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Monti si autocelebra: “Il mio governo è tra i più popolari”

“Piace sicuramente più di quelli che non hanno fatto riforme”. Così il Presidente del Consiglio da Bruxelles, dove rivendica la buona condizione dei conti pubblici italiani. “Abbiamo chiesto molti sacrifici agli italiani, ma il Paese ripartirà”.
A cura di Biagio Chiariello
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Altre sei mesi di Governo dei tecnici e poi saranno elezioni politiche. Tra polemiche, tagli e cambiamenti rispetto al passato, il bilancio dell'operato dei "prof" è tutt'altro che positivo a sentire i commenti degli italiani. Ma da parte sua Mario Monti può dirsi soddisfatto di questi 11 mesi a Palazzo Chigi, come dimostrano le parole pronunciate da una conferenza a Bruxelles, alla cena dei Friends of Europe, in cui celebra l'operato della sua squadra: Nonostante i sacrifici chiesti agli italiani, «siamo più popolari dei partiti che in passato non hanno fatto le riforme perché erano impopolari». Il Presidente del Consiglio è raggiante, con «un certo orgoglio» sottolinea come sia riuscito a creare «uno spirito collaborativo fra le diverse parti politiche», tanto da riuscire quasi a far cambiare linea ai partiti, che «rischiando un po' della loro popolarità hanno accettato di esporsi nell'interesse nazionale».

Monti è certo che gli sforzi chiesti alle famiglie, alle imprese e ai lavoratori per fare le riforme strutturali e consolidare i bilanci, saranno accompagnati da ricompense. Con particolare riferimento alla legge di stabilità approvata due giorni fa, «l’Italia – afferma – avrà una delle migliori posizioni di bilancio nella zona dell’euro, come rilevato dal FMI». Insomma, a dispetto delle situazione economica non certo facile del Belpaese, «penso che oggi – prosegue il Premier – abbiamo l’opportunità di invertire la marea della crisi e evitare la deriva, se agiamo in modo deciso per seguire le decisioni adottate al Consiglio Europeo di giugno».

In realtà quell'incontro è stato decisivo perché «ha preparato il terreno per superare alcuni degli ostacoli che avevano appesantito la risposta alla crisi. Ha aperto la porta a un nuovo percorso. E abbiamo già fatto dei significativi passi avanti lungo questo nuovo percorso».

Il discorso sulla crisi, in realtà, a sentire il Prof è più complesso di quel che sembra:

Tutti, o quasi tutti sono ora d'accordo sul fatto che la crisi non sia solo responsabilità del comportamento più o meno dissoluto di alcuni singoli Stati membri, ma ha una componente sistemica. Penso che questa sia l'eredità più importante del Consiglio europeo. Il vertice Ue di giugno ha riportato la crescita e l'occupazione al centro della scena nella politica dell'Ue”.

E parlando di Italia e di Europa, Monti sottolinea pure che «non siamo un Paese indebitato, malgrado vi sia un pregiudizio» in questo senso. «Probabilmente siamo il Paese della zona dell'euro che ha dato il maggior contributo per gli aiuti alla Grecia».

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