tre anni di calvario e problemi di salute: malattia mitocontriale rara e degenerativa, incurabile. Retaj è morta il 9 agosto.

La sua storia è di quelle difficili da dimenticare una volta ascoltata: la piccola con la sua famiglia – papà Samer Khalifa e mamma Asmaa Ghourab, entrambi ristoratori – viveva in Egitto. Dal momento in cui si è palesato il primo problema di salute è stato tutto un lottare contro il tempo e contro l'incedere del male per cercare una cura; l'ipotesi era sottoporla a specifici trattamenti negli Stati Uniti per almeno tentare d'arginare i danni della patologia.

Dall'Egitto a Pisa per una diagnosi, la prima, poi a Napoli, dove dall'ospedale Santobono al Tigem di Ballabio si è cercato un modo per frenare il progressivo decadere di sistema nervoso, cuore, scheletro e muscoli causato da un male infame che colpisce i mitocondri e "toglie energia" alle cellule in tutto il corpo arrivando a impedire le funzioni vitali.

A Napoli la catena di solidarietà si è subito mossa, non è bastato il cuore dei napoletani né la tenacia di papà Samer che aveva creato un hashtag #ilmondodiretaj per informare sulle cure della figlia.

L'epilogo di questa storia è proprio nelle parole di questo giovane genitore, distrutto ma con la voglia e la forza di raccontare fino alla fine, dove e come si può arrivare con l'amore, per amore:

Per la prima volta dopo più di 8 anni pubblico una foto mia e di Retaj senza il suo sorriso.
Retaj verrà sepolta oggi in Italia, ho deciso di farla rimanere qui e non in Egitto.
Rimarrà nel paese che le ha permesso di vivere anche se per poco ma bene tra cure, amore ed affetto.

Nel Paese dove è stata veramente amata da tutti anche da persone che non l'hanno mai conosciuta di persona.
A nome mio, la mamma di Retaj e Jasmine ringrazio tutti voi per il vostro sostegno durante la breve vita che ha avuto Retaj.
Un ringraziamento speciale a Stefania la seconda mamma di Retaj per tutto quello che ha fatto per lei in tutti questi anni fino a stamattina.
Grazie ITALIA

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