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Acqua del mare marrone a Baia Domizia, la Regione: “Sono alghe, non c’è inquinamento”

Chiazze marroni a mare a Baia Domizia sabato scorso per centinaia di metri? Per l’Arpac non c’è inquinamento batterico. Per quanto riguarda gli “indici di contaminazione fecale relativi ai parametri microbiologici Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, dagli esiti dei prelievi si desume la conformità ai limiti stabiliti dalla vigente normativa”. L’Agenzia Regionale sta proseguendo le indagini per accertare l’origine della chiazza. Fari puntati sulle alghe rosse.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Chiazze marroni a mare a Baia Domizia sabato scorso per centinaia di metri? Per l'Arpac non c'è inquinamento batterico. Per quanto riguarda gli “indici di contaminazione fecale relativi ai parametri microbiologici Escherichia coli ed Enterococchi intestinali – scrive l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Campania – dagli esiti dei prelievi si desume la conformità ai limiti stabiliti dalla vigente normativa”. La comparsa della macchia marrone avvenuta sabato scorso sul lato meridionale di Baia Domizia, nota località balneare frazione di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, aveva fatto scattare l'allarme tra i bagnanti, con tantissime segnalazioni alla guardia costiera di Mondragone, alla Capitaneria di Porto di Pozzuoli e alla stessa Arpac per identificare la natura e la fonte di inquinamento. Alcuni temevano che la causa potesse essere lo sversamento a mare del letame prodotto nelle aziende agricole o altri scarichi abusivi. Ma le analisi dell'Arpac hanno fugato questo dubbio. L'Agenzia Regionale, comunque, sta proseguendo le indagini per accertare l'origine della chiazza. In una nota la Regione Campania ha chiarito che si tratta di "fitoplancton", per cui la colorazione è di tipo naturale e non deriva da inquinamento".

Mare marrone a Baia Domizia, i risultati dell'Arpac

Sulla vicenda era intervenuto anche il WWF della Campania che aveva chiesto l'intervento della Procura. L'Arpac ha effettuato i primi prelievi a mare lo stesso 22 agosto, quando a mare c'era ancora la chiazza marrone, poi scomparsa domenica mattina. All'Agenzia sono arrivate segnalazioni anche di “schiume in mare lungo alcuni tratti del litorale domizio”. I prelievi sono stati svolti in diversi punti delle aree interessate dal fenomeno, in particolare nelle aree denominate “Baia Felice” nel comune di Cellole e “Le Vagnole” nel comune di Mondragone.

“Per quanto riguarda il fitoplancton e i tensioattivi, gli esiti analitici – spiegano dall'Arpac – i risultati verranno diffusi nei prossimi giorni, tenendo conto dei tempi tecnici necessari per l'elaborazione. Tuttavia non è la prima volta che l'Agenzia interviene lungo il litorale domizio, nel corso dell'attuale stagione balneare, a seguito di segnalazioni di schiume nelle acque costiere. Nei campioni prelevati lo scorso luglio e a inizio agosto è stata riscontrata l'assenza di tensioattivi e una significativa proliferazione di fitoplancton (dinoflagellati e diatomee), in particolare di specie di microalghe non considerate tossiche per l'uomo”.

La Regione Campania: "Indagini con i droni. Sono alghe"

"Nei giorni scorsi – precisa in una nota il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, con delega all'Ambiente – sono pervenute alcune segnalazioni su presunti scarichi in mare presso il litorale domitio, in particolare nel Comune di Mondragone. Ho subito chiesto ad Arpac di effettuare prelievi ed esami e a Sma Campania di fare rilevazioni aeree mediante droni, estese anche ai corpi idrici superficiali con immissione nel litorale interessato. I risultati delle rilevazioni hanno  confermato che trattasi di un cambio di colorazione dell’acqua marina dovuto all’azione naturale di fitoplancton particolarmente attivo per le perduranti ed elevate temperature stagionali. Restano così escluse cause d’inquinamento per sversamenti di reflui. I risultati delle indagini concomitanti di Arpac e Sma saranno riportati in apposito dossier visionabile da domattina sul sito di Sma Campania".

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