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Voghera, l'assessore leghista Massimo Adriatici spara e uccide un uomo

La Comunità marocchina alla manifestazione a Voghera per Youns, ucciso dall’assessore Adriatici

È stata indetta per domani a Voghera una manifestazione di solidarietà per Youns El Bossettaoui e la sua famiglia dopo la sparatoria in cui è rimasto ucciso e per cui è indagato l’assessore Massimo Adriatici. Al corteo presenzierà anche la Comunità marocchina che ha rilasciato una nota ufficiale mostrando la sua preoccupazione per l’accaduto.
A cura di Filippo M. Capra
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È stata indetta per domani a Voghera una manifestazione di solidarietà per Youns El Bossettaoui e la sua famiglia dopo la sparatoria in cui è rimasto ucciso. L'indagato per eccesso di legittima difesa, assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera in quota Lega Massimo Adriatici, è stato interrogato in mattinata dal giudice per le indagini preliminari che dovrà decidere se convalidare il fermo e confermare gli arresti domiciliari come richiesto dal pubblico ministero.

La Comunità marocchina sarà alla manifestazione per Youns

Al corteo di domani presenzierà anche la Comunità marocchina. In una nota ufficiale, si legge che "il fatto grave successo l'altro giorno, che ha visto Youns El Bossetaoui ucciso con un colpo di pistola, la recente morte del sindacalista Adil Belakhdim, investito da un camion durante una manifestazione sindacale a Novara, e la morte delle due ragazze di Milano, Sara El Jaafari e Hanan Nekhla, travolte in un campo da una mietitrebbia, hanno lasciato sgomenta la Comunità marocchina". Per questo motivo, con dolore e responsabilità, si legge ancora, "la nostra comunità si impegnerà per rivendicare il diritto ad una convivenza civile e all'insegna del rispetto reciproco. Noi vogliamo sensibilizzare le istituzioni italo marocchine affinché siano garanti dello stato di diritto".

La nota: Non vogliamo essere preda di strumentalizzazioni

La Comunità marocchina ha poi aggiunto di essere consapevole che "questi sono casi isolati, ma, purtroppo, il fatto che siano accaduti in tempi ravvicinati, coinvolgendo componenti della nostra comunità, è comunque un segnale di viva preoccupazione per noi tutti". Poi, un cenno alla mancanza di volontà di strumentalizzare l'accaduto, rifiutando l'idea lanciata da qualcuno a Treviso secondo cui sarebbe opportuno manifestare davanti alla sede della Lega: "Non vogliamo essere preda di strumentalizzazioni. Piuttosto, con coscienza e con fermezza, intendiamo sensibilizzare tutti, italiani e non, affinché si persegua sempre il valore della convivenza civile e democratica, nel rispetto delle diversità culturali, che rappresentano la ricchezza di ogni società moderna".

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