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Minzolini: “Soldi Rai spesi per coprire le mie fonti”. E accusa: “C’è chi ci acquista biancheria”

L’ex direttore del TG1, candidato PDL in Liguria, si difende dall’accusa di peculato: “Con la carta di credito aziendale coprivo la riservatezza delle mie fonti. In Rai c’era chi ci acquistava biancheria intima”.
A cura di Davide Falcioni
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A 24 ore dalla notizia che Augusto Minzolini sarà secondo nella lista del PDL al Senato in Liguria, l'ex direttore del TG1 è comparso davanti ai giudici della sesta sezione penale del tribunale di Roma, dove è imputato per peculato con l'accusa di aver fatto uso irregolare della carta di credito aziendale. In particolare si contesta a Minzolini di aver sforato, in 14 mesi, il budget a sua disposizione di circa 65 mila euro. Somma, come l'interessato ha fatto notare più volte, successivamente restituita all'azienda. Il denaro sarebbe stato utilizzato dal giornalista per incontrare le sue fonti in vari hotel e ristoranti di lusso, come il Cap d'Antibes Beach (Cannes), il Carlo IV (Praga), il Four Season (Firenze), il Baglioni Hotel (Londra) e l'Atlantis (Dubai).

Minzolini ha dichiarato al pm Mario Dovinola: "Non ho mai usato la carta di credito ricevuta dalla Rai quando fui assunto nel 2009 per motivi personali. È vero invece che l'ho utilizzata solo per motivi di lavoro quando dovevo incontrare le fonti o trattare con persone che mi consentivano di controllare le notizie di cui ero a conoscenza. L'accordo aveva come base il modello che ho avuto per tanti anni alla Stampa dove ero inviato speciale ed usufruivo di una carta di credito per i rapporti con le mie fonti. Nella trattativa ho chiesto a Masi di avere lo stesso strumento di lavoro che avevo alla Stampa con le stesse esigenze di riservatezza. Quando diciotto mesi dopo mi hanno detto che non era possibile, ho restituito i soldi spesi. Per diciotto mesi nessuno mi ha contestato nulla, il problema di Masi è stato quello di non avere avuto il coraggio delle scelte fatte".

L'ex direttore del TG1 infine ha chiosato: "Prima mi tolgono il 5% rispetto al predecessore, poi mi chiedono l'esclusiva, quindi viene fuori l'espressione ‘benefit compensativo' non era quello che intendevo. Io volevo solo un trattamento pari a quello della Stampa. Leggendo i giornali leggo che in Rai si usa la carta per comprare abbigliamento intimo e andare dal fioraio. Io quando si andava oltre il tetto (ndr di spesa) ci mettevo del mio…".

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