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Monti mette d’accordo Pdl, Pd e Terzo Polo su lavoro e giustizia

Intesa raggiunta tra Alfano, Bersani e Casini sulla riforma del lavoro e su alcuni punti centrali della riforma della giustizia. Nel vertice di ieri sera invece nulla di fatto per la questione Rai.
A cura di Antonio Palma
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Intesa raggiunta tra Alfano, Bersani e Casini sulla riforma del lavoro e su alcuni punti centrali della riforma della giustizia. Nel vertice di ieri sera invece nulla di fatto per la questione Rai.

Un incontro durato più di cinque ore ma che alla fine sembra aver potato i suoi frutti quello svolto ieri sera tra il Premier Monti e i leader dei tre partiti che appoggiano il Governo in Parlamento, Alfano, Bersani e Casini. Intesa definitiva sulla riforma del lavoro, che mette al sicuro gli interventi dell'Esecutivo anche in caso di rottura dei tavoli di trattativa con le Parti sociali, e accordo su alcuni punti della riforma della giustizia. Niente di fatto per il problema Rai che vista l'opposizione del Pdl sarà oggetto di discussione nei prossimi vertici della maggioranza.

Accordo su lavoro e art.18 – L'incontro che è iniziato ieri sera intorno alle 20 si è aperto con una foto del gruppo fatta col cellulare del leader dell'Udc , Casini, che poi è stata postata sul suo profilo twitter. Il tema su cui è stato più facile l'intesa è proprio la riforma del lavoro visto che una bozza di accordo era stata già impostata e ricalca le scelte del Ministro Fornero compreso la modifica dell'art.18 dello statuto dei lavoratori, che si avvicinerà sempre di più al modello tedesco. Verrà introdotta la possibilità di licenziamento disciplinare da parte delle aziende, mentre sarà lasciata al giudice la valutazione delle motivazioni e potrà, a sua discrezione, ordinare il reintegro o l'indennizzo fino a 18 mensilità per il lavoratore. In generale, come spiega la nota di Palazzo Chigi, Pd Pdl e Terzo Polo sono d'accordo per "una revisione del processo del lavoro che ne riduca la durata e che ne rafforzi l'efficacia in termini di certezza del diritto".

Intesa su dl corruzione e intercettazioni – Meno attesa è arrivata anche l'intesa su alcuni punti della riforma della giustizia, in particolare sul dl anticorruzione voluto da Monti. Il testo del Governo con un emendamento potrebbe essere introdotto nel disegno di legge Alfano attualmente in Commissione alla Camera così da integrare e migliorare quel progetto di riforma voluto dal Pdl. A quanto si apprende modifiche ci saranno anche sulle intercettazioni telefoniche, probabilmente con nuove norme sulla loro diffusione a mezzo stampa, come aveva chiesto anche il Presidente del Senato Schifani nei giorni scorsi. Da Palazzo Chigi, infatti, annunciano una nuova disciplina in materia proprio "tenendo conto delle iniziative dei gruppi parlamentari" che più volte hanno intrapreso iniziative in tal senso. Modifiche anche al tanto discusso emendamento al dl comunitaria che introduceva la responsabilità civile per i giudici, non voluta dal Governo e bocciata anche dal Csm. Su questo tema dunque ci sarà tempo per una soluzione più equilibrata e condivisa tra le forze Parlamentari.

Nulla di fatto sulla Rai – Niente di fatto invece sulla spinosa questione delle nomine Rai con Pd e Pdl ancora in netto contrasto tra di loro soprattutto sulla revisione della legge Gasparri. Monti ha illustrato ai presenti come intende muoversi il Governo nelle prossime settimane, ma il dibattito entrerà nel vivo solo nei successivi appuntamenti a Palazzo Chigi. Stessa dinamica anche per le nuove misure in materia fiscale in programma da parte del Governo, che sono state esposte ai tre leader di Pd, Pdl e Terzo Polo ma che verranno varate compiutamente solo nel Prossimo Consiglio dei Ministri.

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