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Voghera, l'assessore leghista Massimo Adriatici spara e uccide un uomo

Voghera, la Prefettura non rinnoverà il porto d’armi all’assessore che ha sparato e ucciso un 39enne

Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, a Massimo Adriatici – ex poliziotto e assessore alla sicurezza di Voghera che lo scorso martedì ha ucciso un 39enne – non sarà rinnovato il porto d’armi. L’uomo si trova ora agli arresti domiciliari: al momento è accusato di eccesso colposo di legittima difesa, ma la giudice dovrà pronunciarsi oggi sia sul capo d’accusa sia sulla misura cautelare.
A cura di Natascia Grbic
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Massimo Adriatici
Massimo Adriatici

Quella di martedì 20 luglio è stata l'ultima sera in cui Massimo Adriatici ha girato con la sua inseparabile calibro 22. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, fonti del comune di Voghera comunicano che la Prefettura è intenzionata a non rinnovare il porto d'armi all'assessore alla Sicurezza, che quella sera in piazza Meardi ha ucciso sparando il 39enne Youns El Boussettaoui, un uomo con problemi mentali e di alcolismo che girava spesso in quella zona. E tra oggi e domani la giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Lapi si pronuncerà sull'accusa, che al momento è eccesso colposo di legittima difesa, e sulla misura cautelare degli arresti domiciliari. L'avvocato di Adriatici, Gabriele Pipicelli, ha chiesto che la misura venga revocata e l'assessore rimesso in libertà. E intanto per oggi è stata indetta a Voghera una manifestazione della comunità marocchina in solidarietà alla vittima e alla sua famiglia. "Con dolore e responsabilità – scrivono in una nota – la nostra comunità si impegnerà per rivendicare il diritto ad una convivenza civile e all'insegna del rispetto reciproco. Noi vogliamo sensibilizzare le istituzioni italo marocchine affinché siano garanti dello stato di diritto".

L'omicidio del 39enne in piazza Meardi

"Non ho un ricordo preciso, non so come sia partito il colpo". Lo ha detto durante l'interrogatorio con la giudice, durato circa tre, l'assessore Massimo Adriatici. Quello che al momento è certo sulla dinamica è che l'assessore alla Sicurezza girava abitualmente non solo con la pistola carica, ma con un colpo in canna e senza sicura. Un'abitudine che sembra Andreani avesse da tempo nei suoi giri serali, tanto che gli era valsa il soprannome di ‘sceriffo'. Quella sera Youns El Boussettaoui aveva bevuto molto. Cosa che, unita ai suoi problemi mentali, non faceva che acuire i suoi problemi. Il 39enne sembra avesse cominciato a dare fastidio agli avventori del bar in cui era entrato, e abbia iniziato a discutere anche con l'assessore, raggiunto da un pugno in faccia di El Boussettaoui. Ed è a quel punto che l'assessore ha sparato. Inizialmente arrestato dai carabinieri con l'accusa di omicidio volontario, ha dichiarato di essere stato spinto e che il colpo è partito per sbaglio. Dichiarazioni che ora sono al vaglio degli inquirenti, che dovranno verificare quanto detto. Soprattutto perché El Boussettaoui era disarmato e in evidenti condizioni di fragilità psichica. Tra oggi e domani, la decisione della giudice.

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