Monti: “Vendola? E’ contro i lavoratori. Bersani? Infantile”

“Mi è capitato in questa campagna elettorale di essere insultato e aggredito. Mi dicono che sia normale. E’ una cosa che tempra il carattere. Cerco di non rispondere agli insulti, anche se talvolta mi sono lasciato prendere un po’ troppo da verve polemica, nella quale peraltro non eccello”. Lo ha detto Mario Monti a Tgcom24. Il riferimento indiretto è ai toni prettamente berlusconiani, diventati uno dei temi-chiave della campagna elettorale del centrodestra, in vista delle elezioni. Il prof si dice infatti "deluso" per “la leadership politica di Berlusconi, che ha mancato tutti gli appuntamenti e ha tradito la rivoluzione liberale”. Quindi la stoccata: "L'Ue – dice Monti – teme un suo ritorno perché ne hanno avuto abbastanza dell'indisciplina finanziaria e dell'incapacità di decidere che mette a rischio anche l'eurozona". Per questo motivo "escludo una intesa” con lui, ma anche con Sel: "Non sento nessuna affinità – aggiunge il premier uscente – per una sinistra che abbia una coalizione che includa questi elementi che credo non siano a favore degli interessi dei lavoratori". E ancora la sua "rigidità" condanna "i giovani alla disoccupazione o all'emigrazione".
"Bersani infantile" – E' un Monti in versione aggressiva quello che emerge a TgCom e non la manda a dire neanche a Bersani. "E' stato infantile per Bersani dire che è una vittoria di Pirro, quella ottenuta sul bilancio Ue, se festeggia Cameron. Non lo è perché siamo l'unico Paese, con il Belgio, che ha visto ridursi di 5 miliardi in 5 anni il suo contributo", replica al candidato premier del Pd, che ieri aveva criticato i risultati dell'accordo UE a Bruxelles. Tuttavia, se come detto, i risultati in Europa dello statista Berlusconi li conosciamo, "quelli di Bersani non ancora” ammette il Prof. Domanda su quel che sarà il primo atto del Consigli dei Ministri in caso di vittoria di Scelta Civica alle elezioni. Risposta di Monti: "Un provvedimento per il dimezzamento dei parlamentari, per la riforma del Titolo V della Costituzione ed un provvedimento per far rapidamente ripartire l’industria“. Inevitabile poi il riferimento all'incertissime elezioni in Lombardia, così come al voto disgiunto e alla presunta spaccatura tra i suoi sostenitori "Non c'è alcuna spaccatura", ha detto il presidente del Consiglio uscente. "Siamo persone che pensano con la propria testa", ha spiegato. Ad ogni modo , la sua posizione non cambia: "Coloro che votano per la Scelta Civica votino Albertini in Lombardia".